A Sofia aspettano già la Juventus

A Sofia aspettano già la Juventus Oggi Parola osserva i rivali dei bianconeri in Coppa dei Campioni A Sofia aspettano già la Juventus (Dal nostro Inviato speciale) Sofia, 5 settembre. Manol Manolov, allenatore del Cska, lo afferma con decisione: « Non abbiamo paura. Semmai è la Juventus che deve preoccuparsi ». Ma e nervoso, Manolov, le mani non stanno terme, gli occhi nocciola sfuggono volentieri perché capisce che parlando con un italiano la sicurezza dimostrata di fronte al mondo sportivo bulgaro perde di ogni valore. Manolov ha 47 anni, movimenti decisi, volto interessante: in Bulgaria lo ricordano come il migliore ditensore del dopoguerra, paragonandolo a Parola. In campo, dicono, era potente, esuberante, deciso. Ora, come allenatore, vuole una squadra potente, esuberante, decisa. Lui, dopo aver spiato i prossimi avversari nell'incontro di Coppa Italia contro l'Inter, dice che il Cska eliminerà la Juventus dalla Coppa del Campioni, ma i tifosi che passeggiano nel parco del popolo davanti allo stadio Lesk! 0 che gustano l'apertivo nel bar all'aperto di Rouski Boulevard sono di opinione diversa. Rimpiangono il sorteggio maligno, anche se 10 spettacolo che sulla carta può offrire la squadra italiana in fondo 11 attira di più che non la facile qualilicazione a spese di una formazione maltese o finlandese. Per Cska Sofia-Juventus accorreranno in 75 mila, quanti cioè ne può contenere lo splendido stadio Vassilev Leski. Ci sarà anche la televisione in diretta, a testimonianza di una attesa che si fa di giorno in giorno più viva. La Juventus è qui In Bulgaria la squadra italiana più conosciuta e ammirata, seguita nel cuore degli appassionati di calcio dall'Inter e dalla Fiorentina, autrice, quindici anni fa a Solia di una partita memorabile che tenne Immobili e stupefatti sotto la pioggia 50 mila spettatori. Della Juventus gli sportivi bulgari sanno praticamente tutto: giocatori, ruoli, caratteristiche di gioco, tattica, risultati. Forse però sanno anche troppo, visto che a Solia in questi giorni circola una strana voce, e cioè che Parola in vista dell'incontro con il Cska abbia adottato una severità del tutto speciale: niente vino, niente sigarette, niente « bambine », niente di niente. 1 tifosi si divertono per questa trovata, ammiccando furbescamente e sorridendo con malizia: ma ai nomi di Anastasi, Altafini, Capello, ritornano serissimi: « Fuori, siamo fuori », e se ne vanno sconsolati. La loro squadra, il Cska, e cioè il club sportivo centrale dell'armata, non offre al momento molte garanzie, malgrado la faccia dura e fiduciosa di Manol Manolov. Nelle prime tre partite di campionato I bulgari, diciotto scudetti all'attivo, hanno offerto prestazioni a dir poco sconcertanti: sconfitti in casa per 3 a 2 dal Botev (ma fino al 65' perdevano addirittura per 3 a 0), hanno vinto gli altri due incontri (a Pleven contro la Spartak e in casa contro il Pirin, squadra di modesta levatura) per 1 a 0, segnando sem¬ pre in contropiede e correndo parecchi pericoli In difesa. Manolov, In cerca di nuove soluzioni, ha messo in campo ben 18 giocatori, mutando ogni volta il reparto arretrato nel tentativo caparbio e inutile di trovare un equilibrio e una stabilità che per il momento appaiono ancora molto lontani. In attacco gli uomini non ruotano ma I problemi rimangono: l'acquisto dei due nazionali juniores Markov e Yoncev e di Pritargov, capo cannoniere dello scorso anno, proveniente dal Tracia Plovdiv, offre sulla carta notevoli garanzie, ma sul campo per il momento pochi gol, visto che ben tre delle quattro reti messe a segno finora dal Cska sono opera del grande Kolev, cervello, cursore dei goleador della squadra. Manolov, che ha ambizioni pari all'abilità (e, ancor più, pari ai rispetto delle decisioni dall'alto), ha iniziato con il Cska un processo di svecchiamento comune in questo momento a tutto II calcio bulgaro. Dopo i risultati di Monaco, dove peraltro la Bulgaria non deluse del tutto, iniziò un lungo periodo di critiche e polemiche, simile a quello che toccò al calcio azzurro. Ormangev, nuovo allenatore della nazionale, diede vita ad un nuovo corso che tuttavia non oiIrì i risultati sperati: ora pare ritornato alla decisione di utilizzare giocatori già collaudati, e la stessa cosa, praticamente, chiedono I tifosi del Cska a Manolov. Un processo di svecchiamento attuato troppo in fretta, accusano velatamente, con il risultato di dover affrontare ora una squadra come la Juventus senza la necessaria omogeneità Ira i reparti e con una formazione per lo più priva di esperienza internazionale. E poi, continuano, non si deve dimenticare che con la vecchia guardia, il Cska ha battuto anche l'Ajax e pareggiato con il Bayern di Monaco. Il discorso, fatto dall'esterno, ha una sua razionale validità. Manol Manolov non ha però molte alternative: il grande Penev, 87 volte nazionale e fino allo scorso anno libero del Cska. è del tutto luori forma, mentre anche Zafirov, capitano della nazionale, sta attraversando un periodo di scarsa vena. Manolov. nel corso del torneo di Palma di Maiorca cui il Cska ha preso parte in seguito allo sosta di campionato del calcio bulgaro (si giocava Polonia Bulgaria Under 23) ha provato di tutto: Vasilev. terzino, ha latto addirittura la mezz'ala, mentre in difesa c'è stata la solita girandola: il risultato è stato che il Cska si è piazzato terzo, dopo aver perso, per 0 a 1, contro l'Espanol e vinto per 3 a 2 contro la Dinamo Bucarest. Ma, come indica anche il successo con i rumeni, la difesa sembra ancora ben lontana da quanto i tifosi e Manolov stesso vorrebbero. Domani contro il Lokomotive (spettatore Parola) può essere che l'allenatore tenti altre strade, ma salvo scoperte all'ultimo momento la squadra che giocherà contro la Juventus pare già praticamente fatta. Dunque, dovrebbero scendere in campo con il numero dall'uno all'undici questi giocatori: Fillpov, Zaiirov, Rangelov, Vasilev, Stankov, Kolev, Metodev, Markov, Pritargov, Denev, Yoncev. Carlo Coscia

Luoghi citati: Bucarest, Bulgaria, Italia, Maiorca, Monaco, Polonia Bulgaria, Sofia