Un convegnosull'energia in Piemonte

Un convegnosull'energia in Piemonte In novembre a Biella Un convegnosull'energia in Piemonte Interverranno tecnici stranieri e italiani Le fonti energetiche sono il ] ipresupposto indispensabile ! per lo sviluppo dell'industria, | aquindi dell'economia e della vita sociale. Se ne è resa conto la Regione Piemonte che. prima di bandire la Conferenza per l'occupazione e lo sviluppo, ha detto di sì all'Enel per la centrale elettronucleare di Trino Vercellese, che avrà una potenza di 2 mila megawatt cioè di due milioni di kilowatt. Riuscirà a colmare il divario tra necessità (oggi 13 mila milioni di kilowattore, 23 nel 1982) e disponibilità (oggi 8 mila milioni, 13 mila milioni nel 1982)? Il problema non è locale, ma nazionale: non è detto che l'energia prodotta in Piemonte venga usata solo qui e solo quella. Anzi, è vero il contrario e lo dimostrano anche le relazioni internazionali per la produzione e il trasporto di elettricità. Questi problemi, sotto il profilo generale e locale, saranno esaminati il 13 e 14 no cpBaèggfccnldvembre a Biella in un conve- ì gno organizzato dall'Unione | piemontese delle Camere di Commercio. Gli scopi dell'incontro sono stati presentati ieri dal presidente dell'Unione, Biginelli, e dal segretario generale della Camera torinese Biraghi. «La fonte energetica più importante per il nostro paese — ha detto Biginelli — è il petrolio, che l'anno scorso è costato circa 6 mila miliardi di lire con un aumento di 3500 miliardi. . cioè del 220 per cento rispetto \ ali anno precedente». E non ; perché se ne sia consumato di r le note vicende j pui, ma per che hanno portato all'aumento del suo costo. Il petrolio è costato a ogni italiano 166 dollari, cioè a prezzi attuali, lire 114.042, contro i 163 dollari per i cittadini dell'Europa occidentale e i 118 degli americani. Considerando il petrolio, l'Italia ha importato, nel 1973, l'83 per cento dell'energia consumata contro il 78 per cento della Francia, il 55 per cento della Germania federale e il 48 per cento della Gran Bretagna. Quest'ultima conta, con le scoperte del Mare del Nord, di essere autosufficiente entro il 1980. Non è che noi possiamo sperare di bucare la terra e far sprizzare da un giorno all'altro petrolio, né di scoprire miniere di carbone: l'Italia deve sbrigliare la sua fantasia. Per esempio, oltre agli impianti nucleari e ad una migliore utilizzazione di quelli termici e idraulici, può rimettere in funzione nelle vallate alpine quelle centrali autonome che furono chiuse con la nazionalizzazione. Si tratta di vedere se la spesa è produttiva. Su questo argomento ha fatto uno studio l'Unione Industriali di Biella I e il suo direttore dottor Sandri ha annunciato che sarà ! presentato e discusso al convegno. Il quale, articolato su i due giornate, sarà anche ben distinto come impostazione: primo giorno, problemi generali; secondo giorno, problemi quasi esclusivamente piemontesi. Il dibattito si aprirà con una relazione su «Energia in Europa», svolto da Michel Van Den Abeele, capo gabinetto del vicepresidente della Commissione delle Comunità europee; seguirà «Il problema energetico in Italia» (professor Ammassari, direttore generale delle Fonti di energia delle industrie di base); «La politica dell'energia come strumento di diversificazione industriale» (dottor Lizzeri, esperto del ministero dell'Industria); «L'energia alternativa come integrazione delle fonti tradizionali nelle comunità locali» (professor Silvestri del Consiglio nazionale delle ricerche). Nella seconda giornata l'ingegner Brossa terrà la relazione su «Il ruolo dell'autoproduzione industriale di energia elettrica nell'economia energetica, con particolare riguardo al Piemonte»; l'ingegner Genesio, direttore del Compartimento Enel Piemonte, Liguria e Val d'Aosta, illustrerà le «Prospettive e sviluppo della produzione di energia elettrica in Piemonte»; l'ingegner Capuani, ex presidente della Camera di commercio di Novara esporrà i termini di «Una politica per l'utilizzo dell'energia nell'ambito della vita civile». Ma energia non significa soltanto elettricità: il professor Forte, consigliere d'amministrazione dell'Eni, parlerà dell'«Estensione e migliore utilizzazione di gas metano in rapporto all'impiego di gasolio, carbone, eccetera, anche in relazione alle direttive comunitarie». Concluderanno i lavori il mii.istro Donat-Cattin e l'assessore alla programmazione regionale, Simonelli, che spiegherà i rapporti tra il problema energetico e gli orientamenti della programmazione piemontese. «Abbiamo organizzato questo convegno — ha concluso Biginelli — perché dal confronto di idee tra operatori economici, esperti e responsabili politici a livello europeo, nazionale. regionale, nascano indicazioni concrete di intervento». Domenico Garbarino