Leone ho discusso con Moro sul messaggio olle Cernere
Leone ho discusso con Moro sul messaggio olle Cernere Il colloquio è avvenuto a Castel Porziano Leone ho discusso con Moro sul messaggio olle Cernere L'intervento diretto del Capo dello Stato sembra però meno certo: si parla di « eventualità di un messaggio » - Zaccagnini ha concluso i colloqui coi dirigenti regionali - E' rinviato il convegno dei dorotei Roma. 5 settembre. L'eventualità di un messag-gio presidenziale al Parlamen- to è stata esaminata oggi, per la prima volta, dopo i prean-nunci seguiti all'intervista di Leone, fra il Capo dello Stato ; e il presidente del Consiglio, , Moro, da lui ricevuto, come I vuole" la prassi, dopo la pau-1 sa politica d'estate. L'incontro è stato lungo, ol tre due ore, favorito dalla cir costanza che è avvenuto au i rante la colazione alla quale ! Mero è stato invitato nella \ residenza di Castelporziano, ; dove Leone aveva ricevuto, j peso prima, il presidente dei là Gu-'nea-Bissau, Cabrai. La i materia dello scambio di ve- ! dute fra Leone e Moro non -; mancava davvero: dalla si- ; tuazione politica attuale e r ; prevedibile a quella economi-1 ca, dall'autunno sindacale ai i problemi produttivi, dalla o I politica internazionale alla , i recrudescenza impressionane 1 te della criminalità. Tutti -1 problemi che potrebbero rien i trare nel messaggio alle Ca¬ e a , , a - a i o o e i mere. Senonché fonti qualificate lasciano intendere, stasera, che l'invio del messaggio sia meno certo di quanto apparisse nei giorni scorsi, tanto che fu indicata la probabile data del 23 settembre, quando il Senato e la Camera si riapriranno. Adesso quelle fonti riferiscono che Leone e Moro hanno esaminato « l'eventuale possibilità di un messaggio ». Ricordiamo che un atto così solenne ed eccezionale richiede, per Costituzione, la controfirma del presidente del Consiglio. Moro, sinora, non si è mai pronunciato né sulle « confidenze » fatte dal Capo dello Stato a un noto giornalista, né sul preannuncio del messaggio al Parlamento. Vi sono due altri fatti di rilievo. Il primo è la decisione dei Dorotei, presa ieri dopo una riunione presieduta da Piccoli, di rinviare il loro convegno nazionale in programma a Roma per il 19 settembre e di tenere tre convegni distinti per il nord, il sud e il centro. Il motivo ufficiale è che il rinvio è stato reso necessario dalla coincidenza, in quei giorni, della direzione de. Ma in realtà, le discordie esistenti fra i Dorotei, dopo il distacco di Rumor, sono tutt'altro che placate. Lo provano i casi di ; j,!■;1:1: Napoli e del Veneto, dove do- j mani sarà rifatta l'elezione I a e o . . i i i . , a n i a è a o o i o è o del nuovo segretario regionale dopo che era stato eletto, a sorpresa, un rumoriano anziché il candidato sostenuto da Bisaglia. Secondo fatto, il segretario della de, Zaccagnini, ha concluso oggi il suo giro di colloqui con i diri| genti regionali del partito ricevendo quelli dell'Umbria, del Trentino-Alto Adige, del Molise, delal Campania e del Veneto. Ma fra i veneti mancava sia il segretario uscente, Feltrin, sia il segretario neo-eletto e già dimissionario, Santacatterina. Un successivo comunicato conclusivo dice che nei quattro giorni di incontri con Zaccagnini i dirigenti de di tutte le Regioni hanno dato « una sostanziale convergenza nella linea indicata dal Consiglio nazionale e ribadita dalla direzione ». Questa formula significa che non sono mancate, com'era naturale nella situazione della de, divergenze sulla linea del partito, mplgrado Zaccagnini nel recente editoriale sul « Popolo » abbia ribadito che la de ritiene possibili convergenze dei comunisti su un programma della magigoranza, ma non un accordo politico di fondo. E' la posizione di La Malfa che ha proposto un negoziato globale alle forze sociali e politiche, incluso il pei. Domani la « Voce repubblicana », in un editoriale ispirato da La Malfa, replica duramente al Manifesto che ha inter a -1 pretato la proposta come di i o r e retta al « salvataggio e alla sopravvivenza del sistema ». « Il problema che si pone alle forze politiche e sociali — scrive l'organo del pri — è se esse sono talmente deboli da dover continuare a subire I | , !: : : i!I:ii|iìIiI|Ijj|!!t!I'.!jij|)iI1'J|IIj| questo ricatto. E se la sorte democratica e civile del Paese sta loro più a cuore della concorrenza che forze extraparlamentari e sindacati autonomi possono esercitare sulla sinistra. La sopravvivenza è condizione per ogni ulteriore sviluppo e non è subordinata a contropartita da chiedere a questo o a quello». 1. f.
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