II sesso, questo sconosciuto di Franco Giliberto
II sesso, questo sconosciuto Un dibattito sui consultori familiari a Venezia II sesso, questo sconosciuto Secondo una statistica, 1*88 per cento dei giovani veneti non ha ricevuto nessuna informazione dai genitori - Dieci matrimoni su cento falliscono per ignoranza nel campo sessuale (Dal nostro inviato speciale! Venezia, 22 settembre. Sono rimaste incinte sei ragazze nubili — fra i 14 e i 16 anni, studentesse di un istituto commerciale vicentino — durante il passato anno scolastico. La moglie di un profes- sionista che si accingeva a partire per le vacanze è stata rimproverata dal marito: «Perché metti la scatoletta dei contraccettivi in valigia? Che bisogno hai della pillola se io ti raggiungerò soltanto fra venti giorni?». Una contadina voleva far causa a una ditta farmaceutica, pur prendendo quotidianamente la pillola aveva avuto ugualmente j due figli. Un avvocato l'ha J sconsigliata di rivolgersi alla I magistratura quando ha saputo «come» prendeva la pillola (non la prendeva per bocca). Sono stati fatti altri esempi di questo genere ieri mattina in una sala dell'ospedale civile di Mestre (affollata di medici, assistenti sociali, qualche sacerdote, pubblici amministratori e gente qualunque) dove si è aperto il primo interessante dibattito sui «consultori familiari pubblici». La legge che li istituisce è recentissima (29 luglio scorso). Il professor Gianni Caletti, primario dell'ospedale mestrino e direttore del Centro studi per l'educazione sessuale commenta: «La definitiva approvazione della legge è passata in sordina: nessuno finora ne ha messo in rilievo i risvolti politici, sociali, sanitari, umani. Come studiosi di problemi sessuali consideriamo l'avvento di questi servizi di assistenza un grande traguardo civile raggiunto dal Paese». Alla relazione introduttiva di Caletti, promotore dei convegno, dobbiamo i pittoreschi esempi citati all'inizio. Il sessuologo ha anche riferito una minima parte dei risultati di una sua inchiesta condotta su 2150 veneti, che sarà prossi- tnamente pubblicata: non hanno mai ricevuto informazioni sessuali dai genitori 88 femmine e 88 maschi su cento intervistati; si sono spaventate alla prima mestruazione 45 femmine su cento; hanno usato precauzioni al primo rapporto completo 41 maschi e , I ventl femmine su cento; han 110 avuto rapporti prematri ! moniali 65 maschi e quaranta o e femmine su cento; li ritengo' no utili 62 maschi e 46 femmine su cento: fingono l'orgasmo col coniuge 48 femmine su cento; affermano di aver rapporti solo per far piacere al partner 24 maschi e 49 femmine su cento; sono favorevoli alla limitazione delle nascite 84 maschi e 86 femmine su cento; usano la pillola 14 femmine su cento; desidererebbero la riapertura delle case di tolleranza 56 maschi e 49 femmine su cento. Perché — in un convegno sui consultori familiari — tutte queste informazioni che riguardano l'attività sessuale? In Italia dieci matrimoni su cento naufragano per tormenti in questo campo, nati da ignoranza, disinformazione e squilibri di vario genere. I nuovi consultori familiari pubblici che in linea di massima saranno le Regioni a dover coordinare e gestire, lavoreranno soprattutto per correggere storture e falsi convinzioni, con un'opera di educazione sanitaria e sessuale che nelle previsioni degli esperti costituirà l'impegno maggiore. Dice Caletti, rifacendosi agli episodi paradossalmente esemplari: «Non entriamo nel merito della valutazione morale: ma perché i giovani partner delle sei studentesse di Vicenza o le ragazze stesse non hanno almeno usato quelle precauzioni necessarie ad evitare figli? Come si può pensare che un professionista non capisse che sospendere la somministrazione della pillola per venti giorni, avrebbe provocato uno scombussolamento nella moglie e che non era in gioco, in quel caso, una potenziale infedeltà? Come reagire scoprendo l'uso incredibile ed inefficace della pillola nella vicenda di una povera donna sprovveduta? I consultori familiari non risolveranno di colpo tutti questi e gli altri problemi delle famiglie italiane che sono 17 milioni. Ma è bene ripeterlo qui, non potremo impostare questi consultori come si è fatto sinora per tutto il resto dell'assistenza, con intervento e visite frettolose. Nessuno che si rivolga ai nuovi servizi dovrà sentirsi "numero", ma persona ». In grande sintesi, ecco gli interventi deggli altri relatori al convegno. Dolores Sella, madre di famiglia: «Sappiamo tutti come funzionano gli enti mutualistici e di assistenza per le povere persone che dalla nascita alla morte vengono trattate spesso come stracci. Sarà importante che i nuovi consultori familiari non perpetuino questo andazzo, che personale preparato e gestioni oculate consentano a tutti di fruire 4ì un servizio effettivamente utile». Onorevole Tina Anselmi a o e ( de ), sottosegretario al Lavo- ro: «Spetta alle forze politi- che e sociali operare ancora - perché questo servizio, pur e nei limiti dei finanziamenti ! fissati, sia al più presto aper - ; to al singolo e alle famiglie, 1 Dovremo contribuire con un '• dibattito il più ampio possibi- le alla realizzazinoe della legge che assieme al diritto di famiglia è una meta significativa che il Parlamento ha indicato, per accompagnare la crescita della società. «Nel quadro della politica della famiglia abbiamo voluto vedere i consultori familiari come un complesso di servizi capaci di offrire, si ai giovani sia ai coniugi, iin'daeguata consulenza e assistenza, per superare numerose difficoltà: un insieme di aiuti corrispondenti alle esigenze psicologiche, educative, sanitarie, assistenziali della famiglia già formata o in via di costituzione». Onorevole Carmen Casatieri (pei) della Commissione Igiene e sanità della Camera: «Due sono i limiti fondamentali della legge sui consultori familiari: il primo è costituito dal suo essere legge-ponte e quindi dal non poter affrontare nella sua globalità, il tema del diritto della salute della donna e della difesa del prodotto del concepimento, perché questo postula la riforma sanitaria e assistenziale. Il secondo limite sta nel fatto che. nel dibattito parlamentare, il grande tema della sessualità, che accompagna l'individuo dalla nascita alla morte, viene affrontato in su- bordìne al tema della procreazione. «In particolare, se è ambigua la formulazione relativamente ai problemi della sessualità nell'età evolutiva, è del tutto ignorato il problema della sessualità per quanto riguarda uno dei momenti psicologici più delicati nella vita della donna: vale a dire, quello del passaggio della seconda alla terza età; e per quanto riguarda i problemi della stessa terza età. Entrambi questi limiti potrebbero essere in gran parte superati attraverso la legislazione regionale». Franco Giliberto
Persone citate: Caletti, Carmen Casatieri, Dolores Sella, Tina Anselmi
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