Una Nazionale che non sta in piedi

Una Nazionale che non sta in piedi Niente gol contro la Finlandia, sono proprio dolori per il calcio italiano Una Nazionale che non sta in piedi Novanta minuti di delusione e di noia in un clima di aspra contestazione • Prodezze di Zoff per salvare lo 0-0 - Il primo punto dei nordici in Coppa Europa chiude agli azzurri ogni speranza di qualificazione • " Buffoni " grida il pubblico ai nostri spenti giocatori - Un minuto di silenzio per le vittime del fascismo spagnolo (Dal nostro inviato speciale) Roma. 27 settembre. Finisce Ira i lischi. con il pubblico che urla il suo disappunto le qualcosa di più) agii azzurri che escono dal campo a testa bassa. Tutti i pareggi senza gol piacciono poco, però questo 0 a 0 indi- , spettisce più di qualsiasi altro per ; Il « non gioco » della squadra ita- I liana e per la pochezza tecnica de- gli avversari. Anzi. ì modesti fin- iandesi tornano a Helsinki con ' qualche rammarico. Per loro po\ teva anche andare meglio. Per i ora devono accontentarsi degli apj plausi che la lolla romana tributa I loro mentre rientrano negli spo I gliatoi. E' il primo punto che I ! calciatori nordici strappano in ; questo campionato d'Europa. E' poco ed è molto, è comunque la I prova die nel calcio contano an- ' converrà pensare ali avvenire I votando su autista squadra. che il ritmo di corsa, la modestia e la buona volontà. Gli azzurri non hanno attenuanti, anzi hanno soltanto colpe. E ora che il campionato d'Europa per noi è definitivamente compromesso — non ci sono più speranze di raggiungere i polacchi —. lama modificandola nei punti In cui ap pare più carente. Sono tante le pecche, molti i motivi di dubbio. a terra ferito e deve rientrare ne ' gli spogliatoi in barella. Lo sosti Il lavoro di Bearzot sarà molto difficile. La giornata comincia bene pei gli azzurri. Proprio al primo scontro gli ospiti debbono sostituire uno dei loro migliori giocatori, la » mezza punta « Rissanen che. in uno scontro con Bellugi. rimane uisce Hamalainen, 1 Unnici giocano alla loro maniera. Hanno quatro difensori in linea, quattro cenrocampisti mai fermi e due punte \ che sovente, cambiano posizione. Njii è un gioco trascendentale. I ma é un gioco dinamico. Gli az- ! zurri accusano il caldo sole di questo settembre romano. Pare strano dire che gli italiani « sol- | frano » il sole e i nordici lo gra- j discano. ma le impressioni sono I queste. Si cerca Antognonl che dovreb- \ be suggerire il gioco alle punte italiane. Il suo stile è elegante, ma il suo fraseggio ó arabescato. Gioca da solo, cerca lo spunto personale. Se Rivera aveva un « tocco in più ». Antognoni ne ha addirittura tre. e poi bisogna convenire die Antognoni non è Rivera. Da lui né Savoldi ne Graziani hanno suggerimenti utili. Impegnati nelle volate d'attacco dei ! i i | I: I I\Ibianchi, i difensori italiani hanno |qualche battuta a vuoto. I centro- lcampisti appaiono in difficoltà, Morini e Benetti sembrano più di- sposti ad attaccare che a conlrastare. Il « vuoto » sta qui. Al 5' Hamalainen sbaglia un gol facile: era stato «liberato» da un errore di Bellugi. Si cerca Pecci. L'esordiente azzurro tenta di ricucire le fila della manovra a centrocampo, ma non ha la necessaria autorità. Dovrebbe essere aiutato in questa sua prima partita in azzurro, invece deve aiutare. Non è una giornata felice. Sbaglia qualche passaggio e il pubblico disapprova e sottolinea con urli i suoi primi errori Al 7' Facchetti (uno dei miglio- " '" campo italiano) salva un gol "uasi sicuro, contrastando Toivo¬ la al momento del tiro. Il iinlan dese era giunto solo davanti a Ioli. Poco dopo (12') sono ancora gli ospiti a sfiorare la marcatura co/i Maekynen. che di testa devia di una spanna a lato un cornei calciato benissimo da Toivola. Attaccano gli azzurri, ma Savoldi è bloccato da un fallo che An tognoni spreca malamente. Al 23', Rocc!l e Torini sbagliano in cop ala„ regalando agli avversari un pallone prezioso. Il primo tiro In porta degli italiani viene al 23': Antognoni calcia torte ma centralmente ed Enckelman para a mani aperte. Rispondono i finnici. Pecci « renala » la palla ad Haiskanen che taceva coppia con Hamalainen. Quest'ultimo fallisce il gol da pochi passi (28'). Si fa male anche Maekynen, che viene sostituito da Kautonen. Il gioco non cambia. Forzano gli azzurri ma commettono gli stessi errori nell'impostazione del gioco. Tentano, abbozzano manovre, ma il ritmo è lento, i collegamenti falsi, gli appoggi sbagliati. Antognoni ottiene una buona dose di liscili alzando in malo modo una punizione dal limite (34'). E' un lallimento completo. Roggi si la ammonire per un tallo, e la gente insulta I nostri con II grido di « Bulloni! Bulloni! ». Prima della fine altra occasione per gli ospiti. Ma Paatelainen fallisce la porta in modo incredibile. Si chiude il tempo, la contestazione agli azzurri sta diventando feroce. Nella ripresa la squadra italiana tenta l'« a fondo • ma palesa crepe notevoli, carenza di ritmo, mancanza di idee. Non c'è un centrocampista geniale, sono tutti dei buoni lavoratori, ma non ba- | sta « lavorare »: manovrano meglio i nostri avversari. Zoff, che prima aveva corso qualche rischio, senza dover intervenire, al 48' deve uscire per evitare die Toivola crei guai più seri. Poco dopo Benetti tira con rabbia da trenta metri (il suggerimento era di Pecci); il portiere devia con fortuna in calcio d'angolo. E' il momento I migliore (si la per dire) per l'Ita! Ila: al 51' Savoldi tira e Roggi non \ sa sfruttare una dilettosa respinta ; di Enckelman, e al 54' sbaglia an! che Savoldi alzando sul portiere | In uscita. Il gioco diventa allannoso. Molti atleti accusano la fatica. Si correva poco prima, ora si va al passo. Camminano meglio i nordici che creano qualche grattacapo a Zoff che al 58' deve uscire alla disperata su Paatelainen rimasto solo. Reagiscono gli azzurri e nello spazio di un minuto (62'-63') invocano per due volte il rigore per altrettanti falli di mano in area. L'arbitro giustamente non abbocca. Ora si gioca veramente male. I Graziani è subissato dai fischi por j ceni atteggiamenti assurdi e per i i troppi errori di tiro: Antognonl 1 tenta un « a solo » con preziosi' smi che si dimostrano inutili. Si registrano alcuni calci d'angolo. , ma tutto finisce nel nulla. Il pub, blico si indispettisce, gli azzurri | balbettano. E' penoso vedere alleJ W pagati fior di milioni che si trai scinano sul campo stanchi e dìI slatti, incapaci di rincorrere un I pallone che passa a due metri di ' distanza. Il finale è ancora per i nostri ospiti. Non giocano bene ma giocano di più. e specialmente corrono. Chi aveva detto che i finlandesi avrebbero soilerto il cai- \ 'J0'WbmaTìe"ztM":n^'WvaVs'e I ! | j I \ due volte la porta azzurra, ora saremmo qui a raccontare di una sconfitta. La contestazione finale è assordante. Ne approfittano alcuni teppisti cercando di aggredire le forze dell'ordine sistemate in campo. C'è qualche carica, vola qualche candelotto lacrimogeno. Fini! sce molto male questa partita i Italia-Finlandia. E pensare che i molti speravano in una resurre| zione azzurra. I Prima della gara è stato osser: vaio un minuto di raccoglimento I Ili memoria delle vittime del laI seismo spagnolo. Nel silenzio ge\ aerale si è udito qualche grido di I « Spagna liberai ». Sul tabellone dello stadio era scritto il motivo | della cerimonia: « Contro chiunque l attenti alla libertà e alla vita urna- no a l Giulio Accatino ITALIA: Zoff; Rocca. Roggi; Belletti. Bellugi. Facchetti: Graziani. Pecci. Savoldi. Antognoni, G. Morini. FINLANDIA: Enckelman: Vithìla. Paatelainen: Tolsa. Ranta. Suomalainen: Jantunen. Haiskanen. Rissanen (V Hamalainen). Maeynen (30' Kautonen), Toivala. ARBITRO: Xanthoulis (Cipro). SPETTATORI: 35 mila (29.203 a 1 paganti), incasso 95.537.000 lire, | I ! \ ; ! | I j i 1 ' , , |JiII Roma. Pecci alle prese con i più agili centrocampisti finnici (telefoto)