Laser, le barche del futuro gareggiano sul Lago d'Orta di Paolo Bertoldi

Laser, le barche del futuro gareggiano sul Lago d'Orta Laser, le barche del futuro gareggiano sul Lago d'Orta (Nostro servizio particolare) Otta. 26 settembre. Il Circolo Vela Orla, uno dei più giovani club, ha ottenuto l'organizzazione dei campionati italiani dei Laser. Anche queste sono barche giovani: costruite in Canada, su progetto di Bruce Kirby. e in soli due anni hanno raggiunto una diffusione eccezionale. In Italia sono ormai oltre 550; nella sola Torino ne sono state vendute dieci la scorsa stagione e trenta in questa. Nel 1974 i campionati nazionali non avevano avuto la sanzione ufficiale. Nelle competizioni ufficiose svoltesi a Rapallo uno studente di sedici anni, Dell'Agnola, aveva battuto gli assi quali Corrado Isenburg, fratello dell'azzurro di FD, Giorgio Gorla, campione italiano dei Finn e così via. Ora Dell'Agnola si ritrova gli stessi avversari ad Orta in una delle più affollate gare veliche della stagione. Gli iscritti erano 92 ed i partecipanti effettivi sono 71. Lo stesso battello-giuria è uno spettacolo di per sé: lo ha Ideato e fatto costruire Deda Gorla, il farmacista di Novara che ha praticato tanti sport con successo (è stato anche campione mondiale studentesco di bob) ed ora, diventato dirigente del Coni provinciale, del Circolo Vela Orta. della classe Optimìst. ha passato la sua passione al figlio-campione in attesa di fare diventare velista anche il nipote Nicola di soli quattro anni. La barca-giuria inventata da Gorla è uno strano catamarano costruito a Novara. I due scafi lunghi sette metri sono in lamiera metallica; sopra vi è un vasto pianale su cui trovano sistemazione un tavolino, quattro sdraio, una sedia tipo sala d'attesa di una clinica e, unica concessione marina, un timone a ruota. Da questa comoda piattaforma i giurati hanno controllato le evoluzioni di una massa di concorrenti. Per il titolo i quotati Isenburg. Gorla. Dell'Agnola. Begali hanno lottato tra di loro, favoriti In certo qual modo dalla assenza del campione europeo Oradini. impossibilitato a lasciare Torbole da motivi di lavoro. Accanto ai fuoriclasse, ogni giornata di regate ha messo in evidenza un gruppo notevole di appassionati. Il più vecchio è il milanese Santo Merra, che supera abbondantemente la cinquantina, il più giovane il tredicenne Martin Reintes di origine tedesca ma nato ed abitante a Torbole. Con il fratello Christian e con gli amici Matteo Begali (nipote del famoso Albarelli). Claudio Tonoli e Walter Marino, il piccolo Reintes forma un quintetto di concorrenti davvero sportivi. In campo femminile hanno come avversarie quattro ragazze pure giovanissime, le sedicenni Laura Peruzzo di Como, Barbara Giurato di Novara, Gianna Turazza di Torbole e la torinesina Marina Locandieri tanto brava quanto bella. «Miss Laser», occhi azzurri, lunghi capelli biondi sciolti sulle spalle, ha già regatato negli europei a Damaso. Ad Orta ha sorpreso tutti con un magnifico terzo posto nella prima regata. I Laser, come è noto, sono derive monoposto lunghe 4,23, larghe 1,37, pare destinate per la forma moderna e le doti nautiche a soppiantare i Finn nelle olimpiadi che seguiranno quelle dell'anno prossimo a Montreal. Sono barche che «insegnano» a regatare e per questo è stato accolto con molto favore l'annuncio di una grossa novità preparata in questa classe per il salone di Genova. Cambiando soltanto la parte superiore dell'albero (che è diviso in due parti) si potrà adottare un piano velico adatto a principianti, riducendo la randa dagli attuali 7 metri a cinque. Quando l'allievo avrà imparato i segreti della bolina e delle andature portanti potrà mettere l'albero lungo e gareggiare in modo più impegnativo. Sarà come avere due differenti barche a disposizione con la spesa di una sola o poco di più. Paolo Bertoldi

Luoghi citati: Canada, Como, Genova, Italia, Montreal, Novara, Rapallo, Torino