A Monza si teme l'invasione di Giorgio Viglino

A Monza si teme l'invasione Preoccupazioni degli organizzatori per il G. P. d'Italia A Monza si teme l'invasione L'impianto può ospitare 100 mila spettatori, ma gli abusivi rischiano di farlo «scoppiare» persone per controllare la situazione - Sono in lite i fautori e gli avversari dell'autodromo Mobilitate quattromila Incasso e spese enormi (Dal nostro inviato speciale) Monza, 2 settembre. // Gran Premio del secolo è già cominciato, in questo martedì piovoso che vive ancora di giri in pista per i giocattoli delle formule giovanili. In migliaia guardano queste imitazioni delle vetture di lormula 1, nemmeno delusi, in fondo, dell'aver pagato mille lire per non avere nulla In cambio, perché nulla chiedono se non vivere In qualche modo questa atmosfera di vigilia. E' già successo altre volte che attorno alla corsa italiana ci fossero entusiasmo e passione ma quest'anno siamo a punte di tipo febbrile, tanto da mettere gli organizzatori, pur felici del successo, nel ruolo incomodo di malati. Ogni anno la riunione del martedi è il primo approccio ufficiale del Gran Premio d'Italia verso il pubblico, con i giornalisti a far da tramite. Si fanno parole retoriche o meno a seconda del carattere e dell'età di chi parla, ma gli Interventi sono più concreti e positivi del' solito. In tutti c'è il ti¬ more che si verifichi l'invasione dell'impianto, che gli appassionati casuali sommati a quelli di sempre finiscano per far uscire il vino dall'alto della botte e non dal rubinetto. DI qui le esortazioni all'ordine, a un'autodisciplina che aiuti anche chi deve controllare a svolgere meglio il proprio compito, alla rinuncia a! mezzi consueti dei portoghesi, come cesoie per tagliere le reti e scale per passare i muri. I limiti dell'impianto monzese strenuamente difeso, e anche con buone ragioni, dall'Automobile Club Milano rischiano di venire a galla in questa giornata eccezionale. L'agibilità dell'autodromo è ufficialmente di centomila persone, non una di più. Calcolando due persone dietro alla rete da una parte e dall'altra della pista per tutto il perimetro, zone vietate escluse, si totalizzano SO mila persone, tante quante possono acquistare il biglietto «prato». Le altre 40 mila si spargono nelle diverse tribune, sul rialzi di terra disposti in parecchi punti, dovun¬ que insomma si trovi una posizione sopraelevata. Il guaio è che l'affluenza reale all'interno del circuito può essere notevolmente maggiorata dall'ingresso di abusivi e che spettatori paganti (e non) si concentrino tutti in punti chiave, determinando un intasamento, un Ingorgo autentico di pedoni. L'Automobile Club di Milano tiene a sottolineare quanto precaria sia la situazione per un organizzatore che si vede costretto a mobilitare quattromila persone per dare il via alla manifestazione. Le spese sono enormi e bevono l'incasso che pure sarà egualmente grande. Comunque, riducono il margine e soprattutto non dissipano i timori che in questa vigilia diventano sempre più pressanti. Certo, ci fosse l'impianto costruito ex-novo, un tracciato moderno dislocato nella zona più adatta, adesso non si sarebbe qui a parlare di dubbi e incertezze. Purtroppo, l'altro autodromo non c'è e questo, con I suoi diletti, ha pure I pregi di un'azienda ben avviata sul mercato, avviamento confermato appunto dalla presenza di migliaia di persone giunte per non vedere nulla. In favore di Monza si è creato anche un anacronistico comitato presieduto da un architetto. E' una specie di pattuglia d'assalto contro i reparti specializzati di «Italia Nostra», che hanno come obiettivo tinaie quello di cacciar fuori l'impianto dal parco. Il sindaco democristiano ascolta una campana e poi anche l'altra, e per ora sta soprattutto a vedere non essendo stato riconfermato finora nella carica, visto che la sterzata a sinistra è arrivata anche qui a Monza, anzi, per rimanere in carattere con l'auto che di Monza è un simbolo, è stata addirittura una sovrasterzata. Ecco, quindi, che anche con il Gran Premio più bello alle porte si parla della line della concessione prevista per il 78, dei mancati permessi per la costruzione della variante al curvone, dell'assalto che nuovi organizzatori danno a questo G. P. d'Italia monopolizzato dalla pista monzese. Comunque, tante gare sono state latte, si farà anche questa, speriamo soltanto bene, con le centomila persone previste e non più. Per facilitare l'accesso e lo smistamento all'interno gli organizzatori consigliano di giungere per tempo. I biglietti li mettono in vendita alle uscite dei caselli autostradali, poi nei viali che portano a Monza e, infine, alle porte dell'autodromo. Si spera che tutti li comprino prima d'arrivare ai cancelli per ridurre le formalità dell'ingresso. Per venir via a manifestazione finita si sono approntati tracciati diversi dai consueti e la polizia stradale cercherà di incanalare le diverse correnti di traffico. Veniamo alla gara. Domani arriveranno le scuderie inglesi. Tyrrell, Me Laren, Hesketh e Lotus che si installeranno nei garages dell'autodromo. La March farà base nell'officina dei Brambilla che per fortuna è un po' fuori mano altrimenti sarebbe in questi giorni addirittura assediata dagli appassionati. La Ferrari dovrebbe giungere nella serata di giovedì con piloti e meccanici, mentre i «van» con le vetture si trasferiranno a Monza venerdì mattina presto direttamente da Modena. Le prove sono in programma per venerdì e sabato con orari distribuiti lungo tutto l'arco della giornata. Domani in pista saranno invece le vecchie Alla per una sorta di revival che celebra il cinquantennio della prima vittoria internazionale. Dall'Alfa alla Ferrari la stalfetta si salda, in fondo sono bielle e pistoni sempre tricolori Giorgio Viglino

Persone citate: Brambilla, March, Tyrrell