Il gasolio rosso da riscaldamento decolorato e venduto per le auto

Il gasolio rosso da riscaldamento decolorato e venduto per le auto A Borgaro, irruzione in una raffineria clandestina Il gasolio rosso da riscaldamento decolorato e venduto per le auto La truffa scoperta dalla Guardia di finanza - Il traffico esteso in Lombardia e Toscana - Il combustibile per uso domestico si vende a 59 lire al litro; il carburante a 135 1.'animino i' appnia Iniziato e Rliì speriamo in un inverno mite. II gasolio ila riscaldamento, la notizia è di Roma, scar seggia; parto di quel poco di¬ spoiiiliilc. la notizia arriva da Borgaro, ora stalo accaparrato, decolorato c venduto come combustibile per auto. Hanno scoperlo la truffa gli uomini della Guardia di linanza. a conclusione di Indagini cominciate mesi or sono quando vennero a conoscenza del prezzo, « assolutamente Incredibile ». al quale erano vendute alcune partite di olio. Il combustile per riscaldamento costa 511 lire al litro ed è tassato 0,50 lire al litro. Per renderlo riconoscibile vi è mischiato un colorante rosso. Nell'impianto clandestino era raffinato per far 8" riacquistare l'originale colore grezzo. In questo modo, vedeva aumentare il proprio prezzo al pubblico a 135 lire di cui 59,60 comprese sotto la voce « imposte ». La rallineria clandestina era a Borgaro nei locali della società Com (Commercio olii minerali): un capannone con cinque serbatoi tre dei quali della capacità di 250 metri cubi, gli altri di 300. Secondo il cap. Barbato, che ha diretto l'operazione, l'impianto di decolorazione era di tipo artigianale: lo formavano alcuni compressori, filtri, pochi reagenti chimici, due serbatoi minori dove il gasolio era « truccato ». Quando gli uomini della Finan ! za: alle 10' himno imziat0 la ?er' quisizione. nel capannone c erasoltanto l'amministratore delegato. Michele Laurino. 69 anni: un prestanome, secondo gli inquirenti, dietro il quale si celerebbero i veri autori della trutta. Nessun ; operaio, nessun «tecnico» sembra i essere mai entrato nella raffineria: \ l'amministratore, d'altra parte, ì non e stato in =rado dl dire «uan ti dipendenti abbia la Com. E diI scarso aiuto, fino a questo mo-mento, sono stati i documenti trovati negli uffici della società. « Si tratta di appunti, note frammentarie dalle quali cerchiamo di risalire ai fornitori e agli acquirenti » dice il cap. Barbato. Qualche nome, però, è già noto agli inquirenti. Ad acquistare il gasolio « a prezzo di realizzo » venivano anche da lontano: da Novara, da Milano, da Arezzo. Un grosso deposito nel quale era avviato parte del carburante rigenerato nella raffineria clandestina è stato scoperto in provin eia di Novara. Indizi porterebbe ro ad altre raffinerie sparse per l'Italia settentrionale. Per la prima volta in Piemonte gli uomini della Guardia di fi- nanza hanno battuto sul tempo i trimatori: impianti di distillazio- ne e rigenerazione clandestini, in- fatti, di solito non funzionano più di quattro-cinque mesi. Poi filtri e compressori vengono smon- tati, distrutta la documentazione, in genere falsa. La lavorazione nello stabilimento di Borgaro do- veva svolgersi soprattutto la not- te, secondo gli inquirenti. «Il giorno nessuno ha visto movi- menti insoliti o udito rumori par- ticolari ». D'altra parte guardare dentro il capannone sarebbe stato impossibile: i vetri erano stati verniciati in blu dai misteriosi personaggi. « Fino al momento in cui non avremo stabilito per quante ore funzionasse la raffineria, sarà impossibile sapere, con una certa approssimazione, quanto gasolio è stato "rigenerato" ». L'impianto, comunque, sembra che funzionasse da circa tre mesi. Un rapporto preliminare è nelle mani del magistrato, il sostituto procuratore dott. Bernardi. Il primo provvedimento è la denuncia, a piede libero, dell'amministratore delegato. Michele Laurino: è accusato di aver destinato gli olii minerali ad usi diversi da quelli consentiti e di « rigenerazione » del combustibile. L'ispezione della Guardia di Finanza nel deposito di Borgaro

Persone citate: Barbato, Bernardi, Michele Laurino