I "perché,, di tutti gli sconfitti di Giorgio Viglino

I "perché,, di tutti gli sconfitti Giochi della verità con gli avversari della Ferrari I "perché,, di tutti gli sconfitti (Dal nostro inviato speciale) Monza, 6 settembre. • Perché avete perso? ». La domanda coglie di sorpresa piloti e tecnici se non altro perché arriva con ventiquattr'ore di anticipo su quello che tutti considerano soltanto l'atto formale per consegnare a Niki Lauda il titolo mondiale, ma proprio per questo è interessante e non ovvia. E' divertente il gioco, soprattutto perché attuato in mezzo al caos delle prove, una specie di gioco della verità che non permette riflessioni troppo profonde e rispecchia così sensazioni vere. Comincio con i managers coloro che guidano le diverse équipes che fabbriche proprio non sono, al contrario di Ferrari, e per essi soltanto i migliori, ovviamente. Colin Chapman è stato il primo ad ' inventare » la macchina assemblata e le sue Lotus sono sempre state protagoniste del • mondiale » lino a quest'anno, quando sono progressivamente sparite dalle classifiche con Peterson, e dagli ordini di partenza con Jackie Ickx. Chapman è un bucaniere esperto e si imbarca in una spiegazione tecnica che non regge relativa al motore ad otto cilindri e ad una sua presunta difficoltà a trasmettere potenze sempre maggiori alle ruote. Entrando più brutalmente nei dettagli chiedo: » Siete voi che avete fermato ogni ricerca, ogni miglioramento? Per quale ragione, i quattrini forse? ». Chapman tentenna, poi replica deciso: « Ho tutti i quattrini di cui necessito ». E si allontana indi- spettilo. Di lì a poco annuncerà però che a Silverstone tra un mese verrà presentata la nuova Lotus e chi indaga un poco più a fondo viene a scoprire che il contratto '75 con la John Player's è stato rinnovato soltanto 15 giorni la e quindi anche il denaro è arrivato con molto ritardo. Ken Tyrrell, il patron di Jackie Stewart, l'uomo che inventava i campioni, quest'anno non è riuscito a far molto né per Jody Scheckter né per Patrick Depailler. - Abbiamo avuto una serie di problemi diversi e mai siamo riusciti a mettere in pista una macchina In piena efficienza. Non credo che il motore ad 8 cilindri sia finito, anzi penso che il Cosworth dopo questa parentesi tornerà a dominare proprio perché ha una formula più semplice e quindi facilmente migliorabile ». Fa da contrappunto Jody Scheckter che, appollaiato in mezzo ad un treno di pneumatici, ascoltava con noncuranza. « Tutte sciocchezze. L'otto cilindri è finito, perché frazionamento corrisponde ad un aumento di potenza. Se chiudi la cilindrata, devi aumentare il frazionamento, è matematico. Poi elimini le maggiori probabilità di rottura e il gioco è fatto. Il guaio è che noi dove lo prendiamo un dodici cilindri? ». Attorno le macchine vanno e vengono con rumori assordanti, se son ritmici bene, se non lo sono guai. Alla Brabham i Cosworth girano come orologi, ma manca quello sprint, quel pizzico di potenza in più che ancora potrebbe fare sperare a Reutemann di recuperare in extremis il titolo mondiale. L'argentino dice schietto, ed è il primo, che ogni discorso è stato troncato da metà stagione. »A Le Castellet Lauda ha vinto il titolo mondiale. Tutto quello che la Ferrari aveva fatto da inizio stagione fino a quel momento sarebbe bastato per vivere di rendita. Noi segnatamente abbiamo perso perché abbiamo cominciato ad avere le macchine In ordine con estremo ritardo, ma comunque non credo che avremmo potuto invertire il risultato finale. Riconosciamo alla Ferrari il merito di un motore migliore, di una macchina ben equilibrata in ogni parte, di un'organizzazione eccellente. Per batterli bisogna adeguarsi». E per adeguarsi rapidamente la Brabham firma il contratto con l'Alia Romeo per il dodici cilindri Boxer, che ha tanti punti di contatto con il Ferrari, da sembrare suo fratello, minore s'intende. Ecclestone. general-manager della scuderia britannica, fa un intervento diplomatico per spiegare come il Cosworth vada benissimo, e comunque venga abbandonato. Un gioco delle tre carte che non riesce tanto bene. — Perché avete perso, tu Vittorio Brambilla e comunque la March? ■ La nostra è una squadra giovane, ci abbiamo messo un po' di tempo a trovare un rendimento ottimale. Poi a poco a poco i risultati sono venuti. Certo che la Ferrari è un'altra cosa: grossa organizzazione, grossa casa. Lauda ha fatio come me. ha portato bene la macchina mettendola a posto perfettamente, solo che la sua ha reso di più. Quello che hanno li dietro l'è un jet, altroché». Ed Emerson Fittipaldi, il pilota di maggior classe, l'uomo con più lascino, il campione del mondo ormai senza corona, cosa ne pensa? Emerson sorride un paio di volte prima di rispondere, e le basette a cespuglio si spostano ogni volta perché »o campeao- quando sorride è come uno di noi che si sganasci. Finalmente, trovata la battuta, liquida il problema li. con la consueta verve: »Si può vincere un anno il campionato senza macchina, il secondo no». — Perché avete vinto avvocato Montezemolo? «Per carità, glielo dico domani, non oggi». Replica, strizzando un occhio, per recitare bene lino in fondo la parte, ma cosi come gli altri accettano di averle buscate, lui sa benissimo di aver latto centro. Giorgio Viglino

Luoghi citati: Monza, Silverstone