Due camion per l'Europa

Due camion per l'Europa Presentati i primi prodotti della holding Iveco Due camion per l'Europa Sono il « 170 » e il « 190 », autocarri pesanti a due assi, particolarmente adatti al trasporto internazionale, presentati dalla Fiat Veicoli Industriali - Il « 170» sarà omologato per 14 tonnellate di peso totale a terra, il « 190» per 19 - Possono montare 2 motori: il nuovo 8 cilindri di 17,2 litri (330 Cv di potenza) o il collaudato 6 cilindri di 13,8 litri (260 Cv) - Nuovi tipi di cambi a 13 o a 8 marce ■ Velocità di 115 km/ora La Fiat Veicoli Industriali presenta due nuovi autocarri pesanti a due assi: i modelli 170 e 190 (la denominazione richiama il rispettivo peso potenziale a terra), primi veicoli nati nell'ambito della holding internazionale Iveco (Industriai vehicles corporation), formata all'inizio dell'anno tra la stessa Fiat, la Lancia veicoli speciali, la MagirusDeutz, la Om e la Unic. Sono destinati al trasporto pesante a lungo raggio, utilizzabili senza limitazioni di impiego anche e soprattutto in regime Tir. In particolare il 170, con un peso totale a terra di 17,5 tonnellate, risponde ai limiti del nuovo codice europeo unificato per i veicoli a due assi, codice atteso da anni sia in sede comunitaria sia nella normativa italiana, che finora ha gravemente penalizzato, con le sue eccessive limitazioni, il nostro autotrasporto merci nei confronti della concorrenza estera. Il 170 verrà omologato in Italia per 14 tonnellate di p.t.t. per i trasporti stradali eccezionali, mentre il 190 sarà omologato per 19 tonnellate. L'uscita della nuova gamma, illustrata nei giorni scorsi ai giornalisti dall'intero staff della Fiat Veicoli Industriali (l'ingegnere Bruno Beccaria, vicepresidente e amministratore delegato dell'Iveco, l'ingegner Dino Filtri, responsabile del coordinamento progettazione, gli ingegneri Corbellini, Ariotti, Michelacci e Pinolini), a parte il suo significato economico e industriale, costituisce un avvenimento tecnico di particolare importanza, perché i due veicoli sono stati progettati e sviluppati — attraverso alcuni anni di prove e collaudi estremamente severi — secondo un'avanzata filosofia costruttiva: elevato contenuto tecnologico del prodotto, marcata specializzazione per impieghi stradali e cantieristici, tara più ridotta per aumentare il carico utile, architettura di base impostata sul trattore per semirimorchio da cui sono derivati, in diversi passi, i carri della gamma. L'obiettivo fondamentale di aumentare la potenza installata senza ridurre il carico utile del veicolo, ha portato i tecnici a scegliere un motore Diesel 4 tempi su otto cilindri a V di ben 17,2 litri di cilindrata, caratteristico per il rapporto corsa-diametro (rispettivamente 130 e 145 mm) inferiore all'unità. E' cioè un motore «superquadro», con bassa velocità lineare media di stantuffo, che al regime di 2400 giri minuto eroga la potenza di 330 cavalli Din, e l'elevata coppia massima di 115 kgm a 1200 giri. La disposizione dei cilindri a V a 90 gradi ha consentito di contenere notevolmente gli ingombri longitudinale e di altezza del gruppo, che anche per altre particolarità si pone all'avanguardia tecnica e tecnologica; citiamo tra l'altro le teste cilindri singole con iniettori laterali, le doppie valvole di aspirazione e scarico, l'accurata lubrificazione. La citata potenza di 330 Cv è largamente prudenziale: potrà infatti salire in un secondo tempo, attraverso l'alimentazione forzata da turbo-compressore per la quale il propulsore è predisposto, fino a 450 cavalli. Sia il 170 che il 190 possono anche assere equipaggiati, a seconda delle esigenze di utilizzazione, con il motore sei cilindri in linea di 13,8 litri e 260 Cv di potenza, che già oggi motorizza la gamma alta della produzione Fiat e Om. Un'altra novità è l'adozione, per la versione 8V, di un cambio — in blocco con il motore onde ridurre il passo del trattore, che è il tipo base — tipo Filter a 13 marce avanti (4 moltiplicate, 4 normali e 5 ridotte) in alternativa a un cambio TZ a 8 marce (4 normali e 4 ridotte), mentre per il sei cilindri viene impiegato il noto cambio Fiat a 4 velocità con riduttore. Con il motore otto cilindri e il cambio a 13 marce, il veicolo combinato a pieno carico è in grado di raggiungere con rapporto «lungo» la velocità di circa 115 km orari, e di superare pendenze fino al 28 per cento. Altri dettagli tecnici del 170-190 sono il telaio del classico tipo a longheroni di eccezionale robustezza, l'assale e il ponte con leve di registrazione automatica dei freni, la frizione servo-comandata ad aria compressa, lo sterzo a ricircolazione di sfere con servocomando idraulico, rimpianto frenante di tipo pneumatico con quattro dispositivi indipendenti. Infine la cabina di guida a tetto rialzato, sulla quale è stato raggiunto un livello ottimale di confort, insonorizzazione, visibilità; è dotabile di un terzo sedile e due cuccette. In totale, le verisoni del 170-190, indipendentemente dal motore 8V o 6 cilindri, sono: trattore per semirimorchio con passo di 3485 mm, carro cabinato con passi di 4400, 5000 e 5500 mm. Il tipo 190 si differenzia per il telaio e le sospensioni posteriori rinforzate nonché per i pneumatici di sezione maggiore, essendo destinato in modo particolare a quei mercati — come ad esempio la Francia e il Belgio — dove il codice permette un peso totale a terra di 19 tonnellate per i veicoli a due assi. Non per nulla nei nuovi veicoli Fiat viene sottolineata dai dirigenti l'autentica «vocazione europea». Ferruccio Bernabò

Persone citate: Ariotti, Bruno Beccaria, Corbellini, Dino Filtri, Ferruccio Bernabò, Michelacci, Pinolini

Luoghi citati: Belgio, Europa, Francia, Italia