Le richieste dei tessili per il nuovo contratto

Le richieste dei tessili per il nuovo contratto Convegno a Modena sulla "piattaforma Le richieste dei tessili per il nuovo contratto L'accordo nazionale della categoria scade nel giugno del 76 - La crisi del settore: una contrazione del 15°o dell'occupazione in pochi mesi (Dal nostro corrispondente) Modena, 9 settembre. Oltre 700 mila lavoratori tessili sono rappresentati da folte delegazioni, convenute a Modena, ad un convegno che si sta svolgendo alla Camera del lavoro. Tema della discussione: la «piattaforma» delle richieste da avanzare alla controparte nel corso delle trattative che porteranno al rinnovo del contratto sia per i tessili che per gli addetti al settore dell'abbigliamento nel prossimo anno. Il contratto nazionale della cetegoria scade nel giugno 1976. Sono presenti i segretari generali della Cgil, Cisl e Uil, Ballini, Meraviglia e Novaretti. Ballarmi ha aperto i lavori (che si potrarranno fino a domani sera con un'ampia relazione nella quale ha dapprima delineato le cause della grave crisi economica e della recessione che ha colpito in modo pesante il settore. Egli ha detto che la insufficienza degli investimenti, la mancata ristrutturazione delle aziende, i cui impianti invecchiati non sono stati mantenuti al passo delle più recenti tecnologie, la stretta creditizia, quella fiscale, la caduta della domanda estera ed interna, sono tutte cause che hanno portato gli addetti da 800 mila circa a 700 mila, con una diminuzione netta di oltre il 15 per cento della occupazione nel giro di pochi mesi. Inoltre Ballarmi ha rilevato che le ore di Cassa integrazione sono salite al giugno di quest'anno, a 37 mila. E nulla fa prevedere — ha detto il responsabile dei tessili della Cgil — che le cose miglioreranno nei prossimi mesi. Tenuto conto — ha continuato — di tutti gli elementi della crisi, occorre vedere dove i lavoratori possono al tempo stesso salvare i livelli occupazionali e puntare decisamente al miglioramento delle condizioni di lavoro della categoria in unione ad uno sviluppo generale del settore interessato. La difesa dell'occupazione, del reddito di lavoro, e 1 o sviluppo economico e sociale delle aziende, sono i cardini delle proposte da avanzare alla controparte — ha detto ancora Ballini —. I tessili chiedono che si provveda alla trasformazione dei prelievi contributivi del salario, eh e, in pratica, costituiscono una tassa sulla occupazione, collegandoli col valore aggiunto; che si attui una seria e coerente politica creditizia; che s; sostengano inoltre le esportazioni e si giunga al saldo della bilancia commerciale. Essi chiedono inoltre che sia più efficiente la utilizzazione delle aziende tessili e di abbigliamento a capitale pubblico, che siano incrementate le relative commesse pubbliche, che si attui una politica di investimenti, che si respinga il basso salario, e in genere lo sfruttamento della forza-lavoro col «decentramento» delle commesse. Punti qualificanti nel nuovo contratto, fra queste richieste, saranno infatti l'eliminazione di ogni possibile forma di copertura del lavoro a domicilio, l'unicità del trattamento economico e normativo per tutti i dipendenti, operai ed impiegati, e la soppressione del decentramento produttive. La recente legge sul lavoro a domicilio, secondo i sindacati, non ha prodotto per i lavoratori effetti sensibili. \ ; I ! !:II Altre rivendicazioni: miglioramenti retributivi, quattordicesima mensilità, inquadramento professionale, mansioni, qualifiche, scatti delle in\ dennità di anzianità, diritto ; allo studio, tutela del posto di I lavoro, straordinari, e miglio! ramento degli ambienti di la! voro. g. m.

Persone citate: Ballini, Meraviglia, Novaretti

Luoghi citati: Modena