In Argentina ora i guerriglieri sono divenuti un vero esercito di Livio Zanotti

In Argentina ora i guerriglieri sono divenuti un vero esercito I gruppi dell'Erp e dei "montoneros,, agiscono in collegamento In Argentina ora i guerriglieri sono divenuti un vero esercito ( Dal nostro corrispondente l Buenos Aires, 10 ottobre. L'obiettivo dei Montoneros che domenica scorsa sono andati all'attacco di Formosa, settantamila abitanti alla frontiera con il Paraguay, era S occupare l'intera città. Ci sono riusciti con l'aeroporto, ma la reazione incontrata nella caserma del 29 reggimento fanteria di campagna ha fatto fallire la gran parte del piano. «Un gruppo di effettivi sfuggiti alla distruzione del corpo di guardia ha potuto costituire una base di fuoco. Contro di essa abbiamo avuto tutti i nostri caduti, undici tra morti e feriti poi fucilati sul posto», dichiara un bollet Uno dell'organizzazione estre mista, in cui si afferma che l'esercito avrebbe perduto 40 uomini e mezzo centinaio di fucili automatici. Nell'azione, la guerriglia della sinistra peronista ha im piegato tre formazioni suddi vise in tredici plotoni: la pe netrazione nel Quartiere mìli- tare, la conquista dell'aero porto «El Pucu», il sequestro del Boeing 737 di Aerolìneas e l'apprestamento e difesa del campo di fortuna sul quale è 1 sceso, nella provincia di Santa Fé. sono stati diretti da di- ' stinti comandi, coordinati via \ radio da uno stato maggiore di zona. Alla guida del velivolo di linea usato dal grosso dei guerriglieri nella fuga è rimasto il comandante, ma la | rotta gli è stata indicata da un navigatore integrante il gruppo armato. E gente ben esperta ha prescelto il luo- ; go d'atterraggio, calcolando scientificamente la natura del terreno e la sua lunghezza in rapporto alle dimensioni e al peso del jet. Niente dì avventurato, dunque, almeno dal punto di vista tecnico. Nelle stesse ore, sull'altra spina della forbice montagnosa che taglia il Nord argentino verso Bolivia e Paraguay, nella provincia di Tucuman, la quinta brigata tattica dell'esercito si scontrava con nutriti commandos dell'Erp. «I combattimenti più sanguinosi avvenuti dal febbraio scorso, I i .■Ii'; quando è cominciata l'operazione antisovversiva nella regione», commenta un comunicato della forze armate. Durante tutta una nottata, pai- ':dI l\dj d; dS l'iniziativa della guerriglia e taglie militari hanno subito ' l stramento poi contrattaccato in forze. Le informazioni ufficiali parlano di 20 irregolari uccisi e di 30 attivisti fatti prigionieri. E' significativo che i combattimenti si siano svolti ai piedi dette montagne, a pochi chilometri dai centri abitati e non distante dai comandi operazionali dell'esercito, e non sulla Sierra dove l'Erp ha i suoi rifugi e campi di adde- spctmmznmot1 ' \ | ; Gli uomini di Mario Santucho sembrano impegnati in una delle loro periodiche offensive. La dinamica bellica impulsata dal leader marxista ha lasciato indietro le polemiche interne contro la sua linea «militarista» e tutti i mi-\ litanti vengono trascinati sul ■ campo di battaglia. La dura e, spesso indiscriminata repres- ; sione dell'esercito e della po- ! lizia, i morti, i detenuti, gli j scomparsi nelle trame nere', dei gruppi parapolizieschi rie- j vono avere limitato lo sviluppo dei collegamenti e della ; propaganda dell'Erp, non il \ suo reclutamento e rafforzamento militare. Secondo no- \ tizie di fonte militare non smentite, CEjercito Rivolucionario del Pueblo ha portato da poco più di un cen- \ linaio a trecento i combattenti della sua «colonna de monte», dispone di armi automatiche e semipesanti e di I due elicotteri equipaggiati i per il volo notturno. In una lettera anonima, at. tribuita ad un tenente dell'esercito impegnato a Tucuman dai giornali che l'hanno pubblicata recentemente, viene annunciata una prossima insurrezione orchestrata dal■ l'Erp nella zona. Certo che I pubblicazioni, interviste e confidenze dei suoi dirigenti i non nascondono l'intenzione ' di conquistare Tucuman per proclamarlo «territorio libe-1 ; rato», richiedere il riconoscimento delle Nazioni Unite e il i trattamento previsto dalla j I Convenzione di Ginevra per le j i truppe dell'Erp. Il concetto I ì della guerra popolare prolun| gata secondo il modello vietI namita alimenta la strategia \ , di Santucho e dei suoi. Ad es-1 i so, sia pure con una maggiore \ .articolazione che vi introduce '.elementi tratti probabilmente] dai movimenti irredentisti iri landesì, si sono avvicinati ul• timamente anche i montonej ros. Al Sinn Fein e al suo alter[ nativismo politico potrebbe . richiamarsi la corrente più ì radicale del «peronismo au- : tentico», che chiede la rinun- ; 1 cia di Isabel, amnistia genera- ! le e nuove elezioni. «Nel caso ; che i nostri nemici decidano ; ' di evitare maggiori catastrofi j noi ci prepariamo per la con 1 tesa elettorale. Nel caso in cui preferiscano resistere per : I terminare schiacciati I organizziamo per la I Popolare», proclama senza !mezzi termini l'ultimo docu1 stento montonero. La parzìa- e la frammentarietà del \l ^formazione relativa alle I operazioni militari di cui di, spone la stampa, oltre alla i sua difficoltà di verificarla, ; rendono possibile appena una ananSi induttiva della situa 12j0ne militare. i La conclusione è che il li[vello tecnologico (in termini noi ci | guerra i I di specializzazione tecnica) e logistico (in termini di coor- dinazione dell'infrastruttura) della guerriglia appare straor- dinariamente cresciuto nel- l'ultimo periodo, cos'i come le sue forze complessive e la capacità di fuoco, al punto da consentirle anche soltanto il tentativo di aprire «fronti mobili» coinè nel caso di Formosa. La coincidenza nell'azione delle due maggiori organizzazioni rivoluzionarie armate (Erp e montos hanno ormai assorbito tutte le al- tre) lascia inoltre intendere che hanno raggiunto un colle- gamento tattico organico. Se tale è lo sviluppo detta guerriglia, più che incerto ri- mane nondimeno l'avvenire del suo progetto «popolare e socialista». A Formosa l'eser- cito e la polizia annunciano di ora in ora uccisioni e catture di «sovversivi» o presunti tali: nella confusione dei ciati gli uni e gli altri dovrebbero giù sommare il centinaio. I bollettini di guerra che i militari diffondono da Tucuman formano un rosario di morti, feriti e arrestati tra 1 le file del enemigo apatrida. Malgrado la sofisticazione dei i suoi apparati, come potrà in j guerriglia sopportare una si ; mite emorragia? Le jiossibili : risposte sono anche la chiave \ della tattica scelta dalle forze repressive: prima circondare il nemico, poi isolarlo, quindi distruggerlo. L'ultima fase appare lontana. La prima viene svolta faticosamente a Tucuman, ma risulta difficile da applicare contro i focolai di guerriglia urbana disseminati praticamente in tutto il Paese. Quel la intermedia rappresenta il j momento cruciale della lotta ' il concentramento di soldati e poliziotti nelle zone più contlittive paralizza l'attività polìtica tradizionale (non soltanto dell'estremismo ma di ; tutte le forze democratiche), impedisce la propaganda e il reclutamento. La maggioranza dell'opinione pubblica accoglie perplessa quando non sfavorevolmente il crescente attivismo della sinistra ar; mata. L'avanzata dei militari sul potere dello Stuto, effetto e ; musa ad un tempo della guer- ■ riglìa, preannuncia infine un i ulteriore indurimento e una ' maggiore efficacia a breve I termine della repressione. Il ■ ritorno oppure la prorogu ; della vacanza di Isabelita, la . ennesima frattura interna al ' giustizialismo. appaiono oggi • elementi marginali rispetto \ all'ingigantirsi del ruolo dei militari nella politica argenti! na. Il neonato «Consiglio di | Difesa», presieduto dal capo '■ dello Stato ed integrato dai comandanti in capo delle tre armi, ha decretato ieri il conj trotto delle forze armate sul'l'organismo statale addetto alla stampa e alla propagali; da, la centralizzazione dei serI vizi d'informazione, la subor- \ dinazione di lutti i corpi ar- ! imati (gendarmeria e polizìe I I ! federale e provinciale) agli al■ li comandi dell'esercito. E' ì già allo studici un decreto che sospende durante ccntottanta giorni il diritto di sciopero e proibisce ì licenziamenti senza «giusta causa». L'Argentina si prepara ud entrare in una lunga guerra. Livio Zanotti

Persone citate: Mario Santucho, Stuto

Luoghi citati: Argentina, Bolivia, Buenos Aires, Formosa, Ginevra, Paraguay