Cosa dice Buticchi a Liverpool

Cosa dice Buticchi a Liverpool Cosa dice Buticchi a Liverpool (Dal nostro inviato speciale) Liverpool, 15 settembre. Con Buticchi In prima fila, il Milan è atterrato a Liverpool accolto da uno splendido sole. Il presidente cercava di essere allegro, di parlare della partita e non della situazione interna: ha resistito alle cariche dei giornalisti sfoderando il suo miglior sorriso, poi, alla fine, fra tanti dinieghi, ha finito per ammettere qualcosa. Si è rabbuiato soltanto quando gli hanno riferito che a Milano l'avv. Ledda. quello che doveva fungere da mediatore nel passaggio delle azioni a Rivera, avrebbe emesso in giornata un comunicato. « Potevano aspettare almeno giovedì » è stato il commento di Buticchi, che in quel momento è sembrato perdere un pochino del suo « fair play ». Eppure, il presidente sino ad allora aveva insistito nel dire che nel Milan non era cambiato nulla, che senza la sua firma nessuna operazione può andare in porto. Quella frase sibillina, comunque, l'aveva tradito, anche perché, più tardi, parlando con amici, Buticchi ha finito con l'ammettere che i suoi avvocati stavano appunto trattando una nuova soluzione alla vicenda e cioè la possibilità che egli rimanga sino a fine stagione a gestire la società, permettendo però alla finanziaria di Rivera di entrare nel gruppo e di rilevare poi il Milan al termine del campionato. Questo, secondo Buticchi (ma anche la tesi del presidente sembra improbabile in base alle notizie provenienti da Milano n.d.r.ì permetterebbe di salvare la situazione attuale; darebbe modo a Rivera, se proprio è intenzionato a giocare, a riprendere la preparazione, e. soprattutto, darebbe a Giagnoni la possibilità di conservare il posto in panchina. Questo atteggiamento impedirebbe almeno per quest'anno il ritorno di Rocco come direttore sportivo. In proposito, comunque, in serata c'è stata una dichiarazione ufficiale di Buticchi: « In questo momento — ha detto — gli avvocati stanno trattando, ma io non conosco i termini dell'accordo: ne prenderò visione al mio lientro in Italia. Spero che questa soluzione sia quella giusta e che ridia fiducia alla società e favorisca nuovamente uno stato di concordia Ira i tifosi ». Parole che confermano le nostre impressioni sul compromesso in casa rossonera. Già prima della partenza Giagnoni e Buticchi si erano incontrati per un breve colloquio: « Ancora una volta — ha commentato poi l'allenatore — // presidente mi ha detto di stare tranquillo, ma io comincio a soflrire di disturbi vari, anche di distonia neurovegetativa » ha concluso sorridendo. Più avanti, su]]' aereo, ha aggiunto: « VI assicuro che sono calmissimo, me ne sono accorto facendo gli autografi. Saltano fuori svolazzi nitidi, limpidi, mentre quando sono con i nervi tesi scrivo scarabocchi ». Con lui è partito il figlio Ilio, che ormai sopravanza il padre di una spanna: « Da cinque mesi — ha commentato il ragazzo — In casa nostra non c'è più pace. Almeno, a Torino, i tifosi lo lasciavano tranquillo. Mia madre continua inutilmente a dirgli: "Prenditi i soldi che ti spettano e fai un po' di vacanza", ma lui non è certo il tipo da arrendersi ». Cosi, tra sorrisi e compromessi, il Milan tira avanti. Tra i giocatori sull'aereo c'era la caccia ai giornali e alle indiscrezioni. Ad un signore che, scherzosamente, si era rivolto a Benetti dicendogli « Ciao, ex capitano ». Romeo ha risposto con tono duro: « La fascia la porto ancora io e non è detto che me la tolgano ». Zecchini non ha voluto fare commen¬ ti. Ha usato soltanto un termine per descrivere l'ambiente: « disgustoso ». In questa atmosfera il Milan. In ritiro fuori città, a mezza via fra Liverpool e Manchester, si appresta ad affrontare l'Everton, un complesso che sabato scorso Giagnoni ha avuto modo di ammirare, e che sicuramente farà soffrire i rossoneri. - Avevano contro il Newcastle — ha commentato — eppure l'hanno messo k.o. con un'eccezionale aggressività. E pensare che con il Torino eravamo andati a Newcastle, avevamo beccato cinque gol e un sacco di botte. Onesti dell'Everton sono ancora più terribili: hanno diversi giocatori che vengono indifferentemente definiti "defender" e "stiker", cioè dilensori e attaccanti. Onesto è davvero un altro mondo in latto di football ». Giorgio Gandolft

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