In trentamila all'Arena per le canzoni del Cile

In trentamila all'Arena per le canzoni del Cile In trentamila all'Arena per le canzoni del Cile (Nostro servizio particolare) Verona, 8 settembre. Trentamila persone hanno riempito sabato sera l'Arena di Verona per una manifestazione di solidarietà con il popolo cileno. Soprattutto giovani, venuti dalle città vicine, ad ascoltare il dolore e la sperma del Cile cantati dagli Inti Illìmani e dai Quilapayun: spiegati in un grande affresco dipinto dai mura¬ listi della Brigada Paolo Neruda; scanditi dai versi del poeta, cui hanno dato voce e passione gli attori Bruno Cirino e Daniela Nobili. Nel fondo, brani di Luigi Nono pieni di ìnquietitudine e angoscia. Con la canzone e la poesia gli artisti cileni in esilio hanno raccontato la ballata tragica del loro Paese. Due anni fa in Cile è cominciato il Me- dioevo, la giunta militare incarcera, tortura reprime. Il nostro popolo, dice un giova- I ne, è un popolo lieto e allegro, che ha conosciuto la più profonda tristezza. Ma non perde la speranza, perché sente la solidarietà degli altri popoli. Inti Illimani, i mantelli rossi, e Quilapayun i mantelli neri, fanno sentire con i loro strumenti e canti questa voce del Cile che vuole tornare libero e allegro, j Una voce dolente di chi ha visto e saputo mille atrocità. Drammatica e intensa la testimonianza di Joana Jara. E' la vedova di Victor Jara. il musicista cileno ucciso dai fascisti dopo il golpe di due anni fa. Prima l'hanno torturato, gli hanno tagliato le mani che suonavano note di libertà. La moglie di Jara ha chiesto che venga inviata una petizione al segretario dell'Onu perché in Cile siano garantiti i diritti dell'uomo, compreso il diritto alla vita. La dittatura cerca di uccidere gli oppositori e con essi la cultura del popolo cileno. Gli artisti in esilio vogliono farla vivere raccontandola. La manifestazione, nonostante il pubblico eccezionale, superiore a quello degli I spettacoli areniani, è stata regolare e ordinata. Qualcuno aveva timore di «strumentalizzazioni politiche». Ma Verona, città tranquilla, è città civile. Gli artisti cileni l'hanno ringraziata più volte e hanno donato ai veronesi il grande affresco murale dipinto durante lo spettacolo dalla Brigada Pablo Neruda. Figure e colori che dicono l'orrore del medioevo cileno e la voglia di vivere nuova libertf r. f. Imi Illiniani in un recente concerto a Torino

Luoghi citati: Cile, Torino, Verona