Polemica sui confini di Stefano Reggiani

Polemica sui confini Polemica sui confini (Segue dalla 1" pagina) storto: si temeva una prevaricazione sul diritto sovrano degli Stati. Ma il frutto di quel dibattito può venire utile I adesso. Dice Zanetti: «Proprio l'anno scorso, per la pri! ma volta, c'è stato un contatI to ufficiale tra gli italiani d'Istria e l'Italia. La Regione ha iniziato rapporti diretti con le I comunità italiane, proponen| do scambi culturali e visite di amicizia». Anche il teatro, anche le esibizioni di gruppi corali, possono aiutare una collaborazione «essenziale allo sviluppo di Trieste». L'accor- do italo-jugoslavo riporta la questione delle minoranze all'esclusiva competenza degli Stati, ma i contraenti si impegnano a mantenere le condizioni di favore esistenti. Naturalmente, si spera che le i migliorino. ] Il giornale in lingua slove \na che si pubblica a Trieste, 1 il Primorski Devnyk, ha dato j con grande rilievo e soddisfa: zione notizia dell'avvenuto ac', cordo sui confini. «In definitiva — dice il direttore, Koren — è una conclusione logica, che non cambia lo status quo, ma facilita i rapporti». Egli ricorda che gli sloveni di Trieste hanno biblioteca, teatro, scuole superiori, anche sindaci nei paesi a maggioranza non italiana. Fa rilevare con orgoglio che c'è persino un liceo musicale privato con trecento allievi. Questa propensione slava per la musica renderà più armoniosi i rapporti in futuro? Koren è sicuro che nessuno dei suoi concittadini userà la possibilità, prevista dall'accordo, di abbandonare l'Italia per la Jugoslavia. «Hanno qui la loro patria», dice, come buona premessa alla collaborazione. Ma è convinto che i confini, adesso che diventano stabili, saranno più aperti di prima. Stefano Reggiani

Persone citate: Koren, Zanetti

Luoghi citati: Istria, Italia, Jugoslavia, Trieste