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Uccisero uno studente per una storia di donne Tre rinviati a giudizio a Roma Uccisero uno studente per una storia di donne (Dalla redazione romana) Roma, 4 settembre. Per l'uccisione di Francesco Papaldo, lo studente ventiquattrenne eliminato da un concorrente in amore e sepolto nella pineta di Castel Fusano, il pubblico ministero Giuseppe De Nardo ha chiesto tre rinvìi a giudizio. A dividersi la responsabilità del feroce omicidio dovrebbero essere, secondo il magistrato, Luigi Sarasini, 34 anni, famiglia facoltosa, amicizie pessime, Armando Sgobba, 28 anni. Ivo Liberati, 42 anni. Sarebbe stato il primo a. ideare il delitto, mentre gli altri due avrebbero avuto il ruolo di « killers ». Ora, se le richieste del rappresentante dell'accusa verranno accolte dal giudice Imposimato, il terzetto rischia l'ergastolo. Infatti è- questa la pena prevista per i reati che il p. m. ha attribuito agli imputati: omicidio premeditato volontario aggravato per aver agito con particolare crudeltà e per motivi abietti. Con l'aggiunta della soppressione di cadavere, del furto di auto, del porto abusivo di arma. Forse questo «giallo» sarebbe rimasto insoluto se, a due anni di distanza dal fatto, uno dei tre protagonisti del delitto non avesse finito per ] confessare. Rinchiuso in car! cere per falsa testimonianza ! (aveva riferito durante le prime indagini circostanze risultate inesatte), Ivo Liberati commise l'imperdonabile errore di confidarsi con un compagno di cella. « Sai, gli disse, a uccidere Papaldo sono stato io insieme con Sarasini e Sgobba». Alla polizia giunse una soffiata sui discorsi fatti in carcere da Liberati; questi fu messo sotto torchio e alla fine vuotò il sacco. Fu così possibile ritrovare il cadavere della vittima, in fondo a una fossa scavata nella sabbia, in una radura di Castel Fusano. Ciò avvenne nello scorso febbraio, a due anni esatti dalla misteriosa scomparsa di Papaldo.