Gaetano ci ha confessato di Silvana Mazzocchi

Gaetano ci ha confessato Gaetano ci ha confessato (Segue dalla 1" pagina) Angelini. E così ho sempre fatto. Mi rispondevano, alternativamente, una voce di uomo o una di donna ». « Gli appuntamenti non erano sempre davanti alla trattoria "toscana", ma venivano indicati di volta in volta dall'Angelini. Quindi io sono stato una sola volta a casa di Angelini, l'ho visto poi sul lungolago di Sesto Calende o in un bar allo svincolo dell'autostrada. Dopo aver assolto a questo mio primo compito, non mi sono fatto vedere per una settimana. Mi è venuto però a trovare Menzaghi, che mi disse che, arrivati a questo punto, non potevo più tirarmi indietro e che dovevo continuare a tenere i contatti ». 4. Il riscatto « Li ho tenuti per quattro j volte. In sostanza il mio com| pito si limitava, su invito del j Menzaghi, a telefonare all'AnI gelini al solito bar con il soj lito nome, di recarmi all'ap! puntamento sul posto che | Angelini fissava; prelevavo il i giornale firmato ed i biglietti j che portavo sempre al MenI zaghi nella sua macelleria. Quando Menzaghi voleva parj larmi, veniva a trovarmi in i un bar di Vedano Olona e mi j dava appuntamento davanti : al cimitero del posto. Il 31 luglio, di sera, Angelini mi | consegnò l'ultimo biglietto. \ C'era scritto, di pugno della ragazza, il nome della mo! glie di "Ionni". Questo bii ghetto mi fu consegnato dai vanti alla trattoria " toscaI na " di Sesto Calende, nei ; pressi di un parcheggio. In j precedenza l'Angelini mi aveva consegnato un altro bi! ghetto, dove era scritto di ; pugno della ragazza l'itinerario che doveva seguire il j padre per la consegna dei ! soldi; la famiglia infatti non \ aveva aderito al pagamento I e pretendeva il particolare j sopra specificato ». « Il giorno prima, verso le ore 21, come in precedenza stabilito, siamo andati sulla strada di Cairate-Castel Seprio, io, il Menzaghi e il "Va| lerio". per ritirare la somI ma, tutti a bordo di un'aui tovettura guidata da Menza; ghi. Ritirata la somma ce ne ì siamo andati. Giunti vicino ! alla casa di Menzaghi, lui mi | ha consegnato 104 milioni per Angelini, e, quanto alla mia parte, mi disse che li avrebbe cambiati, promettendomi dieci milioni ». 5. Il viaggio in Calabria « Durante i nostri incontri Angelini mi aveva detto di aver intenzione di passare una settimana in Calabria e volle il mio indirizzo. La sera del 31 luglio, dopo avermi consegnato l'ultimo biglietto da portare a Menzaghi, l'Angelini mi disse di farmi dare da Menzaghi la sua parte di soldi e di portarmeli in Calabria perché lui mi avrebbe raggiunto dopo tre giorni, appena liberata la ragazza. Il 4 agosto sono partito per la Calabria. Ho ritardato la partenza per motivi di lavoro: dovevo infatti fare un pavimento in ceramica a Locate Varesino, insieme a Bruno Abramo. Finito il lavoro, il 4 agosto sono partito portando con me la somma dell'Angelini. Ho incontrato in Calabria Angelini il 6 agosto, alle ore 14, davanti all'albergo "La Rosa", mentre mi recavo dai miei suoceri a Sant'Eufemia. Senza scendere dalla mia auto, ho parlato con Angelini che era solo e si lamentava di non aver trovato posto per dormire ». « Gli ho dato appuntamento la sera a Gizzeria Lido. Dinanzi all'hotel "Gabbiano" era stato fissato l'appuntamento. L'Angelini stava mangiando insieme a Geroldi e a Loredana Petroncini da Petti- nato quando sono arrivato. | Ho raggiunto i tre che man- ; giavano e per pura cortesia . gli ho offerto il pranzo, ho pagato novemila lire. Poiché Angelini si lamentava di non ' aver trovato posto a dormire e che non voleva essere notato, mi pregò di sistemarlo da qualche parte. Vicino all'hotel "Gabbiano" si trovava Antonio Talarico (uno degli arrestati, n.d.r.) che fu da me pregato, dopo la presentazione, di mettere a disposizione la sua casa in Sambiase e la sua autovettura. Al Talarico io presentai Angelini come un geometra presso cui lavoravo ». 6. Il ruolo di "Franco" « Il giorno 7 agosto, nel pomeriggio, alle ore 15, ho incontrato a Gizzeria Lido, Angelini da solo e lui mi disse che la Petroncini e Geroldi erano sulla spiaggia. Volle fare un giro con me per visitare alcuni posti della Calabria. Andammo verso Catanzaro Lido, avevo intenzione di fargli vedere la costa ionica: il lido di Copanello; Pietragrande e Soverato. Giunti vicino al ristorante "Aranceto", mi sono fermato perché volevo salutare il mio amico Francesco Gattini ("Franco" uno degli imputati latitanti n.d.r.). L'Angelini conosceva Gattini per averlo visto nel mese di luglio a Sesto Calende. Gattini si era recato nel Nord per acquistare, insieme a me, delle partite di caffè in Svizzera, che doveva poi essere trasferito in Calabria. In quell'occasione, Angelini, saputo il motivo della presenza del Gattini al Nord, disse di essere anhe lui disposto a entrare nell'affare del caffè e si dichiarò disponibile per effettuarlo dopo le ferie di ferragosto. Gattini lasciò sia a me che a lui il suo numero di telefono perché c'era urgenza di acquistare il caffè prima del periodo stabilito. In quell'occasione non abbiamo trovato Gattini ». « I 104 milioni furono da me consegnati all'Angelini il giorno del suo arrivo, cioè il 6 agosto, alla presenza di Geroldi e della Petroncini, dinanzi alla stazione di Gizze- | ; . ' " ria Lido, alle ore 22 dopo la cena ». 7. La morte di Cristina « Chiesi notizie di Cristina Mazzotti all'Angelini perché non avevo sentito alla televisione né letto sui giornali la notizia del rilascio. Angelini mi rispose che la ragazza era stata lasciata in buone mani e che sarebbe stata liberata non appena si sarebbe accertato che i soldi del riscatto non erano stati segnalati. Aggiunse che tali accordi erano stati presi con Menzaghi. A questo discorso non erano presenti né Geroldi né la Petroncini, che stavano discutendo dei fatti loro. Devo aggiungere che nei mesi di maggio, giugno e luglio e durante i primi due o tre giorni di agosto, ho sempre lavorato con la ditta "Roggi", di Bareggio (Milano) e presso la Montecatini, sempre per conto della ditta " Roggi ", di Ciriano Laghetto, nel mese di luglio. Presso la Montecatini esistono le targhette timbrate di entrata e di uscita ». Questa la confessione di Achille Gaetano. Così com'è, integrale, parola per parola, stesa e sottoscritta. Egli ha dichiarato di volerla consegnare nelle mani del magistrato, nei prossimi giorni quando si costituirà. Silvana Mazzocchi L'itinerario di Cristina dopo il rapimento, in base alle indicazioni di Achille Gaetano