Il cinema costa più caro ed il pubblico protesta

Il cinema costa più caro ed il pubblico protesta Con la nuova stagione, una ondata di aumenti Il cinema costa più caro ed il pubblico protesta Per la "prima" del "Padrino numero 2" sono già annunciati prezzi da 2500 lire Produttori, distributori ed esercenti si riuniranno in settimana: i pareri sono divisi Roma, 15 settembre, i Dibattito acceso sul prezzo dei biglietti nei cinema, che la nuova stagione ha rivelato in aumento, in tutta Italia. L'intenzione di portare a 2500 lire il costo del biglietto per le prime visioni è oggi discussa a tutti i livelli: politici e industriali. Il ministro del Turismo e dello Spettacolo ha invitato produttori, distributori ed esercenti alla moderazione, ma l'appello non è stato raccolto. L'aumento sembra ormai deciso, anche se per ora sarà limitato alle sale che ospiteranno dal 25 settembre // padrino, parte seconda. Il pubblico ha già cominciato a dimostrare il proprio malcontento, anche senza attendere di vedere la scritta 2500 lire sul botteghino. I biglietti a 2000 lire per i primi posti e 1500 per i secondi in vari locali di prima visione, hanno già suscitato proteste; in alcuni casi, come a Cuneo, si è avuto addirittura un esempio di « disobbedienza organizzata ». Per affrontare il problema si riunirà, in settimana, il consiglio direttivo dell'AnicaAgis, dove sono rappresentate tutte le categorie del cinema: produttori, distributori, esercenti. E si troveranno, probabilmente, su posizioni diverse. Mentre i produttori lamentano una costante crescita dei costi di produzione, gli esercenti temono che il rincaro abbia riflessi negativi sulla frequenza nelle sale cinematografiche. Dicono gli esercenti: «Siamo costretti ad aumentare i pressi per le pretese delle case distributrici. Se per un film normale alla distribuzione spetta il 45-50 per cento dell'incasso, per il Padrino ci hanno richiesto oltre il 60 per cento». La distribuzione risponde: «Film come II padrino sono opere di elevato costo, che assicurano al pubblico tre ore e dieci dì spettacolo. E' quindi comprensibile si paghi di più per queste produzioni che per film del tipo Morte sospetta di una minorenne o Roma violenta, che, tra l'altro, durano un'ora e mezzo». L'Unione nazionale autori e cinetecnici (Unac) è decisamente contraria all'aumento. «L'aumento dei pressi — sostiene in un suo comunicato — favorirebbe alcune cinematografie straniere che direttamente o indirettamente coridisionano il nostro mercato, e danneggerebbe in modo grave la produzione italiana, particolarmente quella piccola e media, la quale non avendo i messi e le possibilità di fare film del tipo proposto dall'industria cinematografica straniera rischierebbe l'annullamento con le immaginabili conseguense sui livelli di occupasene degli autori, attori, tecnici e maestranse». Per il lancio italiano de « II padrino parte seconda » sono pronte cento copie del film, che verranno distribuite contemporaneamente. Un impegno eccezionale se si tiene presente che in genere, per un grosso film, si stampano dalle 50 alle 60 copie. A Milano e Roma la pellicola sarà proiettata contemporaneamente in tre sale, a Bologna, Genova, Napoli, Venezia e Trieste in due. Soltanto a Torino e Firenze, delle grandi città, il film è stato dato in esclusiva a un solo cinema. Da una rapida indagine condotta tra le case di distribuzione si è appreso che dopo « Il padrino » ci saranno per lo meno altri due film per i quali si pagherà nei prossimi mesi 2500 lire: «Lo squalo» di Steve Spielberg e « Novecento » di Bernardo Bertolucci. Per lo «Squalo » è prevista un'uscita contemporanea, il 19 dicembre, in 120 cinema italiani. Ovviamente un primato senza precedenti. Negli Stati Uniti questa terrorizzante pellicola ha già incassato una cifra pari a 80 miliardi di lire. Ernesto Baldo nare alle quotazioni origina- rie e, soprattutto, per realizzare una sala cinematografica che funzioni da alternativa al monopolio della società che gestisce tutti i cinema di Cuneo. Subito dopo l'aumento, il comitato per «il tempo libero» e il circolo «Pinelli» avevano piazzato propri attivisti davanti alle sale per invitare il pubblico a disertare gli spettacoli. L'eco della prole- sta è arrivato anche alle auto- rità che si sono interessate per una soluzione. In un incontro con il sindaco e il questore, i dirigenti della società concessionaria hanno spiegato che l'aumento era dovuto a due motivi: per la crescita dei costi di gestione c la mancan-za degli spiccioli. Le autorità sembra abbiano prornesso di far avere alle cassiere un ri- fornimento adeguato di ino- nete, sempre che la Banca d'I- talia sia disposta a fornirle. Su queste pi-emesse, benché il presso dei cinema non sia sottoposto ad alcun regime vincolistico, è stato raggiunto l'accordo per la riduzione delle tariffe. Ne hanno subito profittato gli spettatori che oggi hanno di nuovo affollato i locali di prima visione, Ora si preannuncia un'altra azione per ottenere ribassi anche alle partite di calcio e nei maggiori «dancing» della sona i cui pressi sono ultima mente aumentati sf>esso in misuro rilevante. n. m.

Persone citate: Bernardo Bertolucci, Ernesto Baldo, Pinelli, Steve Spielberg, Unac