I ricambi nascosti nella discarica alimentavano un giro di miliardi

I ricambi nascosti nella discarica alimentavano un giro di miliardi Gli sviluppi nell'inchiesta dei carabinieri sui pezzi rubati alla Fiat I ricambi nascosti nella discarica alimentavano un giro di miliardi Accessori nuovi di zecca scomparivano dall'azienda assieme a rottami e scarti di lavorazione - Arrestati il titolare della grande discarica di Moncalieri, il suo braccio destro e quattro dipendenti di aziende di autoricambi e trasporti - Salgono così a quattordici le persone in carcere per il colossale traffico scoperto alcuni mesi fa - Recuperata refurtiva per centinaia di milioni Clamorosi sviluppi dell'Inchiesta sul traffico di ricambi per auto rubati alla Fiat, scoperto in maggio dai carabinieri. Gli immilli del Nucleo investigativo hanno stabilito che II materiale non proveniva soltanto ila autocarri Tir scomparsi misteriosamente. L'organizzazione aveva un'altra fonte di rifornimento, ì l'orse la principale, alla quale | neppure con la fantasia più stiri 1 gliata si poteva pensare: ima « discarica » di Moncalieri nella | quale avrebbero dovuto fluire ! soltanto rottami, ma che in reni! là riceveva, direttamente dalla i Fiat, grandi quantitativi di ri' cambi e accessori nuovi di zecca. I carabinieri del col. Schettino sono arrivati a questa conclusio, ne dopo mesi e mesi di pazienti | ricerche. Altre settimane di inda| gini sono state necessarie per rae| cogliere elementi di conferma del losco meccanismo, molti ingranagI gi del quale, forse i più imporI tanti, sono ancora da individuare. : Come funzionava? ci In pratica era | molto semplice — spiegano gli | investigatori — a?;c/n' se in teoria ' ancora non possiamo dire chi e ! come mettesse in moto il conI gegho ». La « discarica » in questione è j abilitata alla selezione e alla cerI nita di materiale ferroso che ri| ceve dalla Fiat Mirafiori: rotta! mi. scarti di lavorazione, pezzi difettosi. Dallo stabilimento le venivano invece inviati anche pezzi | efficientissimi, pronti per essere immessi sul mercato dei ricambi. E non solo di produzione Fiat, ma anche delle aziende che riforniscono la grande industria torinese. Questi pezzi venivano « scartati » al loro arrivo alla Mirafiori e finivano alla « discarica », nella zona dilla Barauda di Moncalieri che è appunto conoschita come « Discarica Fiat ». Titolare dell'impianto è Domenico Ricca. 45 anni, abitante a Trofarello in via Vicoforte 2, il quale è anche proprietario, sempre a Moncalieri, di una cava di ghiaia e di una ditta per pulizie industriali e trasporti. Ieri mattina alle 5 il cap. Lotti è andato a prelevarlo con alcuni uomini e lo ha portato alle » Nuove », su mandato di cattura emesso nella notte dal giudice istruttore dott. Sorbello. L'accusa è di furio aggravato e continuato e di ricettazione. Alla stessa ora altri carabinieri hanno arrestato sotto queste im¬ putazioni il suo «braccio destro»: Pietro Bracciorosso, 39 anni, Nichelino, via Vespucci 41, che è pure titolare di un'altra azienda per la cernita di metalli e di un locale notturno in corso Traiano. Sono inoltre finiti in carcere Umberto Fuschi, 34 anni, via Daneo 14, impiegato della ditta di auloricambi « Var » con sedi in via Bari 15 e via Macerata 13; Vincenzo Falletti, 43 anni, via Barletta 122, e Gianni Fucaro, 44 anni, di Chieri, dipendenti del- levc«aad • . . ! S^L-^LYL5' trovava P°st0 sot la ditta di trasporti « Besenzoni » e incaricati di coordinare i movimenti dei camion carichi di ricambi Fiat che fanno capo allo « smistamento » di Cambiano. Le manette sono infine scattate ai polsi di Saverio Fucelli, 54 anni, corso Francia 86, «socio» di Elda Bollea, titolare della ditta di autoricambi di via Susa 23, che si occupava del « riciclaggio » dei materiali rubati. La donna era stata arrestata in luglio durante la seconda fase dell'inchiesta (iniziata come si è det| to in maggio, con la scoperta ' della <i centrale » nell'officina Scalpi di Caselle del dott. Giampiero Bertone, genero del defunto senatore Burgo). Mentre i sei finivano alle «A'hove», un secondo contingente di carabinieri, con l'appoggio di elementi della guardia di finanza, faceva irruzione nella a discarica » s in alcune aziende del settore auto sospettate di essere centrali per il « riciclaggio » del bottino: la « Var » in cui lavorava il Fuschi, l'ii Autogamma » di corso Corsica 7/47, la ditta « Ruggero » di via Luini 70 e la concessionaria Fiat di Ciriè, dei fratelli Brunero. La « discarica » del Ricca è stata chiusa, e tutto to sequestro. Nelle aziende perquisite 1 carabinieri hanno prelevato campioni del materiale sospetto e posto in custodia giudiziale ciò eh? è rimasto nel magazzini. Secondo una valutazione molto cauta il valore dei pezzi e dei ri -.cambi bloccati in questo modo è di oltre un miliardo, mentre l'intero traffico, che aveva anche diramazioni all'estero, deve av;r fruttato alla banda parecchie decine di miliardi. Con quelle di ieri mattina salgono a 14 le persone arrestate nel corso dell'inchiesta, mentre 2 ricercati sono riusciti a fuggire. Oltre al dott. Bertone e alla Bollea gli altri già in carcere erano Cosimo Tatuilo, Giovanni Negro, Giovanni Pesce, Benito Romeo, Giuseppe Campanale e Giampiero Bianco, capo squadra al reparto spedizioni della Fiat Mirafiori. I latitanti sono Dario Russotto, socio del Pesce, ed Enrico Graziani, titolare di una ditta di autoricambi di Roma e legato in affari al dott. Bertone. L'elenco però è destinato ad allungarsi. Le indagini dei carabinieri del col. Schettino hanno messo a nudo il meccanismo dei furti, ma molti ingranaggi restano da scoprire. Soprattutto quelli | scarica», dei pezzi nuovi e per- |che alla Fiat permettevano di mandare come rottami, alla «di- ietti. « Un trucco abbastanza coni- plicato — osservano gli inv=sli- gatori — il cui autore non pò- j teva certo essere soltanto Giani- Piero Bianco, il capo squadra della Mirafiori ». * Verso le 23,30 dell'altra not- te, l'operaio Luigi Simoni, 25 an- ni, via Magenta 11 era in corsoStati Uniti angolo via Massena. Qui è stato avvicinato da tre gio- vani tra i 15 ed i 18 anni armati di coltello che lo hanno costretto a consegnare tutto il denaro cheaveva In tasca: 15 mila lire. etro Bracciorosso, Domenico Ricca, Vincenzo Falletti e Gianni Fucaro sono stati arrestali dai carabinieri - Una parte della refurtiva sequestrata

Luoghi citati: Cambiano, Chieri, Ciriè, Moncalieri, Roma, Trofarello