Più cara dal 1° ottobre la tazzina di espresso

Più cara dal 1° ottobre la tazzina di espresso Più cara dal 1° ottobre la tazzina di espresso Gli esercizi pubblici stanno aggiornando i listini - Costeranno di più aperitivi e liquori La sosta al bar per il caffè, l'aperitivo o il liquore dopo cena — un rito che l'abitudine quotidiana ha reso quasi irrinunciabile — dal prossimo mese ci costerà di più. E' in agguato infatti il nuovo listino dei prezzi. Lo sta preparando un'apposita commissione, che si riunirà a fine settembre per una decisione definitiva. «Limiteremo ì rincari al minimo indispensabile», assicura l'avvocato Armandi, consulente dell'Epat, che raccoglie gli esercìzi pubblici associati di Torino. «Bisogna tener presente — aggiunge — che l'attuale Itsttno è Invariato dalla primavera del '74». A suo parere è una data lontana perché, nel frattempo, tutti i prodotti sono aumentati sensibilmente, ma senza che ì baristi si rifacessero sul cliente. Non si sa ancora nulla di certo. Pare, tuttavia, che 1 ritocchi saranno in media del 15-20 per cento per una trentina di voci comprendenti l'espresso, il cappuccino, il tè, gli amari, le bibite analcoliche, gli aperitivi e i liquoti sia italiani, sia stranieri. «Gli aggiornamenti erano già previsti per l'estate — informa un esercente —. Vi abbiamo rinunciato perché non si dicesse che volevamo sfruttare quel pur scarso flusso turistico che Torino può ancora vantare. Adesso ogni rinvio è impossibile perché sono In arrivo i nuovi contratti di lavoro e maggiori spese per la luce, Il telefono, l'affitto». Al cliente peserà soprattutto il rincaro della tazzina di caffè, una sorsata o poco più di espresso che ogni italiano si concede una o due volte al giorno. Oggi, nei bar di Torino (poco più di 1200 in tutto) si praticano tre prezzi diversi: 150 lire negli esercizi di prima catego ria (meno d'una decina); 130 in quelli di seconda e dì terza; 120 in quelli di quarta. Da ottobre anche i bar di seconda e di terza categoria porteranno il prezzo della taz. zina dell'espresso a 150 lire (molti l'hanno già fatto, perché il listino lini lumi unni in vigore è orientativo, «non vincolante», afferma l'avvocato Armandi). Nei bar di quarta categoria, infine, il caffè si pagherà 140 lire. Non si tratta d'aumenti di poco. Si deve tener conto che i rincari piovono a raffica ogni settimana, colpendo soprattutto i consumi alimentari. Ora graveranno anche su quel vìzio venale che è II breve intervallo che migliaia di persone ogni giorno, al mattino o al pomeriggio, si prendono al bar. Il caffè da qualche giorno costa 150 lire la tazzina a Genova, a Milano e in altre città italiane. L'aumento è tutto giustificato? Una buona miscela costa al barista da 3600 a 3900 lire il chilo (miscele più scadenti si trovano anche a 3000 - 3300 lire). Tenuto conto che occorrono circa 7 grammi per una tazzina, si vede che il caffè incide finora per 25 lire circa. L'aumento di 800 lire il chilo (avverrà, però, in 2 tempi: 400 lire per volta) a rigore, dovrebbe far lievitare il prezzo di 5 lire. Tant'è, gli esercenti sembrano non voler transigere su questo punto anche se si rendono conto che i consumi si ridurranno. «Avviene sempre, in occasione d'ogni aumento», afferma un esercente, comunque certo che, alla fine, il movimento dei clienti poi ritorni alla normalità.

Persone citate: Armandi

Luoghi citati: Genova, Milano, Torino