Anastasi: "A Sofia è importante resistere nei primi venti minuti" di Bruno Bernardi

Anastasi: "A Sofia è importante resistere nei primi venti minuti" Anastasi: "A Sofia è importante resistere nei primi venti minuti" "Contro i bulgari dovremo aiutarci reciprocamente, con umiltà: due anni fa, a Dresda, giocammo con troppa sufficienza" - Parola garantisce una Juventus "diversa" La Juventus torna oggi a Sofia. ! quindici anni dopo. Nel 1960 i bianconeri, capitanati da BoniperI ti, con Cesarini e Parola « staff » j tecnico in panchina, vennero elii minati al primo turno di Coppa dei Campioni dal Cdna (l'attuale | Cska): dopo aver vinto a Torino i per 2-0. persero allo stadio Levski | per 4-1. Era una Juventus rimaneggiata che. a quell'epoca, non «sen! tiva» l'avvenimento. Anche domaj /»' sera la Juventus concederà ai : bulgari un' assenza importante, quella di Capello, ma c'è uno spiI rito diverso, c'è la voglia di pren¬ dersi una rivincita a quella lontana sconfitta e di riscattare il k. o. subito al primo - round » di Coppa Europa, due anni fa, per mano della Dvnamo Dresda. « Giocammo con sufficienza a Dresda, sicuri di passare il turno con facilità — rammenta » capitan » Anastasi —. La nostra presunzione ci tradì e fummo puniti dai tedeschi dell'Est che potevano contare su una preparazione atletica superiore ». — Anche il Cska è più « rodato » di voi. Alla luce delle ultime prestazioni la Juventus non se/ri- farà essere all'apice del rendimento atletico. Cosa accadrà à Sofia? « Abbiamo imparato la lezione — ribatte Anastasi —. La trasferta di Sofia è decisiva, c'è in gioco il nostro avvenire in Coppa dei Campioni. Dopo essere stati praticamente estromessi dalla Coppa Italia dobbiamo assolutamente evitare che ciò avvenga anche in campo internazionale. La situazione è tutt'altro che preoccupante, anche se a Varese la squadra non ha brillato. L'amichevole ci doveva servire per provare gli schemi per Sofia, impostati sul gioco di rimessa, ma siamo stati costretti ad attaccare. Sul piano atletico siamo già sul livello delle altre squadre italiane, pur avendo cominciato in ritardo la preparazione. Quella di Sofia è una trasferta difficile. Conosco i bulgari per averli incontrati con la Nazionale nella "tournée" balcanica di tre anni fa. E' gente che corre per novanta minuti, ma che ha meno fantasia di noi. Sarà indispensabile sacrificarci, aiutarci reciprocamente, con umiltà. Dovremo evitare danni durante la loro sfuriata, nei primi venti minuti ». — In avanti toccherà a lei ed a Bettega cercare di sfruttare il contropiede alla caccia di un preziosissimo gol... « Ci proveremo. La nostra intesa non è un problema anche se abbiamo giocato poco insieme in questo precampionato. Per quanto mi riguarda, dopo i due infortuni riportati con la Romania e il Taranto, mi sono ripreso bene ed ho già una riserva di fiato sufficiente per tenere sino In fondo ». Dino Zoll è alla vigilia della sua seconda Coppa dei Campioni: la prima si era malinconicamente interrotta al primo atto, con un passivo di quattro gol. Il portiere spera che questa volta l'avventura duri più a lungo e magari si concluda con la finale di Roma. L'ultimo contatto con il calcio bulgaro l'ebbe nel dicembre scorso, in Nazionale, a Genova. « Fui sorpreso dalla Bulgaria — dice Zofl —. Non pensavo fosse a quel livello. Li vidi giocare anche con decisione e con un pizzico di cattiveria. A Sofia sarà dura per noi. Il Cska ci aggredirà e la nostra arma più efficace dovrebbe risul¬ tare il contropiede, anche se la Juventus cerca sempre, in casa come in trasferta, di imporre il proprio gioco ». — Sul piano del ritmo, esiste qualche problema? « Problemi ce ne sono sempre quando s'incontrano squadre straniere a questo punto della stagione — replica Zofl —. Varese ha fornito poche indicazioni in tal senso, anzi non fa testo. Sarà il Cska a dire la verità. In base alle risultanze, che spero siano positive, prenderemo le contromisure per il ritorno, in cui la squadra potrà garantire un rendimento collettivo superiore ». — Prevede molto lavoro da sbrigare a Solia? •■E' difficile dirlo. Vedremo domani sera, sul campo», conclude Zoll. Parola, dal canto suo, garantisce che a Solia si vedrà una Juventus «diversa» e che la squadra dimostrerà di non essere «nel pallone», né di aver paura del Cska. Ed aggiunge: « A Varese non c'interessava rischiare. L'anno scorso, nel precampionato, andammo benissimo, poi perdemmo la prima partita di Coppa Uefa, a Francoforte sull'Oder ». — Sarà una partita in chiave difensiva? «Disporremo una "cerniera" a centrocampo con cinque elementi e con marcature strette. Però dovremo giocare la palla evitando di portarla, con rapidi smarcamenti per tenere il più lontano possibile il pericolo dalla nostra area ». La squadra ha proseguito ieri la preparazione e stamane, alle 9, parte da Caselle (al seguito ci saranno un centinaio di tilosi, mentre un gruppetto si recherà in Bulgaria in auto). La comitiva sarà guidata dal presidente Boniperti. dal "general manager» Giuliano, dal dottor La Neve con i massaggiatori De Maria e Corino e comprenderà 18 giocatori: Zoll, Tardelli, Gentile, Furino, Morini, Scirea, Cuccureddu. Causio, Anastasi, Gori, Bettega (la formazione), più Alessandrelli. Altafini, Spinosi, Savoldi II, Damiani (i cinque in panchina pronti a giocare in caso di necessità), Marchetti Il e Rossi. L'arrivo a Solia è previsto intorno a mezzogiorno. Bruno Bernardi