Spagna "isolata,, dal resto d'Europa

Spagna "isolata,, dal resto d'Europa Pirenei, superfrontiera Spagna "isolata,, dal resto d'Europa «Verità al ili qua dei Pirenei, errore al ili là ». Malgrado il Musso in senso contrario eli milioni eli turisti e di emigrami, l;i frase di Pascal è sempre vera. Da questa parie della Frontiera, la stragrande maggioranza dei francesi si indigna al veder mandare davanti al plotone d'esecuzione uomini cui non è siala accordata alcuna delle garanzie elementari di giustizia ineluse nella Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo, della quale la Spagna è tirmalaria. Dall'altra parie, centinaia di migliaia di uomini e di donne acclamano il regime franchista e s'indignano della nostra indignazione. Di lutti i governi d'Europa quello francese è stalo il più lento a reagire e il più timido nelle sue proteste, eppure è proprio lui che assai spesso si trova a essere il bersaglio principale delle manifestazioni e delle grida. La fierezza naturale di una nazione cosciente della propria grandezza e che ha mostrato cento volle di detestare che le venga imposta una condona non spiega mito. Né il suo orrore per l'equivoco, che avrebbe senza dubbio fallo preferire alla Spagna una franca condanna, fin dall'inizio, a una prudenza falsamente diplomatica, di cui l'imbarazzo e troppo visibilmente la causa, c dove si può riscoprire senza fatica il ricordo dell'ipocrita «non intervento» dei tempi della guerra civiie. Non è per caso che lo sviluppo della Spagna, malgrado la pace dei Pirenei, ha seguilo un cammino così differente dal nostro: che essa sia stala la prima, grazie a una vera sollevazione nazionale, a mettere in scacco Napoleone, e che l'esperienza della democrazia alla quale i francesi, bene o male, dopo due secoli sono ancora attaccati, sia siala, iras los montes, di così corta durata. E' una verità cento volle verificata dalla storia che la montagna separa e il mare avvicina. Il vero hinterland della Spagna non è la Francia, non è l'Europa: è l'America Latina, dove sono sopravvissuti all'emancipazione i legami culturali, economici, politici, l'appartenenza alla hispaiiidad c alla raza. Al punto che non c passalo mollo tempo da quando tutti gli scrittori ispano-americani si conformavano alle regole per il buon uso della lingua spagnola stabilite dall'Accademia reale di Madrid, e clic Cuba la rossa non ha mai smesso di intrattenere con Madrid sirene relazioni. O almeno, lino a oggi, non si è scnlilo dire che Fiele] Castro né alcun altro governo sud o centro-americano abbia credulo di dover richiamare il suo ambasciatore dopo le esecuzioni del 27 settembre. Solo il Messico, dove si è stabilito il governo repubblicano in esilio, ha manifestalo nei confronti del Caudillo un'ostilità senza incrinature, sebbene l'inesistenza di rapporti diplomatici abbia dato luogo a relazioni di l'ano in vari settori. Non vi è dubbio che. di lutti i Paesi dell'America Latina, il Messico, nato come la Spagna dalla carneficina delle invasioni c delle guerre civili, c, sotto lutti gli aspelli, quello che più le assomiglia. Ma ne è il rovescio, il negativo, poiché nel Paese hanno vinlo la sinistra, il parlilo della rivoluzione, il laicismo massonico, menlre a Madrid, la vittoria è anelala alla (ine al «parlilo dell'ordine». Dopo la caduta dell'aquila, la Spagna si è mischiata una sola volta alle guerre europee. E anche allora si trattava di una vicenda della sua politica interna: la Plancia, che non era riuscila quindici anni prima a imporre alla Spagna un napoleonidc. tornò alla carica nel 1825, in nome della Santa Alleanza, sotto Luigi XVIII e Chateaubriand, per rimettere sul trono Ferdinando VII di Borbone, mal ricevuto dai suoi concittadini al ritorno dalla prigionia, nel 1815. La Spagna non ha partecipato né alla guerra del 1870, né a quella del '14, né, malgrado tulli gli sforzi di Hitler, a quella del 1939. salvo che sono la forma simbolica della divisione Azul. la cui esistenza non riuscirà a far dimenticare che dei sopravvissuti dell'armata della Repubblica si unirono al maquis francese o alle forze francesi di liberazione: vi erano spagnoli nelle colonne della 2J divisione corazzata che, nell'agosto 1944. liberò Parigi. Assenti dai eampi di battaglia europei, gli spagnoli si sono troppo spesso ripagali facendo un campo di ballaglia del loro proprio Paese: le « guerre carlisle ». nate nel 1835. 1848 e 1872 dal disaccordo Ira i rami della famiglia dei Borboni sulla validità Iras lus montes della legge salica che esclude le donne dalla successione al Irono di Francia, non erano ancora terminale che iniziava tra le forze di desila e di sinistra un conflitto ben più profondo. Doveva condurre alla rivoluzione del 1875. al lutiseli monarchico dell'anno seguente, alla dittatura di Primo de Rivera (1925-1950). a una breve fase repubblicana, contrassegnala da numerosi episodi tragici, e infine alla guerra civile del 1956-59. una delle più sanguinose della storia, la sola, forse, nella quale i plotoni di esecuzione abbiano fatto più morii dei combattimenti. Ancora oggi, la guerra del 1956 è spesso considerala come un episodio della lotta internazionale tra il « fascismo » c la « democrazia » o il «comunismo». Le crudeltà, ma anche gli atti d'eroismo, commessi dall'una e dall'altra parte, hanno rafforzalo l'odio che ciascun campo e i suoi ammiratori esterni provano istintivamente per l'altro. Franco, dopo avere schiacciato, con l'aiuto straniero e dopo due anni e mezzo di lotta accanita, la resistenza di un popolo in armi, si è sempre rifiutato di compiere il minimo gesto che favorisse la riconciliazione delle due Spagne: in questo caso, chiaramente, la metà di una nazione ha sottomesso l'altra metà, e sono quasi quarantanni che non perde un'occasione per ricordarglielo. André Fontaine Copyright di « Le Monde » e per l'Italia de « l.;i Stampa » 11. continuai

Persone citate: André, Borboni, Fontaine, Hitler, Luigi Xviii, Primo De Rivera