La relazione Italsider sui primi sei mesi

La relazione Italsider sui primi sei mesi La relazione Italsider sui primi sei mesi Produzione siderurgica un calo preoccupante La crisi si è aggravata in tutto il mondo con una flessione del 10% - In Italia c'è stato un calo, nel primo semestre, del 2,5% per l'acciaio prodotto - Il consumo è sceso da 13,3 a 8,3 milioni di tonnellate - Gruppo Iri: 26% in meno di vendite Genova, 9 ottobre. iRadiocor) In tutte le aree del mondo occidentale si è ulteriormente aggravata, nel primo semestre del 1975, la crisi del mercato siderurgico. La produzione dei Paesi associati all'International Iron and Steel Institute (che hanno rappresentato nel 1974 circa il 68 per cento del totale mondiale) è scesa da 244 a 219 milioni di tonnellate, con una flessione del 10 per cento. Nell'ambito della Cee la produzione è scesa da 78 a 68 milioni di tonnellate, con diminuzione del 13 per cento; il cattivo andamento delle ordinazioni si è ripercosso in misura ancor più accentuata anche sui prezzi la cui caduta tra l'aprile del 1974 e l'aprile del 1975 è stata del 40-60 per cento alla grande esportazione e del 25-30 per cento sui mercati comunitari. In questo quadro, la produzione italiana nel primo semestre è stata pari a 6 milioni di tonnellate di ghisa ( + 5,6 per cento), 11,7 milioni di tonnellate di acciaio (—2,5 per cento) e 8,7 milioni di tonnellate di laminati a caldo (— 12 per cento rispetto al primo semestre 1974). L'economia italiana in questo periodo si è trovata al centro di una recessione produttiva senza precedenti nella storia del secondo dopoguerra, e il consumo apparente di acciaio dopo il livello record di 13,3 milioni di tonnellate nel primo semestre 1974 ha segnato una drastica diminuzione, e può essere valutato nel periodo in esame in 8,3 milioni di tonnellate. Questa, in sintesi, la situazione di ordine generale che | l'Italsider pone a premessa della relazione sull'andamento della gestione nel primo semestre dell'anno, che segna una notevole contrazione del ritmo produttivo rispetto ai programmi. In ulteriore peggioramento, per la continua flessione dei ricavi, sia sul mercato interno che all'esportazione, si presenta il secondo semestre dell'esercizio, periodo in cui la produzione potrebbe essere influenzata dall'andamento della vertenza per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro. Le produzioni Italsider del primo semestre segnano un leggero incremento per la ghi sa e l'acciaio (rispettivamente 5 milioni 245 mila e 5 milioni 548 mila tonnellate) mentre in sensibile flessione sono tut z3lddftmti i laminati, a caldo e a frea- j do; in relazione al persistere della crisi del mercato interno ed internazionale, la Società ha programmato un ulteriore ridimensionamento dei programmi produttivi per la seconda parte dell'anno. Le vendite, nel primo semestre hanno scontato una diminuzione del 26 per cento rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. Il fatturato è stato di 917 miliardi di lire, circa eguale all'analogo dato del 1974, nonostante la diminuzione del volume dei laminati spediti. Tale effetto è stato compensato dai maggiori quantitativi di tubi venduti e da migliori ricavi unitari in conseguenza di commesse precedentemente acquisite. L'andamento del mercato ha inoltre influito pesantemente sulle giacenze a magazzino di laminati e sull'acquisizione di nuove ordinazioni, che per i laminati hanno segnato un calo del 32,5 per cento rispetto al primo semestre 1974. A fine periodo considerato il portafoglio ordini di laminati, 1 milione 421 mila tonnellate, sconta una diminuzione del 14,9 per cento rispetto al 31 dicembre dell'anno precedente, come conseguenza di una variazione negativa di oltre il 30 per cento per il mercato nazionale, e positiva del 40 per cento per l'esportazione. Per quanto riguarda i tubi saldati, il portafoglio ordini a fine giugno ammontava a 230 mila tonnellate per consegna entro il 1975; ma anche il mercato dei tubi risente ora di una forte concorrenza in flessione di domanda. La for- za di lavoro dell'Italsider al 30 giugno è risultata di 52 mila 321 unità, con diminuzione di 135 persone rispetto al 31 dicembre. La relazione si sofferma infine sugli oneri finanziari determinati dai nuovi investimenti, dall'aumentato volume delle rimanenze (in particolare prodotti finiti), dall'incremento dei crediti commerciali, che hanno determinato nuovi fabbisogni finanziari per coprire i quali è stato necessario incrementare l'indebitamento finanziario sia a lungo sia a breve termine di circa 430 miliardi di lire rispetto alla situazione al 31 dicembre scorso. La variazione totale è dovuta per 153,2 miliardi all'incremento dei debiti a lungo termine (nuovi mutui acquisiti 202,3 miliardi, rate rimborsate 49,1 miliardi), e per circa 280 miliardi all'aumento dei debiti a breve ter¬ mine. Per quanto concerne gli investimenti, è di ieri la notizia riguardante il programma del centro siderurgico di Genova-Cornigliano. A parte questo piano, lo sforzo impiantistico dell'Italsider è proseguito anche nel primo semestre, con investimenti in immobilizzazioni tecniche pari a 160 miliardi di lire.

Persone citate: Iron

Luoghi citati: Genova, Italia