Bertolucci vero protagonista

Bertolucci vero protagonista Anche se a Bari non è riuscito a vincere nessun titolo Bertolucci vero protagonista Ha battuto Barazzutti ed ha fatto soffrire Panatta - Disaccordo economico tra giocatori e Federazione per la Coppa del Re - Il fantastico record di Lea Pericoli suona indirettamente come condanna per il nostro tennis femminile (Dal nostro inviato speciale) Bari, 29 settembre. Tre titoli per Lea Pericoli, due per Adriano Panatta, uno per Lucia Bassi, Mimi Di Domenico ed Enzo Vattuone. Questo il bilancio dei campionati italiani assoluti di tennis che il C. T. Bari ha organizzato alla perfezione e che hanno riscosso un grande successo di pubblico, con ben 26 mila presenze ed un limitatissimo numero di « portoghesi •, il che ha reso possibile un bilancio finale senza gravi passivi nonostante le ingenti spese affrontate. Con la dimostrazione di organizzazione data in quest'occasione, Bari è oggi pronta ad organizzare le più importanti manifestazioni tennistiche. « Un grande torneo internazionale — dice Franco Costantino, presidente del comitato regionale della Fit e manager di tutta l'organizzazione — è il nostro prossimo obiettivo ». Per il tennis italiano il 1975 è stato un anno anomalo. Lo scorso anno si era raggiunta la finale interzone della Coppa Davis, quest'anno la batosta iniziale di Parigi contro la Francia ha subito annullato il più importante obbiettivo federale, quello di maggior presa sul pubblico. La sconfitta di Parigi ha cancellato di colpo la semifinale al Roland Garros, la vittoria nel torneo di Kitzbuhel, i tre turni passati a Wimbledon da Adriano Panatta, la sconfitta subita da Bertoluci nella semifinale del torneo di Amburgo contro Kodes, i progressi di Barazzutti sulle superfici veloci nel circuito del WCT. D'accordo, i nostri giocatori limitano troppo la loro attività, non sanno assuefarsi alle lunghe peregrinazioni che il tennis professionistico impone ai suoi protagonisti. Colpa di un'educazione troppo provinciale, colpa soprattutto dei troppi soldi che finiscono nelle mani dei nostri moschettieri, a prescindere dai risultati in campo internazionale. I campionati assoluti in molte nazioni non esistono o rivestono scarsissima importanza. Da noi continuano ad avere rilevanza notevole, in quanto la graduatoria che esprimono è la base per i contratti economici che i giocatori stipulano con le varie ditte per le quali giocano (abbiglia¬ mento, scarpette, racchette, corde). Così ai campionati la lotta è sempre aspra. Così si possono comprendere le proteste per l'assegnazione delle teste di serie. Così si giustifica l'impegno profuso da Paolo Bertolucci per battere prima Barazzutti e poi per costringere al quinto set Adriano Panatta. I nostri migliori atleti, che rifuggono da un'adeguata e continua preparazione, sono pertanto giunti a Bari quasi tutti in buone condizioni di forma e così — esclusi i primi giorni, quando i rincalzi ed i giovani non hanno saputo offrire niente di buono, salvo la grintosa e polemica prestazione di Toci contro Bertolucci — i campionati hanno vissuto negli ultimi due giorni incontri di buon livello tecnico e di ottimo tenore agonistico. Paolo Bertolucci non ha vinto nessun titolo, ma resta il perso¬ naggio di questi campionati. A suon di risultati ha dimostrato di giocare un miglior tennis rispetto a Barazzutti, battendolo alla distanza. In finale contro Panatta ha pagato la maggior freschezza atletica ed anche la maggior determinazione del campione d'Italia nei momenti più critici del match. Non per nulla Panatta è abituato a sostenere confronti impegnativi. Ora i quattro «moschettieri» (compreso Zugarelli, assente a Bari e a riposo fino alla metà di ottobre) dovrebbero essere impegnati nella Coppa del Re. che quest'anno cambia formula e prevedere un vero e proprio girone all'italiana fra otto nazioni, con incontri di andata e ritorno (quattordici match nell'arco di due mesi, da metà gennaio a metà marzo: per gli incontri da giocare in Italia sono in lizza Bologna, Ancona, Cantù. Milano e forse Torino). Fra i giocatori e la Federazione di buona volontà da en- le parti il problema po- ce però un disaccordo sulle fre ma siamo convinti che con un po' trombe tra essere risolto. In campo femminile Lea Pericoli ha ancora una volta dominato il campo, caricata psicologicamente dal dottor Claudio Stettini (il più «titolato» dei campionati, con gli scudetti vinti da Lea e quelli di Adriano, sottopostosi anche lui con successo all'ipno-training). Onori a Lea. magnifica quarantenne, però condanna a tutto il settore: non tanto alle giocataci, che vivono pressoché abbandonate a loro stesse, quanto alla responsabile del settore tecnico. Nicla Migliori brilla di luce maggiore rispetto a quella del commissario unico maschile Nistri, per quanto riguarda l'assenza da ogni manifestazione tennistica di rilievo Occorre cambiare regi- I stro. Indisponibile Lea Pericoli, impegnata in troppe attività, molte delle quali più interessanti, è 1 necessario comunque accettarne j il consiglio. Dice infatti Lea Pericoli: 'Perché non affidano tutte le ragazzine più promettenti a Lucia Bassi? Gioca da più di venI l'anni. E' bravissima, serissima, correttissima. Mi sembra proprio ' la persona adatta. E' sempre nell'ambiente, non fuori della mischia-. Lea ha vinto tutto a Bari, ha raggiunto il suo decimo titolo in singolare eguagliando il primato di Lucia Valerio, ha raggiunto il fantastico record di 27 scudettin totale, ma ora ci auguriamo che in inverno ci sia qualcuno dbuona volontà in grado di insegnare un decente servizio a «Toni» Zoni in modo da farle scalzare la sua maestra dalla poltrona di numero uno. Rino Cacioppo