Le nuove strategie contro la leucemia di Angelo Viziano

Le nuove strategie contro la leucemia Il convegno internazionale a Fiuggi Le nuove strategie contro la leucemia (Nostro servizio particolare) Fiuggi Terme, 15 settembre. Si sono conclusi a Fiuggi i lavori del simposio internazionale sulle leucemie durante il quale sono stati illustrati e messi a confronto gli schemi di trattamento di tali forme morbose adottati nei più quotati centri di ricerca e terapia del mondo. Scopo: quello di pervenire alla più lineare unificazione degli indirizzi terapeutici. Ne sono sortite notizie che incoraggiano gli attuali sforzi per la ricerca di una cura radicale. Gli schemi o protocolli terapeutici di mano in mano integrantisi, vanno assicurando più lunghe proroghe di vita ai pazienti (in vari casi di molti mesi e spesso anche di parecchi anni, talora dieci) e favoriscono inoltre miglioramenti delle condizioni cliniche, permettendo a molti soggetti colpiti dal terribile male, una esistenza, per molto tempo, quasi normale. Purtroppo i casi di guarigione definitiva finora segnalati sono pochissimi. L'impiego di più mezzi o farmaci con abile armeggio mira a consentire lo sfruttamento della loro azione tossica sulle cellule maligne bianche leucemiche del sangue, con una minimizzazione della distruzione di quelle sane; tenuto presente che scarso o nullo è il potere selettivo dei chemioterapici. Inoltre nella condotta terapeutica si impone di non eccedere con sostanze utili che però deprimono purtroppo i normali poteri immunitari dell'organismo, mettendolo alla mercé di gravi infezioni talora insuperabili. Ciò spiega perché in certi periodi del trattamento acquista importanza il ruolo dei sistemi difensivi ambientali quali le camere sterili. Sono cose che il pubblico deve sapere per comprendere la complessità dei trattamen ti di cura. Gli agenti terapeutici vanno j dalla citochemioterapia (alchilanti, antimetaboliti, antibiotici, asparaginasi, eccetera) ai mezzi radianti, all'immunoterapia, alla terapia antivirale e altro. Al simposio il giapponese Kimura ha parla to di due nuovi farmaci antileucemici giapponesi, tra cui la neocarcinostafina, tuttora in fase di sperimentazione. D'altra parte si è saputo che due già noti farmaci realizzati dall'industria italiana — daunomicina e adriamicina — sono stati accolti nei protocolli internazionali, specie in quelli francesi e americani. Sulla terapia immunologica, su valide basi teoriche e successi sperimentali, ci sono stati al simposio interessanti dibattiti. La procedura immunoterapica, quando è indicata, esige però apparecchiature assai costose, che possono essere realizzate solo in grosse isti tuzioni. «E' una grave carenza che abbiamo — ha commentato il professor Gavosto, di Torino — alla quale l'Ail d'Associazione realizzatrice, con l'Ente Fiuggi, di questo Simposio) cerca di ovviare». Abbiamo accennato a prolungamenti della vita. Al Simposio è stato, tra l'altro, affermato che i bambini affetti da leucemia linfoblastica acuta, per i quali la sopravvivenza media si aggirava sui sei o otto mesi, adesso si avvicina ai quattro anni. Nella leucemia mieloide cronica, invece, le sopravvivenze sono migliorate molto poco. Si profila, però, per essa l'opportunità di ricorrere all'asportazione precoce della milza. Quattro sono stati i relatori italiani sulla immunoterapia: Lucarelli, Gandini, Mandelli e Astaldi. Nella giornata conclusiva di ieri — presieduta dal professor Caputo — Aoki di Bethesda e Chicco Bianchi, di Padova, hanno illustrato nuovi risultati derivanti da ricerche sperimentali. Angelo Viziano

Persone citate: Aoki, Astaldi, Caputo, Chicco Bianchi, Gandini, Gavosto, Kimura, Lucarelli, Mandelli

Luoghi citati: Fiuggi, Padova, Torino