Trattative Parigi-ribelli

Trattative Parigi-ribelli Trattative Parigi-ribelli Oggi per la Claustre un incontro decisivo (Dal nostro corrispondente ) Parigi, 24 settembre. E' fissato per domani un negoziato decisivo per risolvere il caso dell'archeologa francese Francoise Claustre, condannata a morte dai ribelli del Ciad, e temporaneamente salvata da un rinvio dell'esecuzione ottenuto ieri mattina dal governo francese. Il portavoce di Giscard d'Estaing annuncia infatti che «entro la giornata di giovedì» è stato fissato un incontro fra il capo dei guerriglieri del Tibesti, Hissen Habrè, un emissario di Parigi, e due osservatori africani. Non è specificato dove rincontro avverrà, chi sarà l'emissario francese, né chi saranno gli osservatori africani. Pare che la Francia sia comunque disposta, ormai, alla consegna di sei milioni di franchi in materiale vario e di quattro milioni di franchi liquidi. Ma gli sviluppi dell'affare Claustre si muovono in due direzioni: e mentre una soluzione senbra profilarsi nelle trattative coi ribelli, nuove complicazioni politiche sorgono sull'altra parte del fronte. Il governo regolare del Ciad continua infatti l'escalation d'ostilità contro il governo francese accusato di fornire danaro e materiale ai nemici di un Paese amico e «cooperatore», di violare la sovranità territoriale, e d'ingerenza negli affari interni del Ciad. Nelle ultime ventiquattr'ore i trecento soldati francesi della base di Sahr bloccati nelle caserme dal governo locale, sono stati costretti ad evacuare la base e a trasferirsi nella capitale di N'Djamena. L'inviato del giornale Le Monde è stato poi espulso, ieri, senza | spiegazioni, facendo salire ad otto la lista dei giornalisti cacciati dal Ciad «regolare». Un tempestoso incontro si è poi svolto all'Onu, in presenza di Waldheim, tra il ministro degli Esteri francese Sauvagnargues e il ministro degli Esteri del Ciad, Kamonj gue. L'accusa alia Francia «d'ingerenza negli affari interni di un Paese amico» v stata resa ufficiale. Il governo del Ciad sostiene la tesi di non poter transigere e consentire le trattative tra i francesi e i ribelli anche per non rischiare «una ribellione popolare che può produrre una situazione di guerra civile». Pare infatti (secondo le rare corrispondenze che filtrano) che l'affare Claustre abbia provocato profonde divisioni all'interno del consiglio superiore militare che governa il Ciad dopo il colpo di Stato del 15 aprile scorso, e che le correnti ostili all'attuale capo di Stato, il generale Mallum, utilizzino la tensione per rovesciare il governo. Quattro ufficiali sarebbero già stati arrestati, incolpati di «complotto», e si teme che un cedimento verso Parigi, interpretato come un cedimento verso i ribelli, possa fare da catalizzatore a una situazione molto difficile. Il doppio compito del governo francese, di liberare l'ostaggio dei ribelli, e di fermare la crisi col Ciad (dove vivono oltre le truppe molti «cooperatori» francesi) si rivela quindi estremamente arduo. La presenza di due osservatori africani ai negoziati di domani lascia però pensare che Parigi sia riuscita a trovare dei mediatori per risolvere l'intricata questione, a. c.

Persone citate: Francoise, Giscard D'estaing, Habrè, Waldheim