Nostri misteri dolorosi

Nostri misteri dolorosi GORRESIO: HO INCONTRATO IL CANCRO Nostri misteri dolorosi Sgranavo i titoli dei quotidiani ed i sommari dei settimanali come se fossero i misteri gaudiosi, gloriosi e dolorosi del rosario. Di gaudioso, però, nei due mesi c mezzo che è durata la mia convalescenza ci fu ben poco, c di glorioso non ebbi da annotare che le vittorie della Ferrari nei circuiti di Monza e di Watkins Glcn, rispettivamente il 7 settembre santa Regina, e il 5 ottobre san Placido. Per me fu anzi una sorpresa, non essendomi prima immaginato mai che in occasione ili gare di formula uno sulle piste di autodromi fosse possibile tirare in ballo la vera gloria. Ma dovetti ricredermi leggendo sul Corriere della sera che il modello personale del costruttore Enzo Ferrari è precisamente Napoleone, mentre La Stampa usava l'espressione « Il sole di Monza » nel medesimo senso che in Guerra e pace Tolstoi dà al sole di Austcrlitz. Si tratta, per intenderci, di quello speciale tipo di sole che illumina le grandi vittorie: « Quel sole di Monza scalda ancora, è stella (issa che dà luce ». « Io credo che in questa nostra democrazia abbia ancora un significato la parola patria, e la patria si onora anche nello sport ». « Finalmente, tra di noi, ci si può scambiare una occhiata ili compiacimento. E l'occhiata che ci danno gli "altri", dall'estero, sottolinea i valori di questo risultato (...) rincuorando chi lavora a Brooklyn o in una miniera belga, chi lava i piatti a Zurigo o stringe i bulloni di un oleodotto africano ». lo appunto stavo all'estero, a Zurigo, tra i cosiddetti « altri », ma non mi avvenne di cogliere chi sa quali occhiate di emigranti rincuorali dal sole ili Monza. Avevo quindi netta l'impressione che la festa fosse tutta in Italia, fatta ili incontinente gratitudine per Enzo Ferrari meritevole di essere considerato, come lessi nel Corriere della sera, « l'italiano più noto dopo Cristoforo Colombo ». Pertanto l'avvocato Antonino Zingali suggeriva da Catania che il Presidente della Repubblica lo nominasse almeno senatore a vita « per la tenace coerenza e l'inflessibile rigore morale ai quali ha ispirato ogni aspetto della sua attività ». D'altra parte il lettore de La Slampa Antonio Caligaris doveva purtroppo segnalare a « Specchio dei tempi » che una nota stonata aveva incrinato il tripudio: nei festeggiamenti per la vittoria si era difatti consumato « non già spumante italiano ma champagne francese. Non si avrebbe dovuto mortificare il prodotto delle nostre industrie, che certamente non sono da meno di quelle d'Oltralpe! ». Non tutto si può avere a questo mondo, ma io pensavo che nella scelta fra le auto c lo champagne, tra il mago di Marancllo Enzo Ferrari e il favoloso Doni Perignon della leggenda vinicola francese la sorte aveva in fendo lavoriti: l'Italia, e inoltre ini dicevi: che è pure una fortuna che noi ci limitiamo a produrre — insieme a spumanti non disprezzabili — le più veloci macchine da corsa del mondo: se avessimi) per caso costruito un Apollo o una Soyuz. per esempio, saremmo adesso costretti ail inventarci un vocabolario nuovo, un'altra sintassi, tutta una lingua ancora più enfatica, più ridondante e più sonora dell'attuale per adeguatamente esaltarci alle nostre bravure. Messi il gaudio e la gloria presto da parte, ben più trovavo ila riflettere sul terzo tipo ili misteri del rosario italiano, i dolorósi, come gli assassino di Cristina Mazzoni e di Rosaria Lopez, e mi accadeva di notare che a parità di orrore fra i due delitti la reazione del nostro pubblico era stata diversa. Per il primo, commesso ad evidente fine di lucro da mafiosi con l'aiuto di malviventi comuni, lolle emotive si erano adunate nelle piazze invocando il ripristino della pena di morte, per il secondo, no. Il fine di libidine che lo aveva detcrminato. la tracotanza pseudopolitica ostentata dai suoi giovani autori « benviventi » devono essere un'attenuante o addirittura una discriminante deterrente nel giudizio di madri e padri di famiglia nostrani. Neppure in occasione di tragedie anche più grandi come le stragi di piazza della Loggia a Brescia o del treno Italicus, era del resto stato auspicato il ritorno del boia, ciò che mi sembra un dato politico e culturale istruttivo, ancora più che sorprendente.

Persone citate: Antonino Zingali, Antonio Caligaris, Cristina Mazzoni, Cristoforo Colombo, Enzo Ferrari, Rosaria Lopez, Watkins

Luoghi citati: Brescia, Catania, Italia, Monza, Zurigo