Vecchietti in gamba

Vecchietti in gamba Vecchietti in gamba Quando si tratta di miliardi, parlare di onesto guadagno può sembrare un paradosso. Non c'è dubbio tuttavia, stando a quanto si è visto nella ripresa televisiva, sul latto che Mohammad Ali e Joe Frazier abbiano fugato i sospetti sull'autenticità del match per il campionato del mondo dei pesi massimi, picchiandosi onestamente, con tutta l'energia e tutte le risorse tecniche ed atletiche consentite loro da un'età che. pugilisticamente parlando, non è più "Verde" da un pezzo. E' stato, secondo una felice definizione de L'Equipe, un campionato del mondo della retrospettiva. Un passo indietro di quasi cinque anni, nel quale Frazier e Clay hanno tentato, senza più possedere gli stessi mezzi atletici, di far rivivere l'elettrizzante sfida dell'8 marzo 1971 al •■Madison-. L'uno e l'altro dei due rivali hanno offerto scampoli più o meno ampi del loro antico valore: Frazier ha ritrovato, nelle cinque riprese centrali dell'incontro, la sua esasperante continuità aggressiva che lo aveva latto definire, ai suoi tempi migliori, come il «Marciano nero-. Cinque riprese costituiscono tuttavia solo un terzo del combattimento: troppo poco cioè per consentire al commovente -Smokin' Joe- di rovesciare il pronostico, sufficiente tuttavia per consentirgli un'eloquente dimostrazione di lorza, una resa con l'onore delle armi, proprio nel momento in cui si era propensi a considerarlo ormai un fantasma del passato, troppo debole per Mohammad Ali. Il campione del mondo, dal canto suo, trae dalla sua indiscutibile intelligenza la capacità di amministrare accortamente le ridotte risorse atletiche che gli restano, affidandosi a doti di resistenza e ad una capacita di soffrire che non gli si conoscevano nei momenti In cui tutto era facile per lui. Ali, a trentatré anni, ha bisogno di concedersi molte pause, di lasciarsi a volte trascinare dalla corrente, abbassandosi a tattiche ostruzionistiche che un tempo avrebbe rifuggito e che attua tuttavia con la disinvoltura e l'abilità garantitegli dalla lunga esperienza. Grazie al mestiere e ad una lucidità che non gli è mai venuta meno. Ali è riuscito ad arginare la -carica- di Frazier, a limitare i danni nel momento più difficile del combattimento, a restare a galla proprio quando il rivale, bruciato dal suo stesso generoso sforzo, si stava afflosciando da solo. Nel finale Clay ha recitato da solista di fronte ad un rivale ormai ridotto ad un automa c/onlio di pugni, offrendo scampoli di alta classe, sia pure senza potersi concedere l'inebriante soddisfazione del k.o. negatagli da un'insufficiente potenza di pugno che è sempre stato il suo unico difetto. Due vecchietti in gamba, in ogni caso, che hanno offerto, ai 27 mila di Manila e ai molti milioni di telespettatori in tutto il mondo, uno spettacolo agonisticamente superiore alle previsioni. Gianni Pignata

Persone citate: Frazier, Gianni Pignata, Joe Frazier, Mohammad Ali, Vecchietti

Luoghi citati: Manila