Un nuovo treno leggero e veloce sulla Direttissima che si rinnova
Un nuovo treno leggero e veloce sulla Direttissima che si rinnova Può viaggiare a oltre 200 chilometri all'ora Un nuovo treno leggero e veloce sulla Direttissima che si rinnova Roma, 3 ottobre. Dopo anni di studi e di esperimenti effettuati sui percorsi più diversi, è stato presentato, ieri, in prima mon diale, ai tecnici di 34 Stati, partecipanti al XXI Congresso internazionale delle ferro vie ( in corso di svolgimento a Bologna) l'ultimo tipo di elettrotreno «ad assetto variabi le» («L'Y 0160»), progettato e brevettato dalla Fiat e costruito in collaborazione con l'Ansaldo e con la Ercole Ma relli. Più noto col nome scherzoso di «pendolino», questo modello sembra destinato a grande successo sui percorsi molto tortuosi, grazie alla sua relativa leggerezza e alle ca pacità di realizzare velocità di 30-50 chilometri, superiori ai 60-80 km attualmente ammissibili sui vecchi tracciati nelle zone orograficamente più tormentate. Questi risultati, a prima vi sta quasi incredibili, sono re si possibili: 1) dal sensibile alleggerimento del veicolo, costruito per intero con leghe leggere e in materiale plastico; 2) dall'inclinazione, op portunamente regolata, dalle varie unità che compongono il treno, così che la spinta centrifuga in corsa non superi mai, anche a 110 chilometri di velocità, i valori ritenuti normalmente sopportabili dai viaggiatori. Nella versione italiana, il «pendolino» sarà composto di 4 elementi, con una lunghezza doppia dei due sperimentati in questi giorni; avrà una mo trice in testa e una seconda in coda, cosi da poter invertire 1 II campanilismo aretino e ; le preoccupazioni ecologiche dei fiorentini, condivise dalla Regione Toscana, hanno rallentato di molto il ritmo dei lavori. Il piano originario, che avrebbe dovuto essere realizzato in soli 5 anni, ossia entro il 1975 e con la spesa di appena 200 miliardi (del 1968-69), ha visto consorziate per l'eccezionale impresa un gruppo di grandi aziende private r (Fiat, Montedison, Bastogi, 0 j Condotte, Vianini) che si so ] no valse dell'apporto operati- i I vo d'imprese straniere special lizzate di vastissima esperien- j e ! za come la Matisa e la Speno. e o o » i d n a a Oggi come oggi, lo stato dei lavori può essere così indicato nei seguenti tratti: Roma -1 Settebagni-Città della Pieve rl (km 123), senza grossi imprevisti, l'apertura al traffico dovrebbe avvenire entro il 1976, i lavori essendo compiuti per il 90 per cento; Città della Pieve-Montevarchi (km 89): definito finalmente il tracciato aretino, e ottenuto un nuovo stanziamento di 200 miliardi, le Ferrovie si apprestano ad appaltare i lavori per questo secondo tratto; Monte, varchi-Firenze (kml9): l'avan- , • zamento è fermo da tempo i a e e o e per le varie opposizioni locali all'attraversamento di Firenze in superficie e la difficoltà (e l'onerosità) di grossi lavori al di sotto di una città dell'importanza artistica della patria di Giotto e del Brunelleschi. Se tutto andrà bene i I lavori si concluderanno entro -1 a 1980 e.con.la sPesa di circa o j luW miliardi. Arturo Barone la marcia a volontà, in qual-siasi momento. La consegna alle Ferrovie del primo treno completo avrà luogo nei prossimi mesi. Verso la metà del 1976, quando sarà percorribile il primo tratto della direttissima Roma-Firenze il «pen dolino» darà prova della sua eccezionale versatilità, che gli consente — sui percorsi più favorevoli — di marciare sen za sforzo a medie superiori ai 200: è infatti progettato per velocità teoriche sino a 250 chilometri. L'interesse maggiore dei tecnici ferroviari di tutto il mondo venuti, nel 1975 come ià nel 1950, per fruire delle celebrazioni dell'Anno Santo insieme ai piaceri di una «rivisita» dell'Italia, era sfanno, senza dubbio constatare di persona lo stato dei lavori della «direttissima» Roma-Firenze e i progressi grandiosi, realizzati nell'ultimo quarto di secolo, in materia di trasporti terrestri ed aerei. Guardando le cose con l'occhio degli stranieri, si deve riconoscere che l'Italia ha superato, con indubbio successo l'esame degli esperti. La nuova direttissima fra que-PerRoma e Firenze è, da un lato, uno dei frutti visibili del «miracolo nipponico» in fatto di tecnologia ferroviaria (con la famosa linea del Tokaido che stupì gli stranieri accorsi alle Olimpiadi del 1964), dall'altro, tende a soddisfare l'antico sogno dei dirigenti più lungimiranti delle Ferrovie dello Stato di «raggiungere Firenze da Roma in 90 minuti e com-piere la Roma-Milano in poco più di 4 ore».
Persone citate: Arturo Barone, Brunelleschi, Vianini
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