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Siniawskj e la poesia TELEVISIONE Siniawskj e la poesia Poesia sovietica e musica americana ieri sera sul Nazionale. Dopo un giro in carrozzella tra i monumenti di Roma il poeta Andrea Siniawskj è stato intervistato da Enzo Forcella per la serie « Incontri 1975 ». « Una fuga nella poesia » era il titolo della trasmissione, ma le dichiarazioni di Siniawskj avrebbero forse giustificato di più « Una lotta per la poesia ». Il poeta, 50 anni, sei trascorsi in un lager per la sua disobbedienza alle linee del partito, insegna oggi letteratura russa alla Sorbona di Parigi. Dal '73 ha lasciato il suo paese con la moglie e il figlio. La lotta per la difesa della sua individualità artistica e del suo mondo poetico lo hanno costretto all'esilio. « Io non ho un programma sociale da proporre. Ho soltanto la mia arte », spiega Siniawskj difendendo con pacatezza il suo ruolo di uomo e di poeta che rivendica il diritto a « non interessarsi di politica ». Una scelta diffìcile oggi. A Siniawskj è costata il carcere e l'esilio. ★ ★ La serata sul Nazionale si è conclusa con uno show interamente dedicato a Burt Bacharach, il musicista autore di decine di motivi di successo internazionale. Un'occasione per sentire tante canzoni note da Anyone who had a heart a Walk on by, da Alfie a The look of love. La carriera musicale di Bacharach, figlio di un giornalista di New York, cominciò in un piano-bar. Una delusione per la madre che lo avrebbe voluto pianista di concerti classici. Ma in quel locale incontrò Marlen Dietrich che lo assunse per tre anni come pianista personale. Un bel lancio nel mondo dello spettacolo. Dopo la collaborazione con l'attrice tedesca, il musicista si mise in proprio: audacia che si dimostrò davvero fortunata. Ormai Bacharach è uno dei compositori più noti e imitati nel mondo. Per la colonna sonora del film Butch Cassidy ha vinto anche un Oscar. ★ * Sul Secondo, la commedia Più grandiose dimore di Eugene O'Neill ha portato a conoscenza dei telespettatori uno dei testi meno noti del drammaturgo americano, rappresentato postumo per la prima volta nel 1962. Ne riparleremo domani: lo spettacolo, attraverso la riduzione per il video di A. Micozzi e la regìa di Mario Ferrerò è apparso di buon livello, anche per merito di interpreti scelti con cura. vjce