Bergamo: alpino ucciso in caserma dal caporale di Giuliano Marchesini

Bergamo: alpino ucciso in caserma dal caporale Mistero alla "Fantuzzi,, della Cadore Bergamo: alpino ucciso in caserma dal caporale Forse è vittima di uno scherzo pesante - Il giovane morto era ritenuto un "figlio di papà" e veniva spesso dileggiato costanze non ancora del tut 10 chiarite, nella caserma ìDal nostro inviato speciale) | Belluno, 12 settembre. | Un alpino è morto, in cir-1 ' ,, Fantuzzi » della Brigata Cadore. Si parla di una lite violenta, e può darsi anche che all'origine del dramma vi sia uno scherzo pesante. Un caporale è stato arrestato e condotto nel carcere di Peschiera del Garda, con l'accusa di omicidio preterintenzionale, mentre l'autorità militare sta completando l'inchiesta. Nella mattinata, il comando della Brigata Cadore ha diramato questo comunicato sul tragico episodio: « Alle 0,40 circa del giorno 12 settembre, nelle camerate della caserma Fantuzzi si è verificato un luttuoso incidente. Il caporale Flavio Vallaccili, nato a Belluno VII dicembre 1953, residente a Belluno in via Cipro 30, spintonava, per motivi ancora in corso eli accertamento, l'alpino Stefano j1! | De Rossi, nato a Isola Vicen| Una il 2 ottobre 1954 e resi1 dente a Castelnuovo di Isola ' Vicentina. Il De Rossi, caden- rio, batteva violentemente il capo sul pavimento della camerata e rimaneva esanime. Il giovane, soccorso dai commilitoni, veniva prontamente condotto all'ospedale civile. Nonostante i ripetuti tenta- tivi di rianimazione, l'alpino '■ non riprendeva conoscenza e j ai sanitari non restava altro ! che accertarne il decesso ». I Questa, dunque, la scarna i descrizione di una tragedia i in cui ha perduto la vita un ! ragazzo di 21 anni, nel mezj zo di una camerata gremita 1 di alpini. Stefano De Rossi ! era orfano di madre, al suo paese vivono il padre e due sorelle; lui faceva il cameriere, mancavano ancora po- j co più di quattro mesi di servizio miiltare e poi sarebbe tornato a casa. Che cosa gli è accaduto questa notte, j dopo il rientro dalla libera uscita? Almeno per il mo- j ! j - j mento, non è possibile saperlo con precisione: le autorità militari mantengono un rigoroso riserbo, mentre compiono altri accertamenti. Forse la figura del protagonista del dramma può consentire di chiarire un poco questa angosciosa, assurda vicenda. Il caporale Flavio Vallacchi è figlio di un com- '■ merciante di calzature bellu j nese, aveva da poco termina ! to gli studi. E qualche indi I screzione è trapelata sulla i vita in caserma di questo gio i vane del luogo. Secondo ! ! quanto si dice, Flavio Vallac- j j j chi riscuoteva piuttosto spesso qualche commento pun-1 gente da parte di alcuni com-1 militoni. Faceva il soldato a j due passi da casa, aveva la | sua auto a disposizione per | impiegare in modo più confortevole le libere uscite, andava talvolta a cena nei vai! gliori ristoranti della città, j Tutto questo avrebbe deter- minato un « distacco » fra il j caporale e certi compagni di 1 camerata, fornendo materia '■ 1 per tutta una serie di battute \ ironiche. I commilitoni, insomma, ; I consideravano Flavio Vallac-1 ! chi un « figlio di papà », erano convinti che la sua « nala » fosse sensibilmente meno difficile e disagevole di quel-1 I la degli altri. Per questo non I si lasciavano sfuggire le oc- ì ! casioni per « punzecchiarlo ». ; Forse, attorno al caporale bellunese si sono costruiti anche rudi scherzi di caserma. E sembra che negli ul- ' timi tempi Flavio Vallacchi | fosse sull'orlo dell'esaspera- j zione. Ieri sera, il rientro nella camerata, come il solito, quattro parole scambiate con i compagni che si accingevano j a sistemarsi nelle brande: fra — o questi c'era anche Stefano De Rossi, il cameriere di Isola Vicentina; nessuno, finora, ha riferito con esattezza che cosa sia avvenuto dopo. Può darsi che ad un certo momento le parole si siano fatte di nuovo pesanti, che il caporale di Belluno si sia trovato ancora al centro degli «sfottò». E' possibile anche che Flaì vio Vallacchi sia stato sottoj posto ad un ennesimo scherzo di camerata. Infine, la violenza del litigio: si fa presto, in questi casi, a passare dalla burla alla baruffa, agli spintoni, in mezzo ad un cerchio di commilitoni smarriti. Una spinta con la forza della rabbia, e Stefano De Rossi è caduto di schianto. Stefano De Rossi che giace a terra, fra i compagni sgomenti, poi l'allarme, l'accorrere degli ufficiali, gli affannosi tentativi di rianimare il giovane. Ma purtroppo non c'è niente da fare: l'alpino spira all'ospedale, pare per una frattura alla regione temporale. Interviene immediatamente la procura militare di Verona, si cerca di ricostruire nei particolari il tragico episodio. Ma non sembra molto facile. Il caporale Flavio Vallacchi, in stato di fermo, è interrogato a lungo. Poi il fermo è stato tramutato in arresto. Giuliano Marchesini

Luoghi citati: Belluno, Bergamo, Isola Vicentina, Peschiera Del Garda, Verona