Milano: appoggio psdi alle giunte di sinistra di Alfredo Venturi

Milano: appoggio psdi alle giunte di sinistra Continuano le "nuove alleanze,, nella periferia del Paese Milano: appoggio psdi alle giunte di sinistra I rappresentanti in Consiglio comunale e provinciale hanno annunciato la partecipazione alla maggioranza: "critica" nel primo caso, "diretta e consapevole" nel secondo - Le reazioni (Dal nostro inviato speciale) Milano, 14 ottobre. Nuovo colpo di scena nell'inquieta vicenda politica milanese: la socialdemocrazia, o per meglio dire ciò che ne resta dopo le recenti fughe che hanno dato vita al Muis, ha deciso di appoggiare le giunte di sinistra che reggono il Comune e la Provincia. Ieri sera, quasi alla stessa ora, il capogruppo consiliare socialdemocratico a Palazzo Marino, Valentini e l'unico superstite del corrispondente gruppo in Consiglio provinciale, Bozzi, hanno annunciato la loro «posizione critica nell'area del consenso», come Valentini l'ha definita, la loro «partecipazione diretta e consapevole alta maggioranza», come invece l'ha definita Bozzi. La diversa formulazione è qualcosa di più che una semplice sfumatura, ma resta evidente, nell'uno e nell'altro caso, che si tratta comunque di un'ampia oscillazione rispetto al tradizionale atteggiamento del psdi, di netta ostilità ad ogni ipotesi di collaborazione con i comunisti. Dice Renato Masari, deputato e segretario provinciale del psdi milanese, che non ha senso accusare il suo partito d'essere passato nell'area della maggioranza. «Non siamo smaniosi volontari della maggioranza», dice una dichiarazione diffusa oggi. Sposando la formulazione Valentini, quella del «consenso critico», Massari spiega che il voto favorevole alle dichiarazioni programmatiche della giunta Aniasi non è che la logica conseguenza dell'adesione all'intesa programmatica di luglio fra le forze costituzionali. Tale intesa, che vide riuniti attorno ad alcune direttive d'intervento nella crisi milanese i rappresentanti nell'arco «ciellenista», cioè dal pei al pli attraverso demoproletari, socialisti, socialdemocratici, repubblicani e democristiani, è sostanzialmente rispecchiata, secondo il psdi, nel discorso programmatico di Aniasi. Di qui il «coerente» voto a favore, del gruppo socialdemocratico, che del resto non ha mancato nella stessa occasione, ricorda Massari, di denunciare ancora una volta «le condizioni morali» in cui la giunta nacque, cioè l'operazione incentrata sulla diserzione di tre consiglieri dal psdi e di altri due dalla de. Non tutti, com'è ovvio, sono d'accordo sulla «coerenza» socialdemocratica. L'opposizione a Palazzo Marino, ormai ridotta a due soli partiti del vecchio centro-sinistra, de e pri, oltre che al pli e al msi, non ha mancato d'individuare nell'atteggiamento del psdi i sintomi sinistri del trasformismo: dopo le aspre polemiche dell'estate, si è sentito dire dai banchi repubblicani e da quelli liberali, ecco i socialdemocratici convergere di fatto sulle posizioni dei «transfughi» del Muis. Il democristiano De Carolis non si è accontentato di sottolineare contraddizioni, ha parlato di «crollo morale e politico della socialdemocrazia milanese». Come s'è visto, il massimo vertice locale del partito respinge questa interpretazione, e accusa anzi d'incoerenza coloro che a suo tempo aderirono all'intesa programmatica e ora si rifiutano di trarne le conseguenze dando il loro appoggio alla realizzazione di quell'intesa. Al fondo del problema, c'è ancora una volta lo scontro ormai tradizionale fra due tendenze, se non fra due dottrine: quella di chi vuole trarre sul piano locale j le conseguenze delle grandi | scelte nazionali di schiera- j mento, quindi accettando il «primato» della politica romana; quella di chi al contrario trova più opportuno rispondere localmente alle necessità locali, in compagnia di tutte le forze disponibili indipendentemente dai blocchi nazionali. Questa seconda scelta, oggi la più frequentemente praticata, si giova del valido argomento di un'autonomia locale che la soluzione alternativa tende ad avvilire; ma anche presta il fianco alla critica di chi parla di puro interesse di potere. Il citato documento della socialdemocrazia milanese (una dichiarazione firmata da Renato Massari e da Enzo Collio, segretario regionale) difende il partito da questa critica: «Il voto del psdi in Consiglio comunale e provinciale ha voluto porre in modo clamoroso l'accento sui veri problemi politici e non su quelli di "bassa cucina" per il potere». Alfredo Venturi

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