Tre con fucile e pistole all'assalto delle Poste

Tre con fucile e pistole all'assalto delle Poste Beinasco, Orbassano e Rivalta chiedono un aiuto all'industria "Dobbiamo combattere assieme il pericolo della disoccupazione" Erano presenti all'incontro una trentina di imprenditori piccoli e medi Gli amministratori di Beinasco, Orbassano e Rivalta hanno proposto «un'intesa di collaborazione» agli imprenditori della zona, polo industriale che ruota intorno alla Fiat e dà lavoro a circa 60 mila persone. «Dobbiamo trovare assieme uno sfogo alla crisi», è stata la sostanza del discorso intavolato mercoledì sera e lasciato aperto a ogni sviluppo. Occasione per il dialogo la conferenza sull'occupazione convocata dalla Regione per il 1012 ottobre. Unico neo dell'incontro: i sindaci dei tre comuni promotori dell'incontro si aspettavano un maggior numero di interlocutori ma solo una trentina ha risposto all'invito. L'appuntamento era nella nuova sede municipale di Rivalta. Faceva gli onori di casa Franco Duriff (psi), che guida una giunta di sinistra; con lui hanno riassunto gli scopi della conferenza regionale il sindaco di Orbassano, Fulvio Sperti (pei) e il sindaco di Beinasco, Natale Aimetti (pei), presenti alcuni componenti delle rispettive giunte. Dall'altra parte, un gruppo di imprenditori piccoli e medi, che hanno parlato dei loro problemi di fronte alla recessione e alla stretta creditizia. Alcuni hanno giudicato positivamente l'iniziati¬ va dei sindaci, altri si sono mostrati pessimisti; altri ancora hanno lamentato l'assenza del «grande padronato». In sostanza, è mancata un'indicazione precisa dei termini in cui grava la crisi economica sulla zona. Era quanto volevano le tre amministrazioni, preoccupate che «si possa giungere a un tracollo» con conseguenze imprevedibili sul piano occupazionale. Il discorso resta tuttavia aperto perché — come ha detto Aimetti — «vogliamo andare all'incontro regionale con un panorama chiaro, con proposte concrete che ci permettano di trovare soluzioni». Il problema grosso sul tappeto era quello della diversificazione della produzione. «Se la Fiat cambia indirizzo le aziende che ruotano nella sua area devono essere pronte ad adattarsi alla nuova situazione o, comunque, a programmare il loro lavoro in modo da non trovarsi impreparate di fronte alla recessione o alla saturazione del mercato». La Regione «dovrà fornire gli strumenti per evitare alle fabbriche di trovarsi con l'acqua alla gola, favorendo anche l contatti con II mercato estero, con l Paesi socialisti, il Marocco e altri». Dibattuta a lungo anche la questione edilizia. «Dobbiamo rimettere in moto i cantieri per rispondere al fabbisogno di abitazioni e per restituire vitalità ai settori collegati all'industria delle costruzioni». Ma si facciano case intese come bene sociale —- s'è raccomandato — «e non più come pretesto di speculazione».

Persone citate: Aimetti, Fulvio Sperti, Natale Aimetti

Luoghi citati: Beinasco, Marocco, Orbassano, Rivalta