L'economia svizzera non sfugge alla crisi

L'economia svizzera non sfugge alla crisi L'economia svizzera non sfugge alla crisi Un'ondata di licenziamenti - In un anno 180 mila posti di lavoro in meno (Dal nostro corrispondente) Berna, 9 ottobre. (I. ].) La crisi dell'economia svizzera si aggrava di giorno in giorno: in tutti i settori, dall'industria metalmeccanica a quella tessile, dall'edilizia al turismo, si registra un progressivo calo degli affari e soprattutto delle esportazioni: per conseguenza numerose i Imprese sono costrette a ridimen' slonare il numero del loro persoI naie. Le previsioni per l'immediai to futuro sono tutt'altro che ottimistiche e anzi non pochi esperti temono che soltanto durante il '76 | verrà toccato il fondo della recesi sione. j Che una situazione piuttosto i precaria si sia delineata sul mer| cato del lavoro in seguito ad un'ondata di licenziamenti nelle ! maggiori fabbriche di Ginevra e Zurigo, lo dimostra il fatto che la lotta per la garanzia del posto di lavoro è diventato uno dei punti essenziali del programma dei principali partiti in vista delle elezioni politiche del 26 corrente. In ambienti vicini all'ufficio del lavoro federale di Berna è stato confermato oggi che nello spazio di un mese e mezzo il numero ufficiale dei disoccupati è salito a 12 mila. Paragonata alle dimensioni della disoccupazione in altri Stati europei, è una cifra piuttosto modesta, ma bisogna precisare che essa non offre un quadro preciso degli effettivi aspetti della congiuntura. In realtà, infatti, la situazione c più critica. Fonte di particolari preoccupazioni è anzitutto il fenomeno della parziale disoccupazio¬ ne: in base a dati attendibili risulta che oltre 120 mila operai debbono accontentarsi di una paga fortemente ridotta, non di rado inferiore alla metà di quella che percepivano nel '74. Un'altra grave conseguenza dell'attuale recessione e costituita dalla soppressione, nel giro di un anno, di circa 180 mila posti di lavoro nell'Insieme del territorio svizzero. A I questo punto è spontaneo chieder■si: come mai nelle statistiche uffi! clali si parla soltanto di 12 mila j disoccupati? ; Durante il «boom» degli scorsi I anni oltre 80 mila pensionati o ' donne sposate erano stati reintegrati nella loro attività professionale, ma all'inizio della crisi hanno dovuto cedere il loro impiego ad operai rimasti senza lavoro Un'analoga sorte è, purtroppo, toccata ad almeno 90 mila emigra| ti italiani o di altre nazionalità. 1 Tenuti ad applicare la circolare (governativa che assicura, in materia di assunzioni, un'assoluta priorità alla manodopera locale e agli stranieri in possesso del domicilio fisso, non pochi datori di lavoro sono stati costretti a ri1 nunciare agli operai stranieri delI le categorie meno privilegiate. In i tal modo la Svizzera è riuscita ad «esportare» una grandissima parto del suoi disoccupati. Stando ai riI sultati di un recente sondaggio, I circa 70 mila italiani avrebbero la| sciato, per mancanza di lavoro, la | Confederazione Elvetica, ma essi non figurano nelle statistiche ufficiali sulla disoccupazione. Il resto degli stranieri rimpatriati sono spagnoli, greci e turchi.

Luoghi citati: Berna, Confederazione Elvetica, Ginevra, Svizzera, Zurigo