Proposte nuove norme per l'elezione del Papa

Proposte nuove norme per l'elezione del Papa Da teologi e storici della Chiesa Proposte nuove norme per l'elezione del Papa Lo studio, in 180 pagine, è stato presentato ieri a Roma - Le Chiese locali dovrebbero poter esprimere la "carta programmatica" del futuro pontificato che ora è compito della curia romana Ronia, 13 ottobre. Il sistema di elezione e la figura pubblica del Papa potranno essere diversi dal passato nei 25 anni che ci separano dal Duemila? Partendo dalla constatazione che il se- fcolare modello di pontificato è in crisi, dodici teologi e storici della Chiesa, fra i più no- conclave, confermando cosi che le innovazioni sono ormai necessarie, La presentazione dello stu- dio àiConcilium è stata fatta a poche decine di metri dal marntn«sti del mondo, hanno studiato I Pil problema e ne rendono con. i gto in 180 pagine di un fascico- j slo speciale di Concilium, la ri-1 mvista internazionale di teolo-1 tgià pubblicata in dieci lingue. ! cLa ricerca è stata coordinata j cdal professor Giuseppe Albe- j trigo, ordinario di storia della i lChiesa nell'Università di Bologna, e dal teologo tedesco Walter Kasper. Questo studio, che non ha precedenti sul piano dell'opinione pubblica, solleverà un dibattito tanto più che da almeno due anni Paolo VI elabora, con successive modifiche, una riforma del nCgsvqcsaaa«stl Vaticano, da Alberigo e da,. Raniero La Valle, ex direttore j pàelY Avvenire d'Italia durante j ril Concilio, uno dei pensatori laici più famosi nel mondo cattolico. La crisi del modello papale, ha osservato La Valle, è dimostrata, fra l'altro, dal sitoz franchisti. mancato accoglimento degli appelli di Paolo VI nel referendum italiano sul divorzio, nella campagna contro l'aborto e, da ultimo, nell'esecuzione in Spagna dei cinque anti- Alberigo ha respinto sia la «disaffezione antiromana», sia Vnimmagine mitica» del Papa, confermando che il gruppo di studio ritiene indi spensabile, da un lato, il pri mato pontificio, ma, dall'al tro, si preoccupa di esaltare il carattere rappresentativo connesso all'elezione e la na tura collegiale all'interno dei la Chiesa cattolica ed ecume- nica nei confronti delle altre Chiese cristiane. Per raggiungere questi traguardi, occorre che il Papa sia, prima di tutto, il «vescovo di Roma». Proprio per questa sua caratteristica, i cardinali che da alcuni secoli sono chiamati ad eleggerlo appartengono, formalmente, alla Chiesa di Roma perché, alla loro nomina, assumono il «titolo» di una Chiesa romana stabilendo così una continuità con l'antico corpo elettorale del pontefice che era, ap- . punto, il clero romano. Albe rigo ha escluso, con gli altri studiosi, che sia sufficiente integrare nel conclave, accanto ai cardinali, i patriarchi orientali e ima rappresentanza dell'episcopato mondiale, precisando che «non è facile prefigurare le modalità secondo le quali la Chiesa romana potrebbe riappropriarsi dell'elezione del suo vescovo». Ha proposto comunque che prima del conclave la Chiesa di Roma e le altre Chiese locali possano esprimere con metodi da stabilire una sorta di «carta programmalica» del futuro pontificato che è ora espressa dalla Curia romana nel discorso «De eligendo Pontifice» redatto appunto dal «segretario delle lettere latine». Raniero La Valle ha centrato il suo intervento sul Papa come vescovo di Roma perché ha detto «solo da un suo rapporto più corretto con la propria diocesi il Papa avrà un rapporto più corretto con le altre Chiese locali». A Roma purtroppo secondo La Valle «le nozze tra il vescovo e la sua Chiesa non si consumano mai o si consumano con frequenti scambi di persona: infatti a Roma non c'è un vescovo ma molti sono i vicari e i vicari del vicario come molte sono le curie». D'altra parte la Chiesa di Roma sarebbe privilegiata se unica al mondo potesse eleggere il proprio vescovo cioè il Papa. Occorre per La Valle che il problema sia risolto in una generale riforma della scelta dei vescovi che a suo avviso non dovrebbero più essere nominati dal Papa ma eletti nelle rispettive diocesi dal clero dai religiosi dai laici. Lo stesso stile di vita del Papa dovrebbe sottolineare che è prima di tutto vescovo di Roma: lasciarsi avvicinare da preti e fedeli vivere al Laterano (accanto a San Giovanni sua cattedrale) «curarsi come gli altri negli ospedali non usare sempre nei suoi spostamenti mezzi eccezionali ed esclusivi come l'automobile scortata dai motociclisti o l'elicottero ma anche j mezzi pubblici come il tassì l'autobus la metropolitana o il treno». 1, f.

Persone citate: Giuseppe Albe, La Valle, Paolo Vi, Raniero La Valle, Walter Kasper

Luoghi citati: Bologna, Italia, Roma, Spagna