Nella stagione degli squali di Franco Mimmi

Nella stagione degli squali Nella stagione degli squali Peter Benchley: « Lo squalo », Ed. Mondadori, pag. 291, lire 3500. Da anni in America si va riscrivendo, con titoli diversi, un medesimo libro che pure non manca mai di avere successo: si può risalire ai Peccati di Peyfon Place per giungere, negli ultimi tempi, ad Aeroporto e al Padrino, all'Esorcista e a Terremoto. Ora tocca allo Squalo Uaws, nell'originale: fauci). L'abilità con la quale questi prodotti vengono confezionati è tale da indurre a perdonare l'evidente intento commerciale. Soprattutto colpisce il fiuto con il quale gli artigiani che si dedicano a tali composizioni sanno cogliere gli umori del momento — dal sesso alla mafia, dal diavolo alla natura che si vendica dell'uomo che la violenta — sicché non si può essere certi se la moda segua il libro o se piuttosto il libro non sia che la conseguenza di un'accorta ricerca di mercato, tendente a appurare, anziché il gradimento per una bibita o un dentifricio, le istanze psicologiche della gente. E come la gente è mutevole, anche le stagioni di questi libri sarebbero brevissime, se non venissero dilatate dal film che inevitabilmente segue la pagina. Vale una volta di più il sospetto che l'intera operazione sia studiata dall'inizio: una lettura appena appena accorta, infatti, basta a mostrare come già nel romanzo siano inscritti i fotogrammi, come già la trama venga svolta in una vera e propria sceneggiatura. Il caso dello Squalo discende evidentemente in linea retta dalla recente serie bibliofilmografìca che ha riempito librerie e schermi di cata- i strofi, ma ritiene anche qualcosa dell'ultraumano dall'e| sorcista. Un pescecane immenso — ecco che torna la forza scatenata della natura •— divora chi si avventura nelle acque di Amity, una località balneare americana. Il j mostro staziona lì: perché : non si muova, perché non si | decida a masticare i nuotato! ri delle spiagge limitrofe, nessuno può decifrare. Vi è : in esso qualcosa di ben più | che animale e che risveglia I le antiche paure e l'ombra j del leviatano. I Si capisce che già così la ì storia basterebbe a prendere I il suo pubblico: c'è questa cosa immensa biancastra che si aggira nelle acque blu del- ] l'oceano, c'è questo superi- J stinto-guida che portando il mostro a divorare bagnanti scuote i precordi e le coscienze degli abitanti di Amity. Tuttavia, giocato solo su j temi simili, lo Squalo richiederebbe un giocatore di no- j me Melville. Ovviamente, Pe- ! ter Benchley ha letto Moby Dick (al punto che l'uomo che ucciderà il leviatano lo seguirà negli abissi, impiglia-1 to nella corda dell'arpione, proprio come il capitano j Achab), ma altrettanto ovviamente non è Melville. Egli però possiede — come gli Healey e i Puzo — la coscienza dei propri limiti che manca talora dalle nostre parti, e j anziché porsi alla macchina ! per scrivere con l'intento ogni | volta di ricavarne un capo- ; lavoro, To fa da bravo arti-1 giano, cui è stato consegnato un disegno da eseguire, consono alle sue capacità. Ecco dunque Benchley allargare il tema a più concreti momenti: il timore degli abitanti di Amity di andare in miseria se i villeggianti diserteranno la spiaggia; le bassezze omicide del sindaco immischiato in una colossale speculazione edilizia ( ma poiché è un self-made-man americano, troverà il modo di riscattarsi); i dubbi e la forza d'animo del bravomo capo della polizia. Tutto finisce nel pentolone con il povero squalo: persino un improbabile adulterio commesso dalla moglie del poliziotto alla ricerca del tempo perduto, e che costerà la vita (nelle solite fauci) all'occasionale amante. Peccato, perché si tratta di un giovane simpatico e preparato. Ma nel letto puritano della letteratura a- i mericana, sia pure di consumo, non vi è posto per clandestini — non a lungo, co-. munque — accanto alla moglie dell'eroe. Franco Mimmi « Lo squalo » visto per « Lo squalo » visto, per estensione, da « Time »

Persone citate: Benchley, Healey, Melville, Peter Benchley, Puzo, Terremoto

Luoghi citati: Aeroporto, America