Brigate rosse scoperte altre due basi

Brigate rosse scoperte altre due basi A Grugliasco e Pralì Brigate rosse scoperte altre due basi he basi delle Brigate rosse sono sempre meno segrete: altre due sono state scoperte, a Grugliasco e in vai Germanasca, il che porta a diciassette il totale dei punti di appoggio venuti in luce nel corso delle indagini scattate col sequestro di Bruno Labate, sindacalista Cisnal, nel febbraio 1973. Per circa un anno Margherita Cagol, « Mara », e il marito, Renato Curdo, avevano abitato in via Vaglienti 6, a Grugliasco: un appartamento di tre stanze, acquistato nel gennaio 1973, da una agenzia per sette milioni e mezzo dalla giovane donna col nome di Valeria Vanoni. I due non avevano mai cercato di nascondersi ai vicini, conducevano una vita apparentemente tranquilla. Nessun particolare, come logico, faceva pensare a guerriglieri. Unica originalità, le porte interne, dipinte di vermiglio. Agii inquirenti, con la massima tranquillità i vicini hanno raccontato di aver riconosciuto Curcio e la moglie dalle foto dopo la sparatoria di Acqui, ma non ne parlarono mai. Dopo un anno, tempo medio che i brigatisti considerano « di sicurezza », l'appartamento era stato venduto tramite l'agenzia. Margherita Cagol pretendeva dieci milioni, ma poi dovette accontentarsi di otto. Scoperta col consueto sistema della ricerca catastale, la base di Grugliasco è stata il punto di partenza per giungere a un altro appartamento, a Ghigo di Praly, in vai Germanasca, dove Margherita Cagol, col nome di Marta Fortini, aveva preso in affitto un alloggio in un condominio pagando in anticipo 440 mila lire. Alla casa di Praly si era giunti dopo una ricerca nell'agenzia che aveva curato la vendita della casa di Grugliasco: in fondo a un cassetto è stata trovata la fotocopia del compromesso di vendita con annotato l'indirizzo di Ghigo di Praly. Gli uomini dell'antiterrorismo, comandati dal dott. Criscuoio, hanno poi scoperto che nel condominio la buca delle lettere è collettiva, cosi che per i brigatisti era stato semplice ricevere posta sotto i nomi più diversi, compresa la conclusione dell'atto di acquisto della casa di Grugliasco, intestato a Valeria Vanoni. L'appartamento in vai Germanasca, secondo gli inquirenti, serviva ai brigatisti nei momenti « difficili », quando cioè, pensavano di dover scomparire dalla circolazione. Gli altri inquilini ricordano due giovani e una donna, molto schivi, che preferivano voltare le spalle quando qualcuno li salutava. Una volta che il padrone di casa aveva bussato per chiedere di alcuni lavori di restauro, l'inquilina gli aveva sbattuto la porta sul viso. All'interno sono stati trovati cinque lettini (quattro a castello) e una piccola radio. <r Rocambolesca cattura di due zingari, dopo un furto in un negozio di giocattoli di via Milano 7. I due, Gisa Javanovic, 20 anni, e Stanimir Cabric, 23 anni, erano entrati verso mezzogiorno nel negozio. La titolare, Luisa Barone, 74 anni, stava servendo un cliente. Uno dei due ha aperto il cassetto prendendo circa 200 mila lire. Poi, con il complice, è fuggito su un'« Alfa Romeo 1750 ». La Barone ha dato l'allarme. La vettura degli zingari veniva raggiunta da un pattuglia della » mobile »: un folle inseguimento per la città, poi, nei pressi dell'accampamento, In via Germagnano, i due zingari erano raggiunti e arrestati. Anche il bottino è stato recuperato.

Luoghi citati: Acqui, Grugliasco