Un castello da salvare di Edoardo Ballone

Un castello da salvare Patrimonio che tempo e incuria distruggono Un castello da salvare A Cisterna d'Asti l'antico maniero che visse gli splendori del Medioevo va in rovina - Soltanto pochi appassionati si prodigano per difendere le opere d'arte (Dal nostro inviato speciale) Cisterna d'Asti, 26 settembre. Sul cucuzzolo di Cisterna, in compagnia dei tetti rossi e dei vigneti, c'è un castello del XIV secolo. La fortezza appartenne ai pontefici, quindi a famiglie feudali, infine ai duchi di Savoia-Aosta. Ora. dimenticato e in rovina, è proprietà del comune di Cisterna. Sotto le volte a vela delle sue sale risuonarono canti di trovadori e grida dì guerrieri, oggi c'è solo un agghiacciante silenzio rotto ogni tanto dal fruscio delle ali dei pipistrelli. Nei suoi misteriosi sotterranei scavati nel tufo si tennero giochi di principi ed amori illeciti, oggi c'è muffa e gocciolìo di umidità. Il castello di Cisterna d'Asti, una delle più interessanti fortezze della zona, sta morendo e nessuno, tranne gualche anima coraggiosa, fa qualcosa per salvarlo. Cosi, tra queste colline cariche d'uva, si rinnova uria triste storia che ormai caratterizza le opere d'arte del Monferrato e dell'Astigiano: la noncuranza, l'abbandono e la distruzione dei monumenti. Il castello di Cisterna non è un capolavoro: le sue mura rossicce, a disegno irregolare, e le sue stanze sanno di intimo e di paesano, ben lungi da altri illustri manieri di questi colli dai soffitti dipinti da raffinati artisti. Tuttavia la morte del castello di Cisterna rappresenta un capitolo nella lunga storia degli attentati ecologici che da anni si perpetrano nella zona: cave che sventrano colline, paesi attaccati dal cemento, disboscamenti senza criterio. E il castello di Cisterna corroso dalla muffa rinfoltisce U7ia casistica ormai tristemente famosa in cui appaiono il castello di Montiglio del XII secolo, minaccialo da uno speculatore milanese che cerca di lottizzarlo in 22 miniappartamenti, oppure il maniero di Frhico trasformato in un gigantesco pollaio. Proprio in questi giorni tuia di quelle « anime coraggiose » che pocanzi citavamo, la signora Franca Mo, \ moglie del neosindaco, ha scoperto nel castello l'esistenza di un « gioiello »: un pozzo tutto in mattoni trecenteschi profondo circa ottaìita metri. E' unico nell'Astigiano e si prevede diventerà un'attrattiva della zona, assieme ad un vecchio albero d'olivo piantato tanti anni fa su uno spiazzo del castello ed oggi raro esemplare botanico di questa provincia. « Oltre al pozzo che sono riuscita a scoprire — spiega entusiasta la signora — ce n'è un altro in qualche stanza del castello. Lo descrivono le cronache del maniero: parlano di un buco profondo arredato di puntoni di t'erro per trafiggere i prigionieri che vi erano gettati dentro ». Storie antiche che sconfinano nellu leggenda ma che rappresentano un patrimonio culturale che oggi l'incuria degli uomini sta velocemente cancellando. Si lamenta Franco Mo, sindaco di Cisterna: « Già qualche anno fa, il mio predecessore scrisse dapprima al ministero della Pubblica Istruzione, quindi alla Regione e poi alla Sovrintendenza di Torino per chiedere sovvenzioni o almeno un interessamento per il parziale recupero del castello. Il risultato è tragico: mai nessuno ha risposto ». Un vero peccato per il patrimonio culturale di queste genti contadine. Nel castello di Cisterna nacque una Sa¬ voia diventata poi regina di Spagna: nelle sue stanze furono ospitati condottieri e nell'ultima guerra vi soggiornò il comando partigiano della zona, quello che diventò famoso per avere annientato le forze nazifasciste nell'ormai famosa battaglia di Cisterna. Oggi tutto è caduto nel dimenticatoio ed il manierofortezza ha ormai smesso i panni della primadonna per diventare un personaggio di ■ second'ordine al quale non ■ resta che attendere la fine. E questa verrà presto se nessuno interverrà per salva| re le mura. « Per i soli lavori ' di restauro conservativo — | rileva il sindaco — occorrono ' oltre cento milioni. Ma chi j ce li darà? ». L'impresa è di- ■ sperata e si contano sulla j punta delle dita quelli che ani coro credono in un intervento j pubblico. Frattanto, il munil cìpio di questo borgo astigia¬ no ha deciso di rilanciare « ciò che resta » del castello. Il pozzo riscoperto sarà illuminato mentre il misterioso fregio (una croce e un vaso di fiori) inciso in una parete di tufo dei sotterranei sarà reclamizzato ai turisti. Sforzo encomiabile di un gruppo di persone che amano la loro terra ed ancor più il loro castello: ma saranno comprese e coadiuvate? Edoardo Ballone Il castello di Cisterna d'Asti: un altro capitolo nella lunga storia del patrimonio artistico che muore (foto «La Stampa»)

Persone citate: Cisterna, Franca Mo, Franco Mo, Montiglio

Luoghi citati: Castello Di Cisterna, Monferrato, Spagna, Torino