Che dicono e fanno gli editori italiani di Tito Sansa

Che dicono e fanno gli editori italiani Che dicono e fanno gli editori italiani I nostri a Francoforte Francoforte, ottobre. Gli stranieri non nascondono la loro meraviglia, quando visitano gli stands degli editori italiani, ben 170, presenti a questa 27" edizione della Fiera del Libro di Francoforte. Non tanto per la numerosa partecipazione, quanto per l'attività che regna intorno agli scaffali. I rappresentanti delle case straniere devono stare in paziente attesa per parlare, per contrattare, per pianificare cooperazione e coedizione. <Ci avevano detto che l'Italia è in piena crisi», dicono i più. Ma i nostri li riconducono alla realtà: le difficoltà non si vedono, ma ci sono, il mercato è diventato «riflessivo», si conta soprattutto sulla cooperazione internazionale, molte nostre tipografie lavoreranno stampando in gran parte per l'estero. Tuttavia — con coraggio — quasi tutti presentano novità e iniziative che dovrebbero contribuire al rilancio. Einaudi — per esempio — intende pubblicare una ubi blioteca giovane» di 50 volumi, la quale dovrebbe essere una «biblioteca di base», una «biblioteca indispensabile» per i giovani e per coloro che si accostano per la prima volta al libro: la storia dell'umanità sarà raccontata attraverso la letteratura, da Gibbon e Plutarco fino a Pasolini e al futuristico Calvino. Assai simile all'iniziativa dell'editore torinese (anche se si rivolge a un pubblico diverso, di adolescenti) è quella di Mondadori, che pubblicherà una enciclopedia per bimbi (ancora senza nome) e una enciclopedìa per ragazzi, dal tìtolo II Cerchio, oltre che una enciclopedica Storia dell'anarchia, dalle origini Ino alla seconda guerra mondiale. Ma il best seller di Mondadori dovrebbe essere la biografia di Cassius Clay, della quale l'editore milanese si è aggiudicato i diritti, tanto per i serials quanto per il volume. Li ha pagati — si dice — circa 15 milioni di lire, una bazzecola in confronto a quanto pagato dall'editore tedesco Droemer e Knaur (quasi cento milioni) e il settimanale Der Spiegel (circa 130 milioni). Allo stand della Rizzoli dicono che questo è Vanto del ritorno al romanzo. L'interesse per la saggistica è in costante diminuzione (e non solo in Italia), mentre o'è un'accentuata curiosità per i memoriali. La casa milanese si è assicurata per l'Ita¬ lia i diritti del romanzo La i soluzione del 7 per cento, di Nicholas Meyer, che sta ì avendo un successo enorme negli Stati Uniti. Il successo ; di Berlinguer e il professore, j che ha toccato in questi giorni le 320 mila copie di ! vendita, non dovrebbe ripetersi (ammettono alla Riz- ! zoli) per I soldi in paradiso. | «I miracoli non si ripetono» dice un funzionario. Rusconi punta su La mia testimonianza di Edda Ciano, Il nuovo corso di Ceausescu e Cosa nostra di Torelli. Tra gli editori «impegnati», Feltrinelli constata la decadenza della saggistica politica e annuncia che Teoria e pratica del disegno industria- ! le è richiestissimo da editori francesi, tedeschi e in- > glesì, e che si avverte uno [ straordinario interesse per testi pratici, di psichiatria, ] medicina, storia. Il milanese Mazzotta ha pronto l'inedito in Occidente Trattato di economia politica del cinese Xu He, adottato come libro dì testo dall'Università dì Pechino. Piacciono invece molto le edizioni di lusso. Già sono \ stupende quelle di Fabbri, Mondadori, la cui gamma di edizione è completa, dal ; pocket all'edizione d'arte. Ma ! vi sono alcuni editori spedaUzzati che suscitano Vammirazióne degli intenditori. | Franco Maria Ricci presenta un «fumetto di lusso», la Histoire d'O, disegnata da Guido Crepax. Sono novecento copie numerate e firmate dall'autore. che verranno messe in vendita a 280 mila lire l'una. Una somma che fa sorridere in confronto a quella chiesta da Alinari di Firenze per i suoi 28 volumi della Biblioteca dei disegni: l'i mila dollari, oltre 8 milioni di lire. La collezione, diretta dal professor Ulrich Middeldorf, raccoglie disegni di maestri italiani (moltissimi sconosciuti) dal quindicesimo al diciottesimo secolo. Come due anni fa, quando l'Italia presentò il Codice Atlantico di Leonardo da Vinci, anche quest'anno è il nostro paese a presentare il «superlibro». Alinari da una parte con i libri d'arte (insieme con Fabbri, Mondadori, De Agostini) gli altri editori dall'altra parte con i paperbacks sempre presenti (Fabbri Mondadori, Rizzoli) stanno a indicare con i loro estremi quali sono le tendenze nuove del mercato librario. « E' Tanno della frattura — dice un editore lombardo — tra il libro caro, sempre più ca ro, e il libro a buon prezzo, che si spera di poter mantenere tale: il primo dedicato a pochi e alle coedizioni, il secondo diretto in particolare al mercato interno in crisi. E' questa la via che si è dovuta scegliere per andare avanti». Il romanzo, fino a quando non sarà ridotto nei pockets, rimane nel «mezzo», carico di difficoltà. Tuttavia — come del resto si avverte in tutto il mondo — anche in Italia si sta risvegliando l'attenzione per la «bella letteratura» e per il libro che riscopre la persona attraverso il memoriale. Anche se (ed. Vallecchi) si chiama Le vacche di padre Eligio, ed è dedicato dall'autore, contemporaneamente, a Platone. San Francesco. Gandhi, i miei ragazzi e all'Uomo. Tito Sansa

Luoghi citati: Firenze, Francoforte, Italia, Pechino, Stati Uniti