Lo Presti accompagnato dagli agenti all'Asinara
Lo Presti accompagnato dagli agenti all'Asinara È uscito dal carcere, ma finirà al confino Lo Presti accompagnato dagli agenti all'Asinara Il pretore, cui è stata affidata l'inchiesta, ha ritenuto che non doveva essere arrestato e ha disposto il trasferimento al soggiorno obbligato E' destino che i mafiosi o presunti tali, quando incappano nelle maglie del codice, diano del filo da torcere agli operatori della giustizia: basta pensare ai processi che si risolvono, nove volte su dieci, dopo lunghe e travagliate istruttorie, in bolle di sapone. Adesso è il caso di Rocco Lo Presti, che la Corte d'Appello ha inviato, con decreto del luglio scorso, in soggiorno obbligato all'Asinara per 3 anni. Fiutando la decisione dei giudici, Il presunto boss di Bardonecchia aveva cambiato aria, rendendo cosi vano II tentativo della polizia di notificargli il provvedimento della Corte, in base al quale avrebbe dovuto lasciare entro 5 giorni la Valle di Susa e trasferirsi nell'isola, cercandovi un lavoro. Domenica pomeriggio un sottufficiale ha riconosciuto Lo Presti mentre entrava in un cinema del centro, l'ha preso sottobraccio e l'ha portato in Questura. Qui il funzionario di turno l'ha dichiarato in ■ arresto per essersi sottratto all'obbligo impostogli dalla legge. Ma secondo l difensori Albanese e Gabri, l'arresto è stato arbitrario. La polizia, in sostanza, avrebbe dovuto semplicemente invitare Lo Presti in Questura, notificargli 11 decreto della I Corte d'Appello e invitarlo a trasferirsi subito nell'isola. Invece il presunto boss è stato arrestato, e adesso il pretore dott. Bellone deve risolvere il caso, che è unico nella giurisprudenza italiana. Ieri mattina II giudice ha interrogato brevemente l'impresario di Bardonecchia il quale ha detto che in questi mesi si trovava in Calabria. Entro oggi, il pretore dovrà convalidare o no l'arresto. Le soluzioni sono due. Primo, il dott. Bellone dichiara che l'arresto è legittimo, perché Rocco ho Presti «sapeva» di ; essere stato inviato in soggiorno1 obbligato (se non altro perché i r i o e a l r ha fatto ricorso in Cassazione, tramite i difensori, contro il provvedimento della Corte d'Appello), e In questo caso il pretore lo giudicherà con rito direttissimo entro 10 giorni (dopodiché, scontata l'eventuale condanna, sarà trasferito all'Asinara). Secondo caso: il giudice non convalida l'arresto, perché non previsto dalla legge, e ordina la immediata scarcerazione del presunto boss. A questo punto Lo Presti dovrebbe prendere la strada per la Sardegna, ma — tutto è possibile — potrebbe anche darsi alla fuga. Per evitare ciò, la nuova legge sull'ordine pubblico prevede che l'autorità giudiziaria disponga l'accompagnamento coatto, della persona sottoposta all'obbligo, fino al luogo stabilito dal decreto. C'è ragione dì credere che a Rocco Lo Presti accadrà proprio questo: rimesso in libertà, troverà ad aspettarlo sulla porta del carcere una scorta che lo accompagnerà fino all'Asinara. Su richiesta del sostituto procuratore Caccia, la Corte d'Appello presieduta dal dott. Olivero pare abbia già provveduto in questo senso. * Un'altra persona è stata rapinata, ieri sera, in corso Trapani angolo via Lancia. E' Carlo Bosticco, 43 anni, impiegato Sai, via Tommaso Grossi 29. Racconta: « Stavo per salire sulla mia "Mini" quando cinque giovani sul 15 anni sbucati dall'oscurità mi hanno immobilizzato e picchiato. Sono scappati con la mia giacca di pelle, l'orologio e il borsello con 7 mila lire ». Rocco Lo Presti dovrà raggiungere in breve tempo l'Asinara
Luoghi citati: Bardonecchia, Calabria, Sardegna
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