Finito lo sciopero dei treni Le poste riaprono domani

Finito lo sciopero dei treni Le poste riaprono domani Le grosse vertenze del pubblico impiego Finito lo sciopero dei treni Le poste riaprono domani La normalità nella distribuzione della corrispondenza si avrà solo fra qualche giorno - Dure critiche della Cgil al governo (Dalla redazione romana! Roma, 29 settembre. Occorreranno almeno cinque giorni prima che la situazione torni normale nel settore delle Poste, bloccate da questa mattina dallo sciopero nazionale di 48 ore dei circa 190 mila postelegrafonici e telefonici di Stato. Le tonnellate di corrispondenza giacenti negli uffici postali o non ritirate dalle cassette saranno smaltite, assicurano i sindacati, entro questa settimana. Più laboriosa sarà, invece, la ripresa della distribuzione dei pacchi e delle stampe che, del resto, vengono recapitati con esasperante lentezza anche in tempi normali. Gli sportelli degli uffici postali riapriranno alle 8,30 di mercoledì e solo allora sarà possibile fare conti correnti, raccomandate e telegrammi, riscuotere pensioni e vaglia. I centralini dei telefoni di Stato riprenderanno a funzionare domani a mezzanotte, avendo iniziato lo sciopero con qualche ora di anticipo rispetto agli impiegati delle Poste. Un duro attacco alla politica attuata dal governo e dall'azienda è venuto, questa sera, dal segretario generale dei postelegrafonici della Cgil, Bonavoglia, il quale non ha escluso il ricorso ad altri scioperi se la trattativa non dovesse condurre rapidamente a risultati concreti. «Nel 1973 — ha ricordato Bonavoglia — il governo e l'amministrazione postale assicurarono la sollecita definizione delle annose questioni della ristrutturazione aziendale. E' da quella data che assistiamo a una politica di continuo disimpegno». In questo momento, poi, lo Stato — dice Bonavoglia — non è capace nemmeno di realizzare gli investimenti stanziati. Alla fine del '74 c'era un residuo di investimenti di 280 miliardi, la metà di quanto stanziato. «Se le cose restano così — afferma il rappresentante della Cgil —. anche il piano di 3500 miliardi per il '75-79 del ministero delle Poste rischia di rimanere stilla carta, con buona pace dell'occupazione e del miglioramento dei servizi». Alle 21 di questa sera è finito lo sciopero dei ferrovieri che per due giorni ha paralizzato i collegamenti su rotaia. Nei compartimenti di Roma e di Napoli i disservizi potrebbero continuare ancora per 48 ore in seguito all'astensione dei comitati unitari di base, cominciata stasera alle 21. I Cub, in contrasto con la politica rivendicativa portata avanti dalle tre confederazioni, chiedono un assegno fisso mensile di 100 mila lire e la riduzione a 36 ore dell'orario I settimanale di lavoro. I In merito allo sciopero dei : sindacati unitari, la segreteria dello Sfi-Cgi) ha comunicato, questa sera, che l'adesione è stata massiccia al Nord e in sensibile aumento al Sud, dove le organizzazioni autonome dei ferrovieri hanno sempre avuto un seguito rilevante. Quanto all'agitazione dei Cub di Roma e Napoli, lo Sfi definisce strumentale e demagogica quest'azione, decisa con «il difficile intento di distinguersi da autonomi e fascisti». Il punto sulla vertenza generale del pubblico impiego è stato fatto questa sera (e sarà approfondito domani) dalla segreteria della Federazione Cgil-Cisl-Uil. Due in particolare i problemi affrontali: l'incontro di giovedì con il governo e la preparazione del direttivo unitario che si terrà giovedì e venerdì prossimi. Domani, la segreteria stabilirà il calendario degli incontri con i partiti ed esaminerà la relazione con la quale il segretario generale della Cgil, Lama, aprirà i lavori del direttivo dell'8 e il 9 ottobre sull'unità sindacale. D'accordo con la Federazione degli edili, la segreteria Cgil-Cisl-Uil ha infine deciso scioperi nel settore delle costruzioni da farsi entro il 20 ottobre e una manifestazione di lotta della categoria, a Roma, per il 25 di questo mese.

Persone citate: Bonavoglia, Lama

Luoghi citati: Napoli, Roma