L'ordine di uccidere Leighton sarebbe partito da Pinochet di Liliana Madeo

L'ordine di uccidere Leighton sarebbe partito da Pinochet Il senatore cileno e la moglie sono gravi L'ordine di uccidere Leighton sarebbe partito da Pinochet Lo ha affermato Jaime Estevez, dirigente di "Unidad popular " a Roma - L'uomo politico sudamericano era diventato il personaggio più fastidioso per la giunta militare di Santiago - Madrid base di operazione della polizia cilena in Europa Roma, 7 ottobre. Il killer che ieri sera ha tentato di uccidere il senatore democristiano Bernard Leighton e sua moglie Anita, è un uomo giovane, di corporatura robusta e di altezza superiore alla media. Si è avvicinato a loro «con passo pesante, cadenzato, da militare». L'uomo politico cileno aveva il capo chino e stava aprendo il cancello del «residence» in cui I abita, sulla via Aurelia (nella | mano contratta, mentre veni-1 Sva, trasportato all'ospedale, ; : '. 1 gli sono state trovate le chiavi di casa ). La moglie ha sentito lo sconosciuto arrivare nel buio. Si è girata, in tempo per vedere l'arma puntata contro la testa del marito. Al la prima esplosione — i colpi sono stati sparati cla una pi. stola caUDr0 9 _ subito ne è seguita un'altra, che l'ha fatta crollare a terrai stordita e in sanguinata. 1 Aj qUart0 piano del San | Giovanni, Anita Fresno ades- j so rievoca a brandelli la se-1 quenza dell'aggressione. Sof tre molto Parla a fatica_ fra s lamenti. chiede continuamen- (-e notizie del marito. E' l'uni- ca testimone che può fornire indicazioni concrete agli in- quanti, ma non è stato ancora p0Ssibile interrogarla. Le sue condizioni SOno le più gravi Eppure ieri sera è stata lei a gridare, chiedendo aiuto. E' rimasta lei sull'asfalto, ad attendere l'arrivo di una se- conda autoambulanza, perché la prima aveva una so]a ba. rella e il marito sembrava morente. La pallottola l'ha raggiunta al collo, ha fratturato la settima vertebra cervicale e si è schiacciata contro il midollo spinale. E' immobile e rischia di rimanere para-1 lizzata. Il marito è ricoverato al sesto piano dello stesso ospedale. Stamattina è rimasto per due ore in sala operatoria e per qualche momento il suo cuore si è fermato. Non sospetta di essere stato vittima di un attentato. Non ricorda quanto è accaduto e ha detto che gli sembra di aver fatto una grossa caduta. L'intervento chirurgico ha rivelato che il proiettile ha provocato la frattura del cranio e lesioni al tessuto cerebrale, soprattutto nei centri che regolano la fun- zione del linguaggio. Se non fosse stato operato — hanno ; detto i sanitari — avrebbe corso il rischio di perdere l'u- : so della parola, di rimanere : : paralizzato, di riportare dan; ni alle facoltà mentali. Si spe ra che non sopravvengano | complicazioni. Anche nel suo , caso la prognosi potrebbe esi sere sciolta entro alcuni giori ni. «Era un uomo stanco, invecchiato precocemente» dicono i cileni che gli erano compagni d'esilio e di battaglie politiche, fin dall'indomani del golpe e dal momento in cui egli si era rifugiato in Italia, nel febbraio '74. «Negli ultimi tempi era anche preoccupato — aggiungono. — In questi mesi aveva ricevuto molte lettere anonime, di mi-1 mnacce e di insulti. Era come | la se un cerchio inesorabile si : uostesse stringendo intorno a dilui, via via che egli riusciva a: facoagulare intorno a sé forze1 nodiverse della resistenza: de-,'di mocratici cristiani, marxisti, | re la sinistra cristiana. Fra gli I e uomini dell'opposizione era diventato il personaggio più fastidioso per la giunta di Pi nochet, per la sua possibilità di presentarsi come mediato- aminli re fra tendenze contrapposte, e come concreta alternativa al regime». Nessuno nutre dubbi sulle motivazioni e sui retroscena internazionali del tentato delitto. Jaime Estevez, dirigente di Unidad popular a Roma, afferma: «E' chiaro che non le abbiamo le prove. Ma è chiaro che l'ordine di uccidere Leighton è partito da Santiago ed è passato per Madrid, tramite la "Dina" (Direción inteligencia nacional)». Racconta: «La "Dina" è la polizia segreta di Pinochet, alle dirette dipendenze del generale, formata da quadri rigidamente fascisti. Due mesi fa arrivò a Roma Quan Bulnes Ossa, dirigente della gioventù cilena. Fu deciso allora l'attentato a Leighton? Quali fili furono allora annodati con i movimenti giovanili dell'estrema destra? La capitale italiana — dove ha sede il «comitato di coordinamento della solida rietà internazionale con la lotta del popolo cileno» — oc cupa un posto importante nel quadro della resistenza Cile na, e quindi anche per le or ganizzazioni spionistiche di Pinochet. Madrid, inoltre, è vicina. E a Madrid c'è la più grossa ambasciata cilena in Europa. L'ambasciatore è amico personale di Franco: dopo le recenti esecuzioni, andò a stringergli la mano. «Madrid è il più grosso cen¬ tro di spionaggio "Dina" in Europa» sostengono gli esuli cileni. Anche gli inquirenti sembrano seguire la pista dell'organizzazione internazionale di destra che avrebbe armato la mano del killer: si pensa che l'attentato sia stato minuziosamente preparato in Sud America e realizzato con ta complicità di fascista cileni m Europa. Con l'ufficio poli tico della questura collabora \ i sia l'Antiterrorismo sia il Sid. Si stanno formando elenchi di provocatori cileni presenti nel nostro Paese, e di giovani di estrema destra recentemente recatisi a Santiago. Sono state compiute perquisizioni in questi ambienti. Per ora si brancola nel buio. I Liliana Madeo

Persone citate: Bernard Leighton, Jaime Estevez, Pinochet, Quan