I metalmeccanici discutono i punti-chiave del contratto

I metalmeccanici discutono i punti-chiave del contratto Orario di lavoro, aumenti, indennità e scatti d'anzianità I metalmeccanici discutono i punti-chiave del contratto Riuniti a Roma i 123 membri del direttivo nazionale metalmeccanici Cgil-Cisl-Uil - Il dibattito prosegue oggi perché su alcuni temi centrali vi sono ancora sensibili diversità d'opinioni I (Dal nostro inviato speciale) Roma, 9 settembre. Il direttivo della Federazioj ne lavoratori metalmeccanici | aveva programmato di termi; nare entro questa sera la dij scussione per la «piattaforma ; contrattuale» da portare poi all'esame delle assemblee di fabbrica. Invece, il dibattito i proseguirà anche domani perj che su alcuni temi centrali vi | sono ancora sensibili diversit tà di opinioni. I 123 membri i del direttivo nazionale dei 1 metalmeccanici Cgil-Cisl-TJil [ (il 30 per cento circa eletto ! direttamente dai consigli di i fabbrica) discute a «porte ! chiuse»: forse è un peccato - perché il tono del dibattito te! stimonierebbe il travaglio e il ; senso di responsabilità dei di- j ! rigenti della più forte catego-1 j ria dell'industria (quasi un j : milione e mezzo di lavorato-1 I ri) che si trovano a dover i ! compiere scelte nella difficile j ! situazione del Paese. \ Sulle politiche generali, il | | documento preparato, dopo \ la relazione del segretario del- ì la Cisl, Gianni Bon, non ha provocato contrasti di rilievo: j il «pacchetto governativo» per il rilancio economico è insufficiente; rifiuto di ogni li- i mitazione del diritto di scio- j pero; difesa dell'occupazione e rilancio degli investimenti, anche nelle vertenze azienda- ! li; sollecitazione alle Confede- ! razioni per le vertenze nazionali per le riforme e la diversificazione produttiva (trasporti, energia, telecomunicazioni, chimica, eccetera); opposizione ai progetti di fisca- ; lizzazione degli oneri sociali j (fino a quando non ci sarà una riforma fiscale capace di far pagare le tasse a tutti). ! Ancora in discussione la prò- : posta di uno sciopero, entro I settembre, nelle Partecipazioni statali per le vertenze aperte nella cantieristica, nelle telecomunicazioni, nella siderurgia e all'Alfa Romeo. Le difficoltà maggiori riguardano alcuni punti strategici della «piattaforma» rivendicativa vera e propria, che è stata oggetto della seconda relazione fatta da Silvano Veronese della Uil, a nome di tutta la segreteria della Firn. Sintetizziamo i temi di maggior rilievo. Orario di lavoro. Nessuno pensa a una riduzione generalizzata degli orari di lavoro. Però c'è la questione della mezz'ora per la mensa: parecchie aziende compresa la Fiat . (secondo una valutazione cir- ca il 20 per cento dei metal- I meccanici; secondo altre va- ;lutazioni «molto meno») han- no la mezz'ora per la mensa i ' effettivo. Includerla significherebbe ridurre l'orario di lavoro (in modo più o meno esteso) e porre parecchi problemi collaterali che potrebbero andare dalla utilizzazione degli impianti, all'assenteismo, al trattamento del terzo Iturno (che oggi ha già sette ore di lavoro). Però è anche vero che oggi vi sono lavoratori che hanno la mezz'ora per la mensa inclusa nell'orario ed altri che l'hanno fuori orario. Una via d'uscita potrebbe essere la tendenza alla «omogeneizzazione nell'ambito delle aziende» dove è possibile. Aumento salariale. Circolano cifre indicative che oscillano dalle 20-25 mila lire mensi- i|' avere una notevole incidenza economica. In particolare l'in dennità di anzianità e gli scat ti per operai ed impiegati, Indennità di anzianità. Si pensa di chiedere per contrat to il controllo sull'impiego dei fondi dell'indennità di an zianità che le aziende sono te nute ad accantonare per leg- li alle 35 ed anche 40 mila. Ildirettivo ha già specificato che «la quantità dell'aumento sarà definita al termine della consultazione di fabbrica» nella conferenza dei delegati ene si terrà entro la prima metà di ottobre. Le cifre del- l'aumento salariale oggi sono poco indicative perché legate a parecchi fattori: per esempio, la politica governativa in materia di detassazione dei redditi di lavoro, di cumulo dei redditi, di tariffe pubbliche, di difesa dei prezzi al consumo. La misura dell'aumento è inoltre legata ad alcune decisioni che deve prendere il direttivo dei metalmeccanici circa gli altri istituti contrattuali che possono , ge. Il «nodo» sul quale si di | scute riguarda la parificazio ne tra operai ed impiegati, j Oggi l'operaio ha 173 ore di salario all'anno dopo dieci an j ni di anzianità aziendale; l'im j piegato ha una mensilità ai j l'anno fin dal primo anno di j lavoro nell'azienda. Scatti di anzianità. L'operaio metalmeccanico ha quattro scatti di anzianità dell'I,50 per cento della paga base; l'impiegato ha 12 scatti del 5,50 per cento calcolati sulla paga base più la contingenza. Ciò significa che un operaio e un impiegato che, dopo l'inquadramento unico, dovrebbero essere allo stesso livello (per esempio, la terza categoria) in realtà negli anni diventano di nuovo «diversi». Differenze. Sommando indennità di licenziamento e scatti, secondo calcoli fattia dal segretario torinese della I ; Uil Corrado Ferro a parità di1 uu ^uiiauo rerro, d pa ud ui anzianità e di categoria, un operaio lasciando l'azienda percepisce 1 milione 700 mila lire; un impiegato circa 3 mi-1 lioni. Però è chiaro che se si affrontano questi due grossi temi nel contratto del prossimo autunno si restringe la cifra da destinare all'aumento secco «uguale per tutti». Altri oneri. Inoltre, oneri economici derivernano anche dal conglobamento dei 103 punti «leggeri» di contingenza e dal conglobamento (che si intende chiedere) delle 12 mila lire derivanti dall'accordo sulla contingenz cahe ha istituito i «punti pesanti». E' stato calcolato (nella relazione di Veronesi) che queste operazioni comporterebbero, da sole, un aumento mensile di cbdpccgcpmrdapcirca 3500 lire per la seconda categoria; di 5500 lire per la | dterza; di 2300 per la quarta e ! qdi 13.500 per la quinta. Infine,, i sindacalisti fanno altre con- pI siderazioni: estendendo gli p; automatismi salariali (contin- r1 gen7^-' scatt1, indenni.ta di, an" i r t eccetera) si riduce m ' dj ih r salari-ile sempre di più 1 aiea salariale gcontrattabile in fabbrica. 1 Sergio Devecchi d

Persone citate: Corrado Ferro, Gianni Bon, Sergio Devecchi, Silvano Veronese, Veronesi

Luoghi citati: Roma