Regione e operai contro la politica «Montedison»

Regione e operai contro la politica «Montedison» Dopo le dichiarazioni di smobilitazione Regione e operai contro la politica «Montedison» Programmato per mercoledì 22 uno sciopero di 4 ore in Piemonte (Dal nostro inviato speciale) Vcrbania, 17 ottobre. Il silenzio sul futuro di alcune attività Montedison (tessili e fibre sintetiche) in Piemonte, è stato rotto, domeni ca scorsa, in chiusura della conferenza economica sull'oc- di un epitaffio, di un'orazione funebre recitata pubbiica mente per non lasciare equi voci. Il discorso di Grandi produsse l'effetto dirompente di un terremoto. Disse fra cupazione promossa dalla Re- gione. In quell'occasione, l'amministratore delegato del- la Montedison, dottor Grandi, lesse poche cartelle prospet- tando il piano della società per la Montefibre e il Cotoni- ficio Vallesusa. Più che di un piano, commentarono subito alcuni osservatori, si trattava l'altro l'amministratore della società di Foro Bonaparte, che i 2500 dipendenti del settore «nylon 6,6 tessile» e «acetato chimico» su un totale di 3670 occupati di Pallanza, dovevano essere lasciati «a casa con particolare urgenza perché l'unità continua ad accumulare perdite». I timori più volte espressi negli ultimi tempi dalle migliaia di occupati negli stabilimenti Monte- fibre di Vercelli, Pallanza Verbania, si sono dimostrati più che fondati dopo il discorso di Grandi. La Montedison vorrebbe dunque abbandonare il Piemonte, lasciando dietro di sé migliaia di disoccupati? Che cosa fare, come reagire? Da domenica, in tutto il complesso Montedison del reagire? j Da domenica, in tutto il \ complesso Montedison del ■ Piemonte, s'è iniziata una I nuova fase di mobilitazione ; che ha avuto oggi pomeriggio i l'epicentro nello stabilimento ! di Pallanza. Le organizzazioni j sindacali Cgil, Cisl e Uil han-1 no proclamato tre ore di scio-; pero durante le quali si è ; svolta nella sala mensa, zeppa j di duemila operai, una assem-j blea aperta alle forze politi-! che locali, provinciali e regio- nali. Sono intervenuti, fra gli I altri, il vicepresidente della ! giunta regionale. Libertini, il sindaco di Verbania, ingegner Imperiale, con amministratori della zona. Dopo oltre tre ore di discussione, diventala una dura requisitoria contro l'intera politica della Montedison e i suoi massimi dirigenti, sono emerse tre proposte operati-) ve. Due sono state lanciate da Libertini a nome della Giunta | regionale. Ha chiesto: 1) che| la Montedison ritiri immedia- ì tamente le decisioni annunciate domenica da Grandi («Non un uomo né una donna della Montefibre o del Valle| susa devono perdere il posto idi lavoro»); 2) che si apra ! una discussione pubblica per conoscere chi sono i responsabili della politica Montedison, quali sono i suoi programmi a breve, media e lunga scadenza, quali i bilanci reali della società. Le due richieste, ha detto Libertini, costituiscono la sostanza di una lettera inviata a Moro dal presidente della Giunta regionale piemontese, Viglione. La terza proposta è venuta dal segretario dei chimici, Cipria \ ni. Ha suggerito di indire un 1 convegno nazionale con i rap ■ presentanti dei lavoratori di tutto il gigantesco complesso Montedison (chimico, tessile, grande distribuzione ecc.). In definitiva, Regione, enti locali, le tre Confederazioni sindacali chiedono alla Montedison ed al governo, che dovrebbe controllarne l'operato, la «massima chiarezza e decisio ni non unilaterali, ma prese d'intesa con sindacati ed enti locali». Il vicepresidente della Giunta regionale ha spiegato le sue proposte con una serie di considerazioni: come è possibile — ha chiesto — che lo Montedison, il cui pacchetto d'azioni è anche pubblico, non renda conto del suo operato? Come è possibile che, dopo aver succhiato miliardi allo Stato, possa fare e disfare a suo piacimento? Come è possibile che un ministro, Donat-Cattin, critichi duramente la politica di Cefis senza che i! governo intervenga per in- terrompere la scandalosa po-litica della Montedison? La situazione nella fabbricadi Pallanza è la seguente. Dei no ad orario completo (40 ore settimanali), 1200 sono in cassa integrazione con un orario che varia dalle 18 alle 24 ore settimanali, mentre 300 sono in cassa integrazione a 28-32 ore. Secondo le dichiara- zioni di Grandi, a non correre pericoli di licenziamenti o sospensioni sono 1200. La sortita di Grandi alla conferenza sulla occupazione non ha sorpreso l'esecutivo di fabbrica della Montedison: «Era un discorso portato j avanti dapprima in maniera \ celata, adesso scoperta, fin ■ dall'accordo del 1973 — ha I commentato Galafassi, dell'e- ; secutivo —. La Montefibre i vuole concentrare la produ- ! zione di fibre in tre grossi po- j li: Marghera. Terni ed Ottana 1 (Sardegna). Ma quale sarà il; destino dei 2500 dipendenti ; che l'azienda giudica in esube- j ranza?». j Le forze politiche locali, ! provinciali e regionali (si so- no espressi il pei, il psi, la de I ed il pdup) sono d'accordo ! nel bloccare il piano Montedi- ) | son annunciato da Grandi ed hanno promesso il massimo interesse per la vicenda. I sin-dacati hanno già indetto una serie di agitazioni. Da lunedi, per due settimane, negli stabilimenti Montefibre si attuerà una serie di scioperi articolati. Mercoledì 22 è in programma uno sciopero di 4 ore in tutto il Piemonte. Guido J. Paglia

Persone citate: Bonaparte, Cefis, Donat-cattin, Galafassi, Imperiale, Libertini, Moro, Pallanza Verbania, Viglione