Un'ora dopo l'aggressione alle Poste arrestati i 4 rapinatori con il bottino

Un'ora dopo l'aggressione alle Poste arrestati i 4 rapinatori con il bottino Sono stati traditi dalla eccessiva velocità della fuga Un'ora dopo l'aggressione alle Poste arrestati i 4 rapinatori con il bottino Avevano assaltato l'ufficio della Gran Madre - Una guardia giurata ha preso il numero di targa dell'auto - Altro episodio: zingaro fermato provoca un incidente all'auto dei carabinieri Rapina, ieri, all'ulliclo postale di piazza Gran Madre di Dio. Due giovani armati e mascherati hanno fatto irruzione nel locali Immobilizzando 4 impiegati e una decina di clienti. Sono fuggiti con 4 milioni ma un'ora dopo la polizia li ha arrestati con altri due complici che avevano fatto da palo. Sono cosi finiti alle « Nuove » Antonio Tassone, 28 anni, via del Carmine 35; Francesco Strumia, 22 anni. ! I : • i ; i i via della Rocca 23; Agostino ! Bonaccorsi, 27 anni, via Ormea ! 19 e Domenico Brancato, 27 an- I ni, via Artom 81. Forse fanno ! parte della stessa banda che ne- j gli ultimi mesi ha compiuto ra- i pine analoghe. \ I banditi erano giunti con una | «125» rubata che si è fermata a j pochi metri dall'ufficio. Due so- ; no entrati nei locali, uno è rimasto al volante, il quarto si è appostato all'angolo della piazza. Racconta l'impiegata Antonietta Gastaldi, 30 anni: « Si sono messi i a gridare di non muoverci, ci ! puntavano le pistole minacciosaménte. Hanno detto al mio direttore, Giuseppe Massisi (47 anni) ! di aprire la cassaforte. Lui ha j indugiato, forse voleva guadagnare tempo. Ma è stato inutile, i L'hanno costretto dopo averlo j colpito alla testa, due o tre voi- { te, col calcio della pistola. Prima di andarsene hanno rovistato nei cassetti ». Tutto è durato pochi minuti. I banditi sono risaliti sull'auto e sono fuggiti. Ma una guardia della « Mondialpol » che presta servizio nei pressi della piazza davanti all'ingresso di una banca, ha fornito la traccia per identiflcarli. Dice: « Ho visto una "125" sfrecciare a velocità eccessiva. Mi sono insospettilo e ho segnalato La targa alla centrale radio della questura. Non sapevo della rapina ». Per la polizia è stato facile j collegare i due episodi. L'auto | che la guardia giurata aveva vi- i sto passare era quella su cui era- ! no saliti i banditi dopo avere ' abbandonato la vettura rubata. | E' intestata alla sorella del Tassone, Concetta, che abita anche essa in via del Carmine 35. I marescialli Calò e Di Stella si sono appostati davanti al portone e mezz'ora dopo hanno visto Antonio Tassone e Francesco Strumia arrivare con la «125». Sono stati bloccati e perquisiti. In tasca avevano un milione, la loro parte del bottino. In questura hanno ammesso la loro partecipazione precisando però che gli autori materiali dell'assalto erano due loro amici di cui non conoscevano il nome. Ciò non ha impedito alla polizia di identificarli egualmente e arrestarli. *• Uno zingaro fermato per accertamenti si è ribellato al carabinieri che con una Gazzella lo portavano in caserma provocando uno scontro che solo per un caso non ha avuto conseguenze drammatiche. E' accaduto ieri alle 10,30 in corso Peschiera. Protagonista Pietro Jussi, 18 anni, fratello di quell'Albino Jussi che il 19 ottobre 1970, con altri due , ] ! i 1 i ! j | i i ; ; : ,i! I zingari, uccise a Gavi Ligure l'ap [ puntato dei carabinieri Vittorio ! Vaccarella, che l'aveva sorpreso | a rubare in una cascina. 11 ! 1111:111111111111111111111 [ 1111 ili tllillti 1 1 ! Pietro Jussi era stato fermato I perché al volante di una 125 ave: va « bruciato» i semafori di via Pier Carlo Boggio e tenuto una velocità eccessiva. Inoltre era privo di patente e dallo schedario • delle « centrali » di carabinieri e i polizia risultava ricercato dalla ; magistratura di Massa Carrara per i associazione a delinquere e rai pina. Ma non si era lasciato ammanettare facilmente. Spalleggiato dagli zingari di due auto che ! lo seguivano, era riuscito a sfug- ! gire alla « gazzella » che l'aveva I inseguito e bloccato. Poi, appro- ! fittando della confusione, aveva j tentato di svignarsela a piedi. Ma i dalla « centrale » erano state chia- \ rnate altre « gazzelle » | j ; Caricato sull'autoradio, dopo poche centinaia di metri, pur avendo le manette ai polsi lo Jus¬ sdvul«csbLaesgtvgfiecrto si si è divincolato dalla stretta dei carabinieri con i quali sedeva ed ha vibrato, a pugni chiusi, un violento colpo sul capo dell'autista Pier Giorgio Saba. La « gezzella » ha sbandato, finendo contro una 126 che arrivava in senso contrario, condotta da Roberto Ferro, corso Telesio 92. L'auto dei carabinieri procedeva a velocità sostenuta, con sirena e lampeggiatore. Solo per un caso l'incidente si è risolto senza gravi conseguenze, con poche contusioni per l'autista Saba e il vicebrigadiere Filomeno Di Zaglio. Lo Jussi, rimasto illeso, è finito in carcere per resistenza e violenza a pubblici ufficiali. Poiché l'ordine di cattura a suo carico è risultato in un secondo tempo revocato, se non avesse opposto resistenza nel giro di un paio d'ore sarebbe tornato libero. * A due scippatori, ieri, è andata male. Mentre fuggivano a bordo di una motoretta sono finiti contro un'auto. Uno è stato ricoverato al Cto con la frattura della gamba destra, l'altro, dopo le medicazioni, è stato portato in carcere. Sono Guido Labate, 19 anni, via San Domenico 1 e Giuseppe Judica, 18 anni, corso Belgio 25. Lo scippo l'hanno fatto ai danni Barbara Giuglar, 70 anni, via Luisa del Carretto. Racconta: « Ero in corso Quintino Sella e stavo ritornando a casa. Erano le 10. Due sconosciuti in moto si sono avvicinati e mi hanno strappato la borsetta con fi mila lire e i documenti. Sono stati rapidissimi, quando ho alzato gli occhi, erano già lontano ». In corso Casale 1 rapinatori sono stati intercettati da un'autoradio dei vigili urbani. E' iniziato l'inseguimento che si è concluso in via Lomellina angolo via Tonello dove i due si sono scontrati con un a« A 112 » guidata da Viano Gian Maria. Guido Labate è rimasto immobile sull'asfalto con la gamba fratturata, l'amico ha cercato di fuggire ma è stato bloccato dai vigili. Al Cto hanno tentato di sbarazzarsi di una pistola calibro 6,35; sono stati visti da un infermiere che l'ha raccolta e consegnata alla polizia. Il direttore Giuseppe Massisi - Gli arrestati per la rapina: Agostino Bonaccorsi e Domenico Brancato - Lo zingaro lussi

Luoghi citati: Gavi, Viano