Medico "amico" di Bruno Ghibaudi
Medico "amico" Medico "amico" Il congresso a Roma sulla psicosomatosi Roma, 17 settembre. «Il medico diventi medicina». La frase, che prescinde da ogni retorica, rappresenta l'obbiettivo e nello stesso tempo la chiave del successo della medicina psicomatica. Più di mille esperti sono convenuti da tutto il mondo a Roma, per partecipare al congresso internazionale sulla «terapia in medicina psicosomatica» dove si discutono i risultati più recenti e più efficaci ottenuti in questo settore. Una volta accertato che molte psicosomatosi sono conseguenza ed espressione dell'alienazione, dell'incomunicabilità, dell'isolamento — è stato detto e ripetuto da molti relatori — la cura più indicata consiste nella disponibilità che il medico può offrire all'ansioso di sfogarsi, «La maggior difficoltà, nel trattamento dei pazienti psicornatici, è proprio quella di capirli — spiega il professor Ferruccio Antonelli, presidente del congresso — essi infatti non sanno esprimersi. Avendo affidato a un loro organo il compito di fare da portavoce ai problemi che dilaniano la loro vita interiore, sembrano avere perso la capacità di parlare di sé. Non sanno parlare altro che di ansia, tensione, irritabilità. Il loro vocabolario è limitato. Danno l'impressione di non conoscere il significato della parola sentimento. Dicono che non si può descrivere ciò che provano, che non ci sono parole per spiegarlo». Chi è più esposto alle malattie psicosomatiche? Come ha spiegato il professor Sifneos, dell'università di Harward (Massachussett) e una delle massime autorità mondiali della psicosomatica, quasi tutti gli psicosomatici hanno una personalità primitiva, sono poco disposti al colloquio, impazienti e impulsivi, più facili all'azione che al pensiero, isolati, vulnerabili dalle frustrazioni e in particolar modo da quella d'allontanamento o perdita di una «figura chiave» della loro esistenza, piuttosto passivi e dipendenti anche se, talvolta, mascherati da un'iperattività di compenso. La loro personalità è fragile, difficile da cestire. Perciò sono più propensi a far leva sul corpo e ad esprimere i loro problemi con gli organi, invece che con le parole. Bruno Ghibaudi
Persone citate: Ferruccio Antonelli
Luoghi citati: Roma
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