I Nove: per il M. 0. tornare a Ginevra di Renato Proni

I Nove: per il M. 0. tornare a Ginevra Esteri europei a Venezia I Nove: per il M. 0. tornare a Ginevra (Dal nostro inviato speciale) Venezia, 12 settembre. L'attesa dichiarazione sul Medio Oriente — a conclusione della riunione per la cooperazione politica dei nove Paesi della Cee, svoltasi alla Fondazione Cini di Venezia — è interessante per una omissione: non vi è infatti citata la nota dichiarazione di Bruxelles del lì novembre 1974, •iella Quale l'Europa portava le sue simpatie verso le nazioni arabe nella disputa con Israele. Il ministro Mariano Rumor, che ha presieduto l'incontro durato due giorni tra i ministri degli Esteri, ha dichiarato alla conferenza stampa che tutti conoscono la dichiarazione di Bruxelles ed era quindi inutile ripeterla, ma, secondo autorevoli fonti straniere, l'omissione è stata volontaria e segna uno sviluppo dell'atteggiamento dei Paesi comunitari sul Medio Oriente. A cosa ciò possa condurre, non e stato possibile accertare, ma forse la diplomazia comunitaria si propone di essere più attiva in Medio Oriente secondo nuove lince direttrici. Per il resto la dichiarazione definisce «incoraggiante» il recente accordo fra Egitto ed Israele, ed espriìne apprezzamento per l'opera di mediazione svolta dagli Stati Uniti. I nove ministri accolgono anche positivamente l'idea che si cerchi di fare progressi nei negoziati tra Israele e la Siria. Inoltre i Nove riaffermano la loro convinzione che la soluzione dei problemi del Medio Oriente debba essere trovata nel quadro della Conferenza di Ginevra, cioè, secondo l'interpretazione corrente, con il contributo di altre forze politiche internazionali. Nel quadro degli sforzi di pace nel Medio Oriente vanno inseriti sia il dialogo per una collaborazione stretta tra i Paesi arabi e quelli europei in tutti i settori delle uttività pacifiche, sia l'aiuto finanziario che la Cee è disposta a concedere all'Egitto per il suo sviluppo. I ministri europei si ripromettono di proseguire il coordinamento delle loro politiche all'assemblea dell'Orni. Rumor parlerà, in certi punti del suo intervento all'Onu, anche a nome della Comunità, ma è chiaro, da quanto si apprende negli ambienti della riunione, che le altre grandi nazioni europee si ripromettono di mantenere il loro margine dì manovra all'Onu sui temi per i quali manca una linea comune. Sugli aiuti finanziari della Cee al Portogallo, è siato deciso che essi saranno concessi appena sì sarà consolidata l'attuale tendenza che mira, secondo i ministri, ad esprimere la volontà delle forze democratiche portoghesi come risulta dalle elezioni lìbere dello scorso aprile. La decisione presa nel Consiglio europeo lo scorso luglio, di non dare aiuti al Portogallo in attesa degli eventuali sviluppi democratici delle sue istituzioni, è stata quindi ribadita. Di Cipro, la dichiarazione dì Rumor alla stampa afferma che i ministri degli Esteri sono spiaciuti per l'aggiornamento dei colloqui fra le due comunità dell'isola. L'Europa continuerà a svolgere la sua «azione amichevole» per risolvere la crisi cipriota, nella speranza che nessim atto bilaterale turbi il negoziato. Rumor si è rifiutato, invece, di rispondere alla pi'ecisa domanda di un giornalista sul suo colloquio odierno con il presidente della Commissione europea. Ortoli, in merito alla crisi del vino tra la Francia e l'Italia. Da fonti ufficiose apprendiamo, infine, che ì ministri degli Esteri hanno deciso che il prossimo Consiglio europeo (o vertice) si terrà a Roma VI e il 2 dicembre, sotto la presidenza italiana. Renato Proni

Persone citate: Mariano Rumor, Rumor