Coreco: troppi 1600 milioni

Coreco: troppi 1600 milioni Coreco: troppi 1600 milioni Un miliardo e 600 milioni all'anno di spese per il Comitato regionale di controllo sono troppi e la giunta piemontese ha deciso di ridurli. Come, non si sa ancora; la decisione è stata annunciata ieri dal presidente Viglione, il quale ha anche riferito su un disegno di legge in preparazione. La sua proposta «moralizzatrice delle spese» è stata accolta con interesse da tutti i gruppi i quali nella passata legislatura avevano approvato, il 26 giugno 1973, la legge numero 14 relativa alle indennità di lire 30 mila lorde a seduta per i presidenti e 20 mila per i membri; e, successivamente, l'è. stensione numerica dei comitati. Aumentando il numero dei componenti, dei funzionari e delle sedi, le spese crescono, è ovvio. Come è noto, il Comitato regionale di controllo è uno, con sede a Torino, e davanti a lui passano tutti gli atti delle sei province; poi ci sono dodici sezioni staccate (Torino, Alba-Bra, Biella, Alessandria, Asti, Casale, Cuneo, Ivrea, Mondovi, Novara, Pinerolo, Vercelli); in tutto ci sono 160 funzionari e 65 «esperti» eletti o nominati. La suddivisione delle spese è la seguente: 900 milioni per il per-j sonale, 400 milioni per i gettoni di presenza degli esperti, 300 milioni per affitti, cancelleria, posta, eccetera. Gli atti esaminati l'anno scorso sono stati 345 mila, la spesa singola è quindi di lire 4637. Viglione la ritiene eccessiva; ma dove tagliare? Gli affitti sono quelli che sono e cosi pure le tariffe postali; gli stipendi dei dipendenti sono mediamente di lire 5 milioni e mezzo lorde, quindi appena passabili; i 65 rappresentanti politici e tecnici prendono in inedia 6 milioni e 153 mila lire (lorde); ma c'è il supplente che va a poche sedute e c'è il presidente o il consigliere titolare che partecipa a tutte. Il divario è notevole. Certo l'impegno è gravoso, ma molta gente continua a domandarsi perché questi controlli democratici, cioè fatti da persone elette, debbano costare di più di quelli compiuti fino al 1970 dalla giunta provinciale amministrativa di nomina prefettizia. La domanda se l'è posta anche la giunta che ieri l'ha girata al Consiglio. L'argomento merita senza dubbio grande attenzione. Ma non si vede come si possa conciliare l'esigenza di ridurre le spese con quella di creare una nuova sezione nel circondario Verbano - Cusio . Ossola che la richiede da tempo. «Non vorrei — ha detto il consigliere Borando, novarese — che la duplice esigenza di contrarre le spese e aumentare le sedi si riducesse poi, per la mia provincia, a trasferire, dalla sezione di Novara a quella ossolana, qualche funzionarlo». I quali, a Novara, sono 14 e hanno da esaminare gli atti di tutti i 165 comuni della provincia. Mentre la provincia di Vercelli, per esempio, ha 169 comuni e due sezioni: Vercelli con 12 funzionari e Biella con 13. Stesso discorso per la provincia di Alessandria: 190 comuni e due sezioni, Alessandria con 14 funzionari e Casale con 8. Mentre si studia come ridurre le spese (due ipotesi che confluiscono poi in una sola: meccanizzazione dei servizi, migliore utilizzazione del personale) il Consiglio ha eletto ieri i propri rappresentanti nei Coreco dando un certo spazio alle minoranze (escluso il msi-dn e per questo motivo i due rappresentanti del gruppo non hanno partecipato alla votazione) e accettando il criterio della rotazione dei presidenti. Presto si costituirà la nuova sezione del Cusio - Verbano - Ossola, il presidente della giunta presenterà il disegno di legge con nuovi criteri per il funzionamento degli organismi ni cui controlli, di merito o di legittimità, dovranno sempre essere finalizzati ai principi del piano di sviluppo regionale». Ma questo è soltanto uno degli indirizzi che si vogliono dare all'attività dei comitati: un altro è «democratizzare maggiormente» la loro opera. L'Intenzione sarebbe di rendere pubbliche le sedute; comunque di trasformare la loro attività in una specie di «confronto continuo con le organizzazioni sindacali, i comuni, le altre forze politiche e sociali», quando necessario e su problemi di grande importanza. Altro argomento trattato dal Consiglio, sempre su temi organizzativi, è quello dei comprensori, su un'interpellanza del repub¬ Tanto costa ogni anno il controllo degli atti di Comuni, Province, ospedali - "Taglio" delle spese - Eletti i nuovi membri blicano Gandolfi e del de Martini. Ha riferito l'assessore Simonelli. I comuni sono stati Invitati ad esprimere, come vuole la legge regionale del 4 giugno scorso (pubblicata il 10) la propria adesione ad uno dei 15 comprensori in cui è stato diviso il Piemonte ed esprimere un parere anche su questa suddivisione. «Abbiamo fatto lettere e circolari al comuni — ha detto Simonelli — non per aggirare u Consiglio e le commissioni, ma per preparare la base sulla quale Consiglio e commissioni dovranno poi lavorare». Una decisione deve esser presa, secondo la prima norma transitoria della legge, «entro sei mesi dalla pubblicazione sul bollettino ufficiale». Dal 10 giugno sono già passati quasi quattro mesi. La Regione è preoccupata

Persone citate: Biella, Borando, Gandolfi, Simonelli, Viglione