Gli scioperi nel pubblico impiego discussi dai sindacati ad Ariccia

Gli scioperi nel pubblico impiego discussi dai sindacati ad Ariccia Tra istanze di categoria e servizi indispensabili ai cittadini Gli scioperi nel pubblico impiego discussi dai sindacati ad Ariccia Secco no di Cgil, Cisl, Uil « a qualsiasi forma di regolamentazione del diritto di sciopero » Roma, 8 settembre. Un secco «no» a qualsiasi forma di regolamentazione del diritto di sciopero «di fonte esterna al sindacato», un impegno leale a realizzare una più estesa autodisciplina soprattutto nei servizi di maggiore interesse per la popolazione; l'urgenza di eliminare le cause delle gravi tensioni esistenti nel pubblico impiego, a cominciare dalla «giungla retributiva», e dal caos dell'amministrazione statale: sono questi gli elementi che caratterizzano la relazione tenuta oggi dal segretario confederale della Cisl, Ciancaglini, a nome della segreteria della Federazione Cgil Cisl Uil a un seminario sulle politiche contrattuali nei settori del pubblico e dei servizi. All'incontro, organizzato dalla Federazione presso la scuola sindacale di Ariccia, partecipano più di 300 dirigenti sindacali di tutti i settori. Le prime conclusioni saranno tirate domani sera, ma entro settembre alcuni aspetti del dibattito saranno ripresi e approfonditi in un secondo convegno. «Dobbiamo ribadire — ha detto Ciancaglini — la nostra netta e assoluta contrarietà a miaTsiasìforma diregolarnen-\fazione del diritto di sciopero I ' di fonte esterna al sindacato, proprio perché la strada delle limitazioni si sa dove inizia e | ' non si sa dove finisce. Questo \ : per noi riguarda anche il di-1 ! ritto di sciopero nei servizi | | pubblici, che non può essere ; messo in discussione, pure ] nel rispetto e nella salvaguar! dia di diritti essenziali per la ': comunità, e nelle funzioni o ; servizi pubblici con carattere | di preminente interesse gene! rate. A questo fine e non da oggi abbiamo percorso la via dell'autodisciplina dell'esercì'zio del diritto di sciopero in ! determinati settori delicati, dal settore ospedaliero a quello dell'energia, a quello dei trasporti per quanto riguarda preavviso, durata, forme di astensione, garanzia della continuità dei servizi essenziali e non sospendigli». Il relatore ha insistito: «Riteniamo che un intervento di legge diretto contro forme di sciopero qualificate come illegali, anche perché proclamate da gruppi ristretti di lavoratori, non solo sarebbe pericoloso per le implicazìonipiù ge- !insegna l'esperienza di altri paesi». Più che preoccuparsi del come evitare «scioperi selvaggi», è indispensabile rimuovere le cause del malcontento, del fermento crescente fra oltre tre milioni e mezzo di pubblici dipendenti che sono già impegnati in vertenze settoriali, o che dovranno rive- v dere le loro condizioni econoA mjche e normative tra la fine nerali. ma anche inutile come |del 1975 e i primi mesi del 1976. Sono tra questi i ferrovieri, gli insegnanti, gli statali amministrativi, i parastatali, i dipendenti degli enti locali, gli ospedalieri, il personale della scuola. g. f.

Persone citate: Ciancaglini

Luoghi citati: Ariccia, Roma