Sono k.o. le Stratos di Munari e Pinto

Sono k.o. le Stratos di Munari e Pinto Clamoroso colpo di scena, ad Imola, nel Giro d'Italia automobilistico Sono k.o. le Stratos di Munari e Pinto I due piloti, con le macchine bloccate da un incomprensibile guasto al cambio, sono stati penalizzati rispettivamente di 8'22" e 9'27" - L'Alfa di Andruet al comando, poi la Stratos di Facetti (Dal nostro inviato speciale) Misano, 13 ottobre. Il Giro d'Italia è arrivato stasera a Misano, e Jean-Claude Andruet ed Enrico Cartotto, con l'Alfa Romeo 33/3 Stradale, hanno sostituito la «Stratos» di FacettiGarzoglio al comando della gara. La coppia italo-francese non ha vinto finora neppure una prova speciale — e ne sono state disputate tre (a Monza successo di Facetti. che ha fatto II bis a Misano. mentre ad Imola si è affermato Lele Pinto). — e viaggia senza troppo entusiasmare. Però, finora non ha commesso errori, mentre il «team» Lancia è incappato oggi, ad Imola, in una brutta disavventura, che ha fatto precipitare le «Stratos» di Munari-Mannucci e di Pinto-Bernacchini nelle ultime posizioni. Le speranze della squadra si appuntano ora su Facetti, il cui distacco da Andruet è minimo (appena 1 "7/10). Eccellente anche il «giro» di Pianta-Scabini, che con la loro Abarth 031, prefigurazione della 131 che correrà nei rallies. hanno conquistato il terzo posto nella classifica generale. La Lancia ha vissuto uno dei momenti più neri della sua storia sportiva, mentre meno se lo attendeva. Il trasferimento da Modena ad Imola era stato tranquillissimo e piloti, vetture e veicoli di assistenza erano giunti con largo anticipo nell'autodromo di Imola. Soliti lavori in preparazione alla prova di velocità, ridotta, fra l'altro, da 15 a 12 giri per permettere ai piloti di compiere tre tornate di ricognizione sul circuito, bagnato e viscido e in parte modificato per una serie di lavori di miglioramento. Tra le varie operazioni, i meccanici del « team » torinese hanno sostituito sulle Stratos di Munari e di Pinto i rapporti del cambio con una scatola di ingranaggi adatta alle caratteristiche di Imola. Altri ritocchi e. infine, il veneto e il comasco si sono infilati nell'abitacolo delle loro bianco-verdi berlinette, pronti per filare al controllo orario, situato a nemmeno cento metri, e poi in pista. Ed ecco il colpo di scena, per gli uomini della Lancia quasi un incubo. Le due macchine sono rimaste ferme, con gli ingranaggi del cambio bloccati. I meccanici hanno dato due o tre vigorose spinte alle Stratos, poi si sono arresi. Ed è cominciato un frenetico balletto intorno alle vetture, nel tentativo di sostituire i rapporti con altri, prima che scattasse il ritardo al controllo orario. Impresa vana. Quando, finalmente, si sono presentati al « C. O. », Munari ha preso 8'22" di penalità e Pinto 9'27". Né è valso un tentativo di Bernacchinl e di Mannucci di contenere il ritardo presentandosi prima dell'arrivo dei loro piloti con la tabella di marcia. I cronometristi le hanno timbrate, poi si sono accorti che le Stratos non c'erano ed hanno annullato il timbro stesso, verbalizzandone le ragioni. Una catastrofe, perché il tempo preso ai controlli orari si somma a quelli delle prove di velocità. Per Munari e Pinto una disavventura che non lascia spazio a rimonte vincenti e che in pratica li ha eliminati dal Giro d'Italia. Come è potuto accadere? Cesare Fiorio. scuro in volto quasi come Munari e Pinto, ha detto: « Woi? si tratta di un errore di montaggio. Fosse accaduto ad una sola vettura, avremmo potuto crederlo, ma a due non è possibile. Probabilmente, abbiamo ricevuto una serie d'ingranaggi fuori quota: li abbiamo tolti dalle loro conlezioni per montarli, avevano ancora il cartellino attestante il positivo collaudo in fabbrica. Non so neppure io come sia potuto accadere ». Il fatto, certo, è piuttosto spiacevole e non rientra nelle tradizioni di efficienza del « team ». Dopo il cambio della gomma di Munari nel Rally di Sanremo e, ieri, il qui prò quo. protagonista ancora Munari, sulla pista di Monza per i tempi di qualificazione, è il terzo episodio negativo delle ultime settimane. Un periodo nero che speriamo si concluda presto. E la rabbia, per la Lancia, è maggiore in quanto, come dicevamo. Andruet finora non è emerso in modo notevole in questo Giro d'Italia. Dopo esser giunto terzo a Monza, oggi il francese si è classificato secondo ad Imola, alle spalle di un fortissimo Pinto, e davanti a Munari e a Facetti. Andruet. che si è girato due volte sulla pista scivolosa di Imola, non è molto soddisfatto della : sua Alfa, che ha continuato a ' viaggiare a 6-7 cilindri. Il fran- i cese ha detto: « E' ancora colpa ', delle candele. Si ostinano a mon- ! lame un tipo troppo freddo e co- i si. dopo, io debbo lare i numeri'. Domani terza tappa, da Misano a Magione con la cronoscalata del Passo Spino e con la corsa di Magione. In tutto 212 chilometri. Quali altre sorprese ci riserverà il « Giro »? Michele Fenu Classifica generale (ufficiosa): 1. Andruet-Cartotto (Alfa Romeo 33/3 Stradale) 24'21"5: 2. FacettiGarzoglio (Lancia Stratos HF) a 1 "07: 3. Pianta-Scabini (Abarth 031) a 1'08"2; 4. Finotto-Donà (Ford Escort) a 1'12": 5. Coggiola-Pilone (Porsche Carrera) a f14"3; 6. Bocconi-Lovato (Porsche Carrera) a 1'34"3; 7. Bozzetto-Martinenghi (De Tomaso Pantera) a 1 '46 "3: 8. Govoni-Angelelli (De Tomaso Pantera) a 1'47"2; 9. Pozzo-Busceddu (Alfa Romeo Gtam) a 1'49"3; 10. Verney-Pasquier (Porsche Carrera) a 2'11": 49. Munari-Mannucci (Lancia Stratos HF) a 8'39"1; 51. Pinto-Bernacchini (Lancia Stratos HF) a i 9'40"5. Munari sconsolato dopo l'incidente che lo ha tagliato fuori